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Simoni, da 190 anni “I cavalieri della spazzola rotonda”

03/05/2021

Franco Simoni, amministratore delegato dell'azienda, riceve la targa celebrativa della ricorrenza da Tiziana Ferrari, direttore Generale di Confindustria Emilia

Quando si dice Simoni si dice spazzole, da ben sei generazioni, precisamente dal 1830. L’attività inizia con Costante Simoni a Calcara, passa a Crespellano, dove si sposta il figlio Paolo, per arrivare a Zola Predosa, poi a Bologna, e tornando a Zola Predosa alla metà degli anni Settanta dove il bisnipote Paolo costruisce la nuova fabbrica nella zona industriale. E Franco Simoni, figlio di Paolo e attuale amministratore delegato dell’azienda, è tra i diversi imprenditori che sono stati premiati, a fine 2020 in una cerimonia in municipio, dal sindaco di Zola Davide Dall'Omo, che ha voluto dare un riconoscimento alle imprese che da tempo rendono vitale il paese.

“Sei generazioni di imprenditori: non è un caso unico, però rappresenta un traguardo raro, che soltanto la passione che i miei antenati avevano per il proprio lavoro ha consentito di raggiungere”, commenta Franco Simoni. “Questa tradizione ha rischiato di rompersi alla quinta generazione, quella di mio padre Paolo, perché io dopo la laurea in ingegneria meccanica ho oscillato per diversi anni tra fabbrica e Università nell’incertezza della scelta. Mescolando ricerca (in acustica industriale), produzione di spazzole e lezioni (agli studenti di fisica tecnica di ingegneria elettronica) alla fine ho deciso di continuare l’antico mestiere”.

Questo aneddoto e tanti altri, all’interno di una storia di 190 anni di impegno e creatività, si possono trovare in un volume che Franco Simoni aveva realizzato nel 2010, dal simpatico titolo “I cavalieri della spazzola rotonda”. “Inizialmente, l’intento era quello di raccogliere tutte quelle informazioni che, in mancanza di documentazione, inevitabilmente sarebbero andate disperse. Già dagli anni Ottanta avevo acquisito, con una serie di interviste a mio padre, molte informazioni derivate dalla tradizione orale, unitamente a numerose immagini, video e oggetti di epoche passate. Tutto questo materiale è stato ordinato in modo sistematico in questo volume. Ora il libro è stato rieditato e aggiornato, perché mio figlio Andrea Simoni, che rappresenta la settima generazione dell’azienda, si è laureato in economics and finance all’Università di Bologna proprio nel 2020”.

Il passaggio alle spazzole industriali arriva negli anni ‘50: “Allora si producevano, soprattutto in Romagna, molte macchine per il trattamento della frutta post-raccolta, quindi lavaggio, ceratura e selezione”, si legge nel libro. “In tutte queste fasi si utilizzavano spazzole in notevole quantità. La spazzola a rullo ha rappresentato per l’azienda il primo caso di industrializzazione del processo produttivo, con la standardizzazione dei moduli e un’ottima riproducibilità del prodotto”.

Fino alla metà degli anni ‘70 si continuarono a fabbricare, anche se sempre meno, anche le spazzole tradizionali ad uso manuale e spazzole per ferramenta, finché si decise di seguire prevalentemente le spazzole industriali speciali, cioè su richiesta del cliente. “Agli inizi degli anni ‘80, quando sono entrato in fabbrica, la logica della specializzazione è stata ancora di più perseguita e concretizzata”, ricorda Franco Simoni. “Attualmente vengono prodotte sia spazzole strip che punzonate, con particolare specializzazione per queste ultime. Disponiamo infatti di numerose macchine a controllo numerico, molto diversificate tra loro per coprire una gamma veramente vasta di richieste speciali”.

Dopo gli anni ‘90 grande impegno è stato posto nell’organizzare il reparto “preparazione nuclei”, cioè la lavorazione all’utensile delle basi spazzola. L’azienda ha aperto all’interno un’officina, introducendo torni, fresatrici, un centro di lavoro automatico e un tornio a controllo numerico. “Ciò ci ha consentito di renderci in buona parte indipendenti dalle lavorazioni esterne”, spiega Simoni, “con maggiore controllo dei tempi di produzione e dei relativi costi. Da noi si sente dire di frequente che ‘più le richieste sono impossibili e più ci divertiamo’. Questa è forse la migliore sintesi della nostra politica aziendale. Pur cercando sempre di andare verso la massima semplificazione, accettiamo di buon grado di valutare ogni proposta del cliente. Spesso da una richiesta ‘impossibile’ è scaturita una soluzione interessante che ha poi avuto sviluppi anche in altre applicazioni”.

“In tempi difficili come questi”, conclude Franco Simoni, “il mio impegno è rivolto a proseguire nella tradizione, se possibile introducendo in fabbrica alcune innovazioni e ben ricordando gli insegnamenti di mio padre Paolo, che voleva prima di tutto un’azienda basata su onestà e lealtà verso gli altri”.



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