Il Nostro Team
Comunicazioni tecniche
Eventi
Fare News
Imprese Associate
{{ fifthTitle }}

Barometro CRIF, rallentano le esigenze di liquidità delle imprese

29/07/2021

Simone Capecchi, executive director di CRIF

Dopo una lunga fase caratterizzata dall’emergenza sanitaria, che aveva indotto le imprese a rivolgersi con insistenza agli istituti di credito per far fronte al calo dei flussi di cassa, il progressivo consolidamento della ripresa economica ha alleggerito le tensioni sul fronte della liquidità tanto che nel secondo trimestre del 2021 a livello nazionale le richieste di credito hanno registrato una contrazione del -38,5% rispetto al corrispondente periodo 2020 riallineandosi ai livelli del 2019.

Dall’analisi delle istruttorie di finanziamento contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, il trend in atto riguarda sia le Società di capitali (-29,8%), sia le Imprese individuali (-50,2%).Al contempo emerge un forte incremento dell’importo medio richiesto (addirittura +91,3%), che nel secondo trimestre dell’anno si è attestato a 98.689 Euro. Per quanto riguarda le Imprese individuali l’importo medio è risultato pari a 35.894 Euro (+69% contro i 131.941 Euro delle Società di Capitali (+77,7%). 
Già alla fine del 2019 quasi la metà delle imprese italiane presentava situazioni di liquidità delicate e senza particolari margini di manovra per cui uno shock tanto imprevisto quanto violento come quello causato dalla pandemia da Covid-19 aveva determinato un deciso incremento delle richieste di credito da parte delle imprese per far fronte alle esigenze finanziarie di breve termine. Così, per quattro trimestri consecutivi, i volumi di richieste di credito sono stati decisamente sostenuti. Solo a partire dal secondo trimestre del 2021 si registra un’inversione di tendenza, grazie alle prospettive di ripresa economica. Al contempo è aumentato in modo significativo l’importo medio dei finanziamenti, a conferma di una crescente propensione delle imprese a frazionare meno le richieste, rivolgendosi primariamente agli istituti di riferimento con i quali intrattengono rapporti abituali”, commenta Simone Capecchi, executive director di CRIF.

LA SITUAZIONE IN EMILIA-ROMAGNA
In Emilia-Romagna la flessione delle richieste è stata decisamente più contenuta rispetto al dato nazionale, avendo fatto segnare un -12,2%. Con 79.235 Euro, anche l’importo medio richiesto in Regione risulta inferiore rispetto al valore nazionale malgrado un balzo del +53,2%.
A livello di singole province, l’Emilia Romagna presenta un andamento omogeneo, con una flessione delle richieste più accentuata a Piacenza e Parma, che hanno fatto segnare rispettivamente un -18,2% e un -18,1%, seguite da Forlì-Cesena, con un -17,5%. A Bologna la contrazione è stata più contenuta, con un -12,1%.
Per quanto riguarda l’importo mediamente richiesto, invece, il valore più consistente è quello registrato a Forlì-Cesena, con 97.027 Euro, e a Bologna, con 93.642 Euro. Malgrado una forte crescita rispetto alla rilevazione del 2020, solo Rimini resta sotto i 50.000 Euro di media.
Il progressivo miglioramento dello scenario economico e le misure straordinarie varate dalle istituzioni hanno contribuito in modo decisivo a contenere la rischiosità del comparto. In particolare, un ruolo fondamentale è stato giocato dalla moratoria che ha consentito alle imprese in difficoltà di congelare il rimborso dei finanziamenti in essere. Relativamente al comparto business, la dinamica registrata da CRIF mette in evidenza come il 17,5% dei contratti di finanziamento alle aziende abbia beneficiato della sospensione delle rate ma ad oggi rimangono in essere solo circa il 50% del totale dei provvedimenti attivati per le imprese”, conclude Simone Capecchi, Executive Director di CRIF. 

Altri Articoli di Fare news