
L’Ospedale di Sassuolo diventa "Dementia Friendly", adattandosi alle esigenze delle persone con demenza, dotando i reparti di medicina (Area Blu, Area Verde e Lungodegenza) di ambienti pensati specificatamente per i pazienti che convivono con questa condizione.
L'obiettivo del progetto è quello di ridurre lo stress e migliorare l'esperienza di ricovero, non solo con una cura particolare degli ambienti ma anche attraverso una formazione specifica del personale sanitario, in collaborazione con i geriatri della Geriatria Territoriale dell’Azienda USL di Modena, e l'utilizzo di approcci non farmacologici come la stimolazione sensoriale e cognitiva. Approcci innovativi che mirano a prevenire il peggioramento delle difficoltà cognitive e funzionali, a ridurre l’insorgenza di disturbi del comportamento e a favorire il benessere della persona.
Sassuolo ha avviato questo percorso presentando un progetto speciale, anche grazie alla spinta dell’Associazione sostegno demenze Ass.S.De. del Distretto di Sassuolo, che è stato ‘vagliato’ da Federazione Alzheimer Italia ottenendo l’accreditamento come Dementia Friendly Hospital (https://www.dementiafriendly.it/).
Già a inizio 2025, Federazione Alzheimer Italia aveva collaborato con l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena facendo di Baggiovara il primo ospedale in Italia “amico delle Persone con demenza”. Si aggiunge quindi un tassello importante per l’intera Provincia, nella creazione di una ‘rete’ di strutture sanitarie sempre più attente e inclusive, dotate di personale formato e ambienti rassicuranti e accoglienti per rispondere al meglio ai bisogni delle persone con demenza.
Ad oggi, in Provincia di Modena sono circa 12 mila le persone con demenza. In questi casi, un ricovero in ospedale può risultare particolarmente complesso. L’ambiente sconosciuto, l’assenza di riferimenti familiari e la presenza di sintomi correlati al motivo del ricovero possono infatti generare agitazione e paura, peggiorando il disorientamento. Centrale, nel percorso promosso dall’Ospedale, che ha già coinvolto 18 medici, 43 oss e 73 infermieri, è anche il rapporto con i caregiver e la comunicazione con loro per condividere i bisogni assistenziali delle persone fragili e riconoscere e interpretare i sintomi comportamentali e psicologici della demenza, con particolare attenzione al contesto clinico.
L’intero percorso avviato in Ospedale a Sassuolo è in fase di certificazione anche da parte del “Dementia Services Development Centre” (DSDC) dell’Università scozzese di Stirling.
Il progetto messo in campo a Sassuolo, nei reparti di Medicina, ha ottenuto, per la prima volta nella storia dell’intera Provincia di Modena, un importantissimo ‘Global Grant’ locale del Rotary Club Sassuolo, al quale ha partecipato il Club gemello francese di Mandelieu Val de Siagne, raccogliendo complessivamente 32 mila dollari destinati a implementare e realizzare i diversi step dell’iniziativa.
“Il progetto nasce da tante segnalazioni che sono arrivate alla Direzione dell’ospedale, da parte di colleghi infermieri e dai volontari delle associazioni del territorio che, con sensibilità, si sono fatti portatori di un’esigenza espressa loro dai familiari di persone con demenza. L’intento era di migliorare la presa in cura di questi pazienti, proprio all’interno dell’ospedale. Da questo presupposto, abbiamo deciso di attivare prima di tutto un percorso di formazione trasversale degli operatori, insieme all’Azienda USL di Modena. Grazie a questo percorso di formazione, poi, abbiamo capito che avremmo potuto migliorare molte cose anche dal punto di vista logistico, e così abbiamo fatto. Voglio ringraziare tutti i colleghi delle diverse medicine per l’impegno e il lavoro di squadra che hanno permesso di realizzare questa iniziativa”, ha dichiarato Maria Cristina Tarantino, Direttrice delle Professioni Sanitarie dell’Ospedale.