Coind, importante gruppo industriale italiano attivo nei
segmenti di torrefazione, cosmetica e sanificazione, ha di recente chiuso il
bilancio 2019 e fatto il punto sul primo quadrimestre del 2020.
“Il risultato di esercizio del 2019 mostra elementi che
confermano il trend di crescita e sviluppo, in linea con quanto avevamo
prospettato”, dichiara Luca Cioffi, neopresidente del Gruppo. “Nonostante il
2019 abbia fatto registrare una generale rallentamento dell’economia italiana,
Coind ha chiuso l’anno con un fatturato di 70,5 milioni, in crescita del 6,3%
rispetto all’anno scorso e con un utile netto che si attesta a 311 mila euro”.
Entrando nel dettaglio merceologico, il caffè, da sempre il
business principale dell’azienda, pesa per il 65% del fatturato complessivo.
Continua la crescita delle capsule (+30%), che ormai hanno un’incidenza del 45%
sul totale della categoria, a fronte di consumi di macinato in calo. Per
l’azienda questo ha significato e significa investire in nuove tecnologie. “Nel
segmento del monoporzionato, è la tecnologia il vero vantaggio competitivo”,
commenta Cioffi “In questo senso il Gruppo sta consolidando sempre più la sua
partnership con IMA, leader mondiale nella produzione di macchine a capsule.
Sono 3 le linee di capsule già acquistate da Coind e una quarta è in arrivo
entro dicembre 2020.”
I grani sono un altro segmento in crescita, soprattutto
all’estero. “È proprio sull’export che stiamo concentrando le risorse, perché
ne vediamo l’importanza strategica per lo sviluppo futuro dell’azienda”, va
avanti Cioffi. Ad oggi gli sforzi stanno dando i risultati sperati: il peso del
canale sul fatturato complessivo è aumentato di 3 punti percentuali solo nell’ultimo
anno.
Anche il segmento di cosmetica e toiletries sta
attraversando un periodo di profondo rinnovamento. La categoria oggi fa
registrare il 28% del fatturato complessivo del Gruppo, con 10.000 tonnellate e
25 milioni di pezzi prodotti nell’ultimo anno. Il primo cambiamento riguarda il
portafoglio delle formule.
“Oggi il 15% del fatturato proviene da quelle
“green”, un dato impressionante se si pensa a quanto sia recente la comparsa
sul mercato di questi prodotti”, sottolinea Cioffi. “Anche nella cosmetica,
stiamo potenziando l’organizzazione commerciale e guardando all’estero, con la
recente attivazione di un’importante rapporto di fornitura con una multinazionale
scandinava”. Come per la sede di Castel Maggiore, anche per quella veneta sono
e saranno sempre più necessari gli investimenti in nuove tecnologie, con
l’obiettivo di automatizzare sempre più i processi produttivi.
Infine, l’assemblea di bilancio volge al termine con qualche
considerazione sui primi mesi del 2020. Marzo e aprile hanno fatto registrare
un aumento delle vendite del 30%, con picchi del 200% su prodotti come saponi
per le mani e sanificazione. A maggio il trend si sta stabilizzando (+2.5%),
anche se in alcuni segmenti le vendite rimangono comunque elevate. “È difficile
prevedere cosa succederà nei prossimi mesi, data l’incertezza generale”,
conclude Cioffi, “sicuramente c’è timore per la perdita di acquisto dei
consumatori, e, per il caffè, una previsione di contrazione nel canale Horeca,
tanto in Italia quanto all’estero. Tuttavia, abbiamo fiducia nella valenza
anticiclica della private label. Questo fattore, unito allo sviluppo delle
vendite avuto nei mesi di lock-down, ci rende confidenti di poter raggiungere
gli obiettivi di budget anche nel 2020”.