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Centergross, al via la Fase 2

05/05/2020

Oltre 50 giornidi chiusura per gran parte delle aziende della città del commercio bolognese,in particolare per le oltre 400 che operano nel comparto moda, hanno portato a dannieconomici, ordini saltati, presentazioni cancellate e magazzini pieni diprodotti in giacenza, ormai difficilmente smaltibili. La fase 2 del piùgrande distretto europeo di moda made in Italy inizia adesso, nel pienorispetto del protocollo per la sicurezza sul lavoro, ma va a scontrarsi conil tema cruciale della riapertura delle attività del commercioal dettaglio. 

Leparole del presidente Piero Scandellari: "Abbiamo fatto tutto ilpossibile in questo periodo per attrezzarci ed essere pronti allo scatto. Avremmovoluto partire prima, non ci è stato permesso. Torniamo operativi oggi, ma senzal’apertura dei negozi fisici e delle attività del commercio al dettaglio nonpuò esserci ripresa. La filiera è spezzata, a molti imprenditori nonconviene neanche riaprire se tutto il comparto non torna operativo. Perquesto chiediamo alle autorità di competenza di concedere la riapertura anticipatadei negozi il prossimo lunedì 11 maggio rispetto alla data di sbloccoprevista per il 18. È vitale,inoltre, che lo stato favorisca la ripresa dei consumi tramite l’azzeramentodelle aliquote IVA fino almeno al termine del 2020, la riduzione del 50%dei contributi previdenziali fino a tutto il 2021, e attraverso un’importantecampagna di promozione del vero made in Italy".

L’urgenza della questione è testimoniata delle numerose proteste sollevate inquesti giorni dai commercianti di tutta Italia. Alcunisingoli operatori del Centergross hanno organizzato in autonomia unamanifestazione per richiedere l’apertura dei negozi di abbigliamento aldettaglio.

Polo d’eccellenza dedicato al pronto moda tra i maggiori in Europa, Centergrosssi sviluppa in un’area di 1milione di metri quadrati alle porte di Bologna. Fondatonel 1977,raccoglie oltre 600aziende, 400 delle quali del settore fashion, e 6.000 lavoratori. Ilvolume complessivo di affari, che ne fa una delle aree di maggiore fermento peril settore moda made in Italy a livello internazionale, è di 5 miliardi di euro l’anno,con una media di presenze di migliaiabuyers al giorno, provenienti per il 60% dai mercatiesteri, in particolare da Asia,Europa e Medio-Oriente. Presenti all’interno, piccole, medie, egrandi imprese, tra realtà internazionali come Gruppo Teddy (Rinascimento, Kitana, Terranova, Calliope - 644 milioni difatturato e 2.892 dipendenti), e Gruppo Imperial (Imperial, Please,Dixie, Magico Kid - 200 milioni fatturato e 800 dipendenti).

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