
Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera, presieduto dal presidente esecutivo Cristian Fabbri, ha approvato oggi all’unanimità la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2025, che conferma una performance strutturale positiva e una forte crescita dei ricavi e degli investimenti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il solido modello industriale multibusiness del Gruppo, bilanciato tra attività regolate e a mercato, insieme a una gestione finanziaria efficace consente alla multiutility di continuare a crescere sia internamente sia attraverso acquisizioni.
"In questi nove mesi, facendo leva sulla generazione di cassa e sulla buona flessibilità finanziaria, ci siamo focalizzati sulla crescita strutturale del Gruppo: abbiamo raddoppiato gli investimenti operativi di sviluppo, incrementando di quasi il 20% gli investimenti sia nei settori regolati sia nei business a mercato. Abbiamo inoltre perfezionato alcune operazioni di M&A e riacquistato le quote di minoranza di EstEnergy, Aliplast e, a inizio ottobre, Hera Comm, tutte oggi detenute al 100%. Questa spinta sulla crescita strutturale unita alla solidità del portafoglio multibusiness ci ha consentito di compensare il venir meno del contributo di alcune opportunità temporanee e si è riflessa in un aumento del rendimento del capitale proprio, che sfiora il 10%. Questi risultati testimoniano la piena coerenza del nostro percorso con gli obiettivi fissati nel Piano industriale", dichiara Cristian Fabbri, presidente esecutivo del Gruppo Hera.
"Le buone performance operative e le azioni di ottimizzazioni finanziaria hanno sostenuto la crescita dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, salito del 4,2%. Lo scenario macroeconomico resta complesso, ma i segnali di stabilizzazione del mercato energetico, uniti alla nostra capacità di generare cassa e marginalità - con un rapporto debito netto/MOL a 2,6 volte - ci permettono oggi di affrontare con ancora maggiore slancio le opportunità di sviluppo. Al centro della nostra strategia industriale resta un principio non negoziabile: la sostenibilità deve procedere assieme alla competitività. Tutti i nostri investimenti in tecnologie e servizi puntano a rafforzare questa connessione, migliorando resilienza, innovazione e qualità dell’offerta. Solo così possiamo conciliare l’obiettivo Net Zero 2050 con la crescita dei territori e il benessere delle comunità", commenta Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera.
Ricavi in crescita a doppia cifra a 9,4 miliardi
Al 30 settembre 2025, i ricavi del Gruppo Hera sfiorano i 9,4 miliardi di euro (9.365,6 milioni), in crescita di oltre 894 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a un incremento del +10,6%, legato prevalentemente all’aumento dei prezzi delle commodity energetiche e al maggior valore dei volumi intermediati di gas e di elettricità.
Margine operativo lordo (MOL) stabile a 1.037 milioni
Il margine operativo lordo dei primi nove mesi del 2025 si mantiene sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente, attestandosi a 1.037,2 milioni di euro. La minore marginalità delle aree energia (–23,3 milioni) è compensata dai risultati positivi del ciclo idrico e dei servizi ambientali. Il confronto con il 2024 va tuttavia letto tenendo conto degli 85 milioni di marginalità straordinarie registrate lo scorso anno, legate a opportunità temporanee non ricorrenti (principalmente mercati di ultima istanza ed ecobonus). Depurato da tali effetti, il margine operativo lordo al 30 settembre 2025 mostra una crescita organica del 9%, sostenuta dal contributo di tutti i core business del Gruppo, superiore al tasso di crescita medio annuo del 7% previsto dal Piano industriale per il periodo fino al 2028.
Parallelamente alla crescita organica, la multiutility ha ampliato il proprio perimetro industriale con l’acquisizione di Ambiente Energia e la costituzione di CircularYard, partecipata al 60% assieme a Fincantieri, rafforzando ulteriormente la presenza nei segmenti del trattamento dei rifiuti industriali e dell’economia circolare. Inoltre è proseguito il riacquisto delle quote di minoranza di EstEnergy, Aliplast ed Hera Comm, che oggi sono detenute al 100%. Per quanto riguarda il progetto di rafforzamento della partnership industriale con AIMAG, l’accordo sottoscritto fra le parti a gennaio 2025 non è stato rinnovato, non avendo avuto esito positivo tutti i presupposti previsti dall’accordo stesso. È confermato l’interesse dei soci di AIMAG a proseguire nelle valutazioni in merito alle prospettive industriali di rafforzamento della società.
Risultato ante imposte superiore a 457 milioni di euro
Il risultato operativo netto dei primi nove mesi si attesta a 519,9 milioni di euro, in lieve flessione (–0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2024, principalmente per effetto dell’aumento degli ammortamenti, legato ai nuovi investimenti realizzati nei settori regolati e nel trattamento rifiuti, mentre gli accantonamenti risultano in diminuzione grazie alla normalizzazione del mercato energetico. L’efficace gestione operativa e finanziaria, che registra un calo degli oneri per 27,5 milioni grazie alla razionalizzazione della struttura del debito e alla riduzione degli oneri IAS, porta il risultato ante imposte a 457,2 milioni di euro, in aumento del 5,5% rispetto ai 433,5 milioni registrati al 30 settembre 2024.
Utile netto in aumento del 4%
Nonostante l’incremento del tax rate salito al 29% (era il 28% l’anno prima), l’utile netto al 30 settembre di quest’anno raggiunge i 324,6 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai 312,1 milioni dello stesso periodo 2024. Cresce in parallelo anche l’utile netto di pertinenza degli Azionisti del Gruppo, che si attesta a 294,7 milioni di euro (+4,2% rispetto ai 282,9 milioni del 30 settembre 2024).
Investimenti operativi in forte crescita e riconferma della solidità finanziaria del Gruppo
Al 30 settembre 2025 gli investimenti operativi, al lordo dei contributi in conto capitale (34,2 milioni), ammontano a 666,8 milioni di euro, in aumento di quasi 106 milioni rispetto allo stesso periodo del 2024 (+18,8%). A beneficiare in misura maggiore degli interventi di sviluppo e di adeguamento normativo sono il ciclo idrico integrato (oltre 243 milioni di euro di investimenti, 68 milioni in più rispetto al 30 settembre 2024), l’area ambiente (quasi 30 milioni di euro in più in un anno) e l’area gas (+11 milioni).
Solidità e sostenibilità finanziaria del Gruppo sono confermate dal rapporto debito netto/MOL di 2,6x che garantisce ampia flessibilità per i futuri investimenti.
L’indebitamento finanziario netto cresce nei primi nove mesi del 2025 di 183,5 milioni, raggiungendo 4.147,2 milioni di euro, in miglioramento però rispetto al 30 settembre 2024. A fronte di un capitale investito netto salito nei primi nove mesi del 2025 a 8,32 miliardi di euro e di un patrimonio netto pari a 4,18 miliardi, il ROI tocca il 9,9% (rispetto al 9,5% di un anno prima) e il ROE si attesta all’11,5%.