Negli ultimi anni, l’e-mail spam ha subito una trasformazione radicale: Non si parla di una semplice crescita in termini di volume, ma di un’evoluzione qualitativa che rende queste minacce più insidiose e difficili da intercettare. Secondo una recente ricerca congiunta della Columbia University e della University of Chicago, condotta in collaborazione con Barracuda, oltre il 50% delle e-mail di spam oggi è generato da modelli di intelligenza artificiale. Un dato che fa molto riflettere.
L’intelligenza artificiale ha cambiato le regole del gioco; i messaggi di spam non sono più pieni di errori grammaticali, toni bizzarri e trappole facili da individuare. Al contrario, le e-mail generate da AI ora sono spesso ben scritte, formali e credibili, tanto da superare molti dei filtri tradizionali e perfino ingannare l’occhio attento degli utenti più esperti.
In particolare, gli attaccanti sfruttano modelli di AI per: scrivere e-mail persuasive in lingue diverse con elevata correttezza linguistica; evitare parole chiave sospette, grazie all’uso di sinonimi intelligenti; generare messaggi in massa in pochissimo tempo, aumentando le probabilità di successo.
E mentre le tecniche di attacco si fanno sempre più sofisticate, molte aziende si trovano ancora impreparate a rispondere in modo adeguato.
Lo spam non è fastidioso solo perché intasa le caselle di posta. Il vero problema è il phishing, la diffusione di malware e gli attacchi mirati che spesso viaggiano nascosti dentro e-mail apparentemente innocue.
Oggi, un dipendente che clicca su un link sbagliato o scarica un allegato compromesso può: esporre l’intera rete aziendale a una violazione; compromettere dati sensibili o riservati; innescare attacchi ransomware devastanti
E il fattore umano rimane ancora l’anello debole: il 95% delle violazioni informatiche, infatti, parte proprio da errori umani. Per affrontare questa nuova ondata di minacce, servono due azioni strategiche e complementari: dotarsi di soluzioni di sicurezza avanzate e investire nella formazione del personale.
Proprio per questo Skybackbone Engenio sa quanto sia cruciale proteggere ogni asset aziendale, compresa la posta elettronica.
Per questo ha sviluppato eMailShield, una soluzione evoluta pensata per intercettare e bloccare: Phishing; Malware; Spam; APT (Advanced Persistent Threat); Attacchi zero-day.
eMailShield utilizza tecnologie di rilevamento multilivello e si integra perfettamente con Microsoft 365 e Google Workspace. Un sistema proattivo, potenziato da intelligenza artificiale e machine learning, capace di riconoscere anche le minacce più sofisticate.
Ma la tecnologia, da sola, non basta. Serve un’azienda consapevole e collaborativa, dove ogni dipendente sia in grado di riconoscere una minaccia prima che sia troppo tardi.
Con eLearn, Skybackbone mette a disposizione una piattaforma online pensata per la formazione continua sulla sicurezza informatica. I corsi sono on-demand, multilingua e sempre aggiornati, e coprono argomenti chiave come: Security awareness; Privacy e smart working; Phishing e social engineering.
Ogni percorso include un test finale e il rilascio di un attestato, per misurare e certificare l’efficacia della formazione.
In un contesto dove la cybersecurity è spesso percepita come un mero costo o un obbligo normativo, va in realtà considerata come un investimento cruciale per la continuità operativa, la reputazione e la fiducia dei clienti.
Tecnologie come eMailShield ed eLearn rappresentano solo una piccola parte delle soluzioni offerte da Skybackbone Engenio.
L’azienda infatti crede in una visione integrata della cybersecurity: non la semplice vendita di strumenti, ma la costruzione di percorsi di protezione su misura, con il supporto di consulenti senior con oltre 30 anni di esperienza nel settore IT e sicurezza.
Che si tratti di proteggere le comunicazioni, formare il personale o disegnare un piano strategico di difesa su più livelli, da più di 3 decenni Skybackbone è a fianco delle aziende per aiutarle a costruire un modello di sicurezza evoluto, concreto e sostenibile.
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