Invitato da Michel Foucault sulla cattedra di Semiologia letteraria al Collège de France, nel 1977 il
critico sociale Roland Barthes intitola il suo primo corso Comment vivre ensemble: in anni di
speculazioni e contrasti sui modelli di società, le strutture della modernità, sul rapporto tra l’individuo
e il potere e su quello fra il linguaggio e la realtà, tornare alla domanda basilare sul come realizzare
la vita in comune significava riconoscerne una complessità e un mistero ancora da indagare.
Ed è proprio questa esplorazione che il Memoria Festival riprende, dedicando la settima edizione
al Vivere insieme: dal 30 settembre al 2 ottobre, inviterà ospiti e pubblico a mettersi in gioco, a
impegnarsi in un dialogo capace di ritrovare il legame autentico fra le parole e le cose. Articolato in
12 cerchi tematici e con il consueto approccio multidisciplinare (filosofia e politica, arte e storia,
teatro e letteratura, musica e cinema, ambiente e antropologia), il Festival offrirà l’occasione di
scandagliare le tante forme diverse di vita in comune, dalle più piccole e chiuse, private, a quelle
pubbliche, che fanno degli individui una comunità. Il tutto senza mai lasciar andare il filo della
memoria, la trama identitaria che mantiene connessi al passato e rende possibile tessere il futuro.
A partire dall’affermazione di Aristotele secondo cui l’uomo è un animale politico e che il vivere in
società è un’esigenza connaturata al suo essere, ma raccogliendo la sfida critica a mettere in pratica
tale destino, al Memoria Festival si aprirà con lo spettacolo di anteprima Le guerre di Ulisse, da
un’idea del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi messa in scena dalla Band Giovanile John
Lennon, per condividere con il pubblico il giusto spirito di viaggio di scoperta verso nuove
consapevolezze (giovedì 29 ore 21).
Come ogni anno, il tema sarà declinato attraverso mille
sfaccettature: si discuterà di comunità con Enzo Bianchi, ex priore di Bose (venerdì 30 ore 21), dei
volti luminosi ma anche oscuri di Roma con lo scrittore Nicola Lagioia (sabato 1 ore 15), delle città
di domani con l’architetto Carlo Ratti (domenica 2 ore 11) e dello spazio delle città con lo storico
dell’arte Tomaso Montanari (venerdì 30 ore 21), di fraternità con il sociologo Sergio Manghi
(venerdì 30 ore 11), di vita nello spazio con l’astronomo Cesare Barbieri (venerdì 30 ore 11) e
nell’esercito con il Generale Giuseppe Cucchi (venerdì 30 ore 16.30), mentre altre emozioni e modi
di vivere insieme saranno ricordati dall’allenatore ed ex calciatore Antonio Cabrini, campione del
mondo con l’Italia nel 1982 (sabato 1 ore 17) in dialogo con il giornalista Filippo Pederzini.
Si occuperà di difficili convivenze nel mondo contemporaneo il giornalista e inviato di guerra Franco
Di Mare, in dialogo con l’antropologo Marino Niola (sabato 1 ore 21), mentre lo psichiatra e
sociologo Paolo Crepet farà luce sulla convivenza tra genitori e figli (domenica 2 ore 21.15), e lo
storico Alberto Melloni spiegherà perché la chiesa si declina al plurale (sabato 1 ore 19). E se
l’autrice Veronica Raimo si immergerà in quel nucleo sociale primario che è la famiglia (venerdì 30
ore 18), il giornalista Francesco Merlo parlerà, insieme a Marino Niola, del significato, oggi, nella
nostra società liquida e dai molti diritti negati, del vivere insieme nel matrimonio (domenica 2 ore
17), per poi seguire la scrittrice Silvia Romani in un viaggio attraverso il racconto del mito (sabato
1 ore 10.30), e la scrittrice Daria Bignardi che parlerà dei libri che le hanno rovinato la vita
(domenica 2 ore 11), mentre il filologo Maurizio Bettini riporterà al centro l’imprescindibilità del
dialogo e della comunicazione con i classici (sabato 1 ore 21), e lo scrittore Marco Belpoliti parlerà
di simboli e significati del Nord (sabato 1 ore 21).
In ambito civile e politico, il giurista ed ex presidente
della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky e Francesco Pallante, docente di diritto
costituzionale, spiegheranno perché l’uguaglianza sia da imparare e non innata (domenica 2 ore
15), per poi passare dalla dimensione pubblica a quella quotidiana con il linguista Gianluigi
Beccaria e il suo elogio della lentezza (venerdì 30 ore 10.30), l’antropologo Vito Teti sul partire e
restare, poli della storia dell’umanità (sabato 1 ore 16), e lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli
che indagherà la sfida sul vivere insieme a un malato di mente (sabato 1 ore 19). A Daniela Brogi,
docente di letteratura italiana contemporanea, il compito di ridisegnare lo spazio delle donne
restituendo merito ai talenti (domenica 2 ore 21), mentre lo scrittore e giornalista Toni Capuozzo
condividerà la sua esperienza come inviato nelle zone di guerra (sabato 1 ore 11) e Fabio Cantelli
Anibaldi, vicepresidente del Gruppo Abele, racconterà del rapporto tra individuo e comunità
nell’esperienza di San Patrignano (sabato 1 ore 21).
Ci sarà occasione di scoprire i segreti del fare ed essere comunità anche in senso artistico, grazie
al dialogo sul mestiere dell’attrice tra Sonia Bergamasco e lo scrittore e direttore editoriale di
Einaudi, Ernesto Franco (venerdì 30 ore 18.30), al racconto di una vita insieme a una band con
Maurizio Solieri (domenica 2 ore 17), chitarrista di Vasco Rossi per oltre trent’anni, in dialogo con
Giacomo Borghi di Radio Pico, al confronto sul cinema tra la regista Laura Bispuri, l’attrice Alba
Rohrwacher e il critico cinematografico Gian Piero Brunetta (domenica 2 ore 18.30) – che
dialogherà anche con il produttore cinematografico Francesco Bonsembiante sui novant’anni della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (domenica 2 ore 11) e con l’artista Renato
Casaro sulle sue illustrazioni e locandine cinematografiche (sabato 1 ore 15) – alla proposta di
Claudio Calò, esperto di comunicazione di moda, di considerare le sfilate come opere d’arte, in
dialogo con Marco Belpoliti (sabato 1 ore 11), al dialogo tra il regista Fabio Fasulo e Francesca
Mignardi, coautrori del documentario La piccola Indianapolis. Storie di uomini e di moto, e alle
considerazioni di Ernesto Franco sulla comunità del libro, ovvero il ruolo di coloro che scelgono i libri
che si leggeranno e che animeranno la cultura (domenica 2 ore 18.30).
E poi comunità e musica
con lo spettacolo dedicato a Beethoven del Quartetto di Venezia, e la voce dell’attrice Maria Paiato
(sabato 1 ore 21), introdotti dal critico musicale Sandro Cappelletto, e il racconto della vita insieme
a uno strumento condiviso dal violinista Salvatore Accardo in dialogo con Sandro Cappelletto
(domenica 2 ore 21), per poi tuffarsi nel magico mondo circense con lo spettacolo Johann
Sebastian Circus del Circo El Grito dedicato a Johann Sebastian Bach, a cura di Ater Fondazione
Emilia Romagna (venerdì 30, sabato e domenica 1 e 2 ore 20). La musica sarà protagonista, in due
modi diversi, anche delle testimonianze di stakeholder, allievi, insegnanti e famiglie coinvolti nelle
attività della Fondazione Scuola di Musica “C. e G. Andreoli”, presentate dal direttore d’orchestra
Mirco Besutti, Giorgia Butturi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola,
Elena Malaguti, presidente della Fondazione Scuola di Musica “C. e G. Andreoli” e Serena
Miccolis, ricercatrice in AICCON (sabato 1 ore 18), e dei progetti “Com’è bello Cantar” e “Officina
dei suoni” rivolti ai pazienti di geriatria e incentrati sulla musica come benessere della mente, come
spiegheranno Silvia Biasini, coordinatore Progetto MUSA - Musica Adulta, Lucia Bergamini,
medico geriatra e la logopedista Sara Roncadi, moderati dal giornalista e professore di Sociologia
e Informatica Guido Zaccarelli (domenica 2 ore 11.30).
E ancora: si discuterà di cosa significhi essere ebrei, come origini e paradigma, insieme allo storico
dell’ebraismo italiano ed europeo Riccardo Calimani e il rabbino capo della Comunità ebraica di
Roma Riccardo Di Segni (domenica 2 ore 15.30), della vita in carcere con la dirigente della Casa
circondariale Lorusso e Cutugno di Torino Cosima Buccoliero (domenica 2 ore 18). Ampliando lo
sguardo al nostro essere umanità, si guarderà al pianeta da diverse prospettive: luogo di evoluzione
per l’uomo e le sue convivenze alimentari, grazie al dialogo tra la giornalista scientifica e scrittrice
Eliana Liotta e Marino Niola (sabato 1 ore 16); terreno di scontro fra ciò che è umano e ciò che è
naturale, con il giornalista e scrittore Antonio Pascale (sabato 1 ore 16.30); palcoscenico solcato
da pericolose disuguaglianze e fratture economiche, spiegate dallo scrittore e giornalista Riccardo
Staglianò (domenica 2 ore 16); infine, come mondo nuovo con altrettante sfide per l’economia,
illustrate dalle giornaliste Mariangela Pira e Annabella D’Argento.
Il nesso fra economia e società
sarà al centro anche delle considerazioni sul problema dell’inflazione, con i giornalisti Debora
Rosciani e Mauro Meazza (domenica 2 ore 15), e delle riflessioni sul rapporto tra pandemia e guerra
proposte dal professore di Ermeneutica filosofica all'Università di Trieste Renato Cristin (venerdì
30 ore 21). Spazio anche al confronto sul valore e il futuro delle reti sociali e lavorative:
dall’evoluzione del coworking come filosofia e prassi, raccontata dall’imprenditore Massimo Carraro
(venerdì 30 ore 15), alla ricerca di buone pratiche su come vivere bene insieme nel mondo aziendale,
con la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola Giorgia Butturi, la ricercatrice
al Dipartimento di Economia dell’Università di Modena e Reggio Emilia Eleonora Costantini,
Beatrice Fassati di Fondazione Cariplo, Roberta Mantovani, presidente e amministratore delegato
di Mantovanibenne, Anna Zattoni, presidente e fondatrice di Jointly – Il Welfare Condiviso e il
commercialista Giancarlo Attolini (venerdì 30 ore 17.30). Inoltre, a riprova di quanto la socialità
umana sia simile e quella di altri animali, e da essi dovrebbe imparare, l’etologo Enrico Alleva e
l’epistemologo Gilberto Corbellini (sabato 1 ore 18 e ore 15.30) illustreranno le dinamiche delle
società animali, del tutto analoghe a quelle umane e rispetto a queste, non di rado, migliori.
L’indagine sul senso del vivere insieme si proietterà anche indietro nel tempo con il focus sulla
filosofia di Giovanni Pico con Saverio Campanini, professore di lingua e letteratura ebraica, lo
storico della filosofia Pasquale Terracciano e Giovanni Licata, docente di storia della filosofia
araba ed ebraica (venerdì 30 ore 18.30), e di streghe, magia ed inquisizione tra Quattrocento e
Cinquecento con Matteo Duni, professore di Storia del Rinascimento e i docenti di Storia Moderna
Michaela Valente e Vincenzo Lavenia (sabato 1 ore 18.30), mentre lo storico e politico Miguel
Gotor riporterà il pubblico alla temperie degli anni Settanta, l’ultima “epoca” del secolo scorso
(domenica 2 ore 15.30).
Il passato che riaffiora sarà al centro anche dell’incontro con il funzionario
archeologo della Soprintendenza Carolina Ascari Raccagni, l’antropologa forense Laura Donato,
l’archeologo Mauro Calzolari e Francesco Benassi, Francesca Guandalini e Simona Scaruffi,
archeologi dell’Associazione Professionale ArcheoModena, dedicato ai ritrovamenti durante gli scavi
post-terremoto all’ex convento di San Francesco, che hanno restituito memorie proprio dell’epoca
della signoria dei Pico (sabato 1 ore 11.30). E, per restare in un’ottica di viaggio attraverso il tempo,
il neo vincitore della LXXVI edizione del Premio Strega Mario Desiati si concentrerà sulle comunità
generazionali, per descrivere un legame profondo ma conflittuale, di apertura e chiusura, di
promesse e disillusioni, di alleanze e distanze (venerdì 30 ore 17), mentre Mauro Bonazzi, docente
di Storia della filosofia antica, ci racconterà i segreti del vivere insieme per gli antichi (domenica 2
ore 21).
Attraverso dialoghi, letture, monologhi e performance in diversi luoghi di Mirandola, in compagnia di
protagonisti del panorama culturale nazionale e internazionale, si proverà quindi a gettare uno
sguardo alle realtà e dinamiche nelle quali viviamo, con fatica o con piacere, ad andare oltre ciò
che diamo per scontato e naturale. Un invito alla restanza, al non fuggire di fronte alla fatica della
prassi, oltre che del concetto, e una chiamata alla transigenza, ovvero a quella disposizione alla
ragionevolezza e alla mitigazione del compromesso che sole possono riuscire a tradurre le
intenzioni in azioni, a calare l’ideale nel reale.
Perché se non sono bastati 2500 anni di riflessioni,
esperimenti e storia, per pacificare il significato e le modalità di qualcosa che dovrebbe essere
naturale e spontaneo per ognuno di noi, forse significa che il vivere insieme richiede uno spazio di
intelligenza collettiva ancora tutto da costruire.
A guidare il simposio a più voci di questa edizione del Memoria Festival sarà ancora una volta la
struttura dei 12 cerchi tematici: I. Comunità; II. Città; III. Intenzioni civili; IV. Vita quotidiana; V.
Phantasia; VI. Pensare Dio; VII. Pianeta; VIII. Vivere insieme alla storia; IX. Sentire; X. Insieme
a Pico; XI. Musica, dedicata a una delle più evocative e impalpabili delle arti; XII. Cinema, la magia
del grande schermo. E poi una ricca serie appuntamenti dedicati ai più piccoli con giochi, laboratori
e spettacoli teatrali dai 4 ai 13 anni: i dialoghi a tu per tu, venerdì 30 dalle ore 15, con le autrici
Alice Keller, per scoprire come nasce una storia, e Guia Risari, per immaginare la perfetta vita
insieme in un luogo ideale, l’allegra simulazione di dinamiche condominiali con Cristina Petit, o lo
spettacolo con il TeatrO dell’Orsa. Sabato 1 dalle ore 15 ancora narrazioni, storie forti ed emozioni
con lo scrittore Guido Sgardoli e l’invito a scoprire tutte le maschere che indossiamo nell’arco di
una vita, il richiamo alla gentilezza e all’arte dell’accoglienza con l’autrice Pina Irace, l’incontro
simbolico fra il pieno e il vuoto proposto dalla scrittrice Cristina Bellemo come indizio di curiosità e
strumento per appianare i conflitti. Domenica 2 sempre dalle ore 15, seguendo la storia buffa di
Emanuela Bussolati, si scoprirà come diventare pian piano autonomi, Silvia Geroldi aiuterà a
costruire poesie haiku mettendo in comune parole e fantasia, e all’autore Fabrizio Silei toccherà
nientemeno che la difficile missione di provare a spiegare cos’è l’amore.
Il Festival è promosso e organizzato dal Consorzio del Festival della Memoria (i cui soci fondatori sono Comune di
Mirandola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, San Felice 1893 Banca Popolare, Coldiretti Modena) in
collaborazione con Giulio Einaudi Editore. Soci sostenitori: Cpl Concordia Soc. Coop, Autocarozzeria Imperiale,
Egicon, Rotary Club Mirandola, Lions Club Mirandola. Con il patrocinio del Ministero della Cultura, il patrocinio e
contributo della Regione Emilia-Romagna e il patrocinio di Confindustria Emilia. Platinum sponsor
Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola; gold sponsor Aimag, ASZ & Associati studio legale tributario, Coop
Alleanza 3.0, B.Braun, BPER Banca, Sidam, Coldiretti Modena; silver sponsor Cima, Redax, San Felice 1893 Banca
Popolare, Assicoop Modena&Ferrara, X2 Solutions, Mantovanibenne srl, Pico Adviser Group, Autoscuola
Malagoli. Si ringrazia per la collaborazione: Cpl Concordia Soc. Coop, Eurosets, Intersurgical, Lions Club Mirandola,
Rotary Club Mirandola,
AeC Costruzioni, Egicon, Autocarrozzeria Imperiale, Truzzi Spa, Goldoni infissi, Gualdi Motors, Campani Group.
Sponsor tecnici: Consulta del volontariato di Mirandola, Centro internazionale di Cultura Giovanni Pico della
Mirandola, Garden Vivai Morsilli, Cantina Ventiventi. Media partner Radio Pico.
Il Comitato scientifico del Festival è composto da: Ernesto Franco, presidente, Lina Bolzoni, Gian Piero Brunetta,
Sandro Cappelletto, Marino Niola e Alberto Oliverio.