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FARE INSIEME - Ep. 188 - Cineca, quel gioiello italiano che scrive il futuro partendo dalle alleanze

«Siamo un motore di innovazione del sapere»

15/04/2024

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È il maggiore centro di supercalcolo per la ricerca scientifica e tecnologica in Italia e uno dei più importanti a livello mondiale. E nasce nel segno di alleanze in passato impensabili. Alla scoperta del Cineca e di quella ricerca che disegna il futuro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Francesco Ubertini e Alessandra Poggiani, rispettivamente Presidente e Direttrice Generale Cineca

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Unire le forze e unire i puntini. Eccolo il gioco di squadra e la visione di insieme. Oltre gli steccati, oltre i luoghi comuni, oltre le visioni di parte che non fanno comprendere il tutto. Già negli anni Sessanta c’era chi pensava in grande e fuori dagli schemi. All’epoca il tempo correva assai veloce, segnato dal boom economico e da quella necessità di guardare lontano. Il fischio d’inizio di una partita che non ha mai smesso di essere giocata parte in un’afosa giornata di mezza estate. È il 14 luglio 1967 e poco distante dalle Due Torri, in quella Bologna pioniera negli studi accademici con la sua storica università, nasce un nuovo modo di pensare la ricerca e in fondo il futuro. Proprio tra quelle mura secolari del rettorato dell’Università di Bologna viene stipulata una convenzione per la costituzione del consorzio interuniversitario per la gestione del centro di calcolo elettronico dell’Italia nord-orientale. Un accordo tra i rettori dell’Alma Mater Studiorum, dell’Università di Firenze, dell’Università di Padova e il rappresentante dell’istituto universitario di economia e commercio e di lingue e letterature straniere di Venezia. L’accordo viene formalizzato il giorno seguente tra i canali di Venezia con la stesura dell’atto costitutivo del consorzio.

Identikit del consorzio Cineca
. Nasce così il Cineca, che oggi è il più grande centro di calcolo italiano e tra i più importanti nel mondo. Offre servizi di calcolo parallelo, intelligenza artificiale, reti e sviluppo di sistemi informativi per l’università, per la ricerca e per ministeri, agenzie e aziende pubbliche. Si tratta di un ente pubblico di diritto privato iscritto al registro delle pubbliche amministrazioni. Una storia, tante storie. Perché al consorzio interuniversitario aderiscono nel tempo in tanti. Oltre 70 università italiane, il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero dell’Università e della Ricerca. E poi ancora oltre 45 istituzioni pubbliche nazionali. L’headquarter è a Casalecchio di Reno, trentacinquemila anime nel bolognese, terzo comune più popoloso della città metropolitana. Siamo a nord di Bologna, in quello snodo autostradale che guarda a Milano, all’Europa, al mondo intero. Una storia, tante storie, dicevamo prima. Perché Cineca è anche a Milano, Roma, Napoli, Chieti e Palermo per 1200 persone in organico e un volume d’affari annuo pari a 100 milioni di euro. La sua attività principale è il supporto alla comunità scientifica accademica: si forniscono servizi di calcolo in Italia e non solo. Cineca è supercalcolo. Fin dalla sua costituzione. Di più. Il più importante centro di supercalcolo per la ricerca scientifica in Italia, nonché uno dei più importanti a livello mondiale. Il primo supercomputer italiano viene installato nel settembre del 1969. È un periodo straordinario. Si guarda al futuro con ottimismo, con entusiasmo, talvolta con ingenuità. Solo due mesi prima l’uomo è arrivato sulla Luna. E allora nulla è impossibile. Il supercomputer è un CDC 6600. Allora era il più veloce computer al mondo disponibile sul mercato. Ma attenzione. Non è qualcosa di statico perché quel supercomputer continua ad acquisire elaboratori di altissima potenza. «Cineca nasce grazie al fatto che quattro università decidono all’epoca di unire le forze per dotarsi del primo supercalcolatore. Nel mondo chi faceva innovazione – all’epoca solo per attività di ricerca – con difficoltà si dotava di infrastrutture all’avanguardia. Da soli non si poteva. Oggi Leonardo è il ventesimo supercalcolatore che abbiamo gestito. Questo elemento definisce alcuni aspetti chiave. Siamo nati facendo sistema nelle tecnologie digitali più avanzate e in particolare nel supercalcolo». Così racconta Francesco Ubertini, Presidente Cineca.

Cosa fa il consorzio Cineca
. “Metalmeccanici della ricerca”, si potrebbero definire. Quella continua, distribuita, interconnessa, concreta nella sua capacità di generare progresso. «Siamo un motore di innovazione del sapere. Lavoriamo con le università e con i centri di ricerca e questo vuol dire essere al centro del futuro del Paese. Siamo in grado di fornire strumenti per traghettare la trasformazione digitale del sistema pubblico dei saperi, fornire infrastrutture aperte e accessibili per i ricercatori e mettere questo a sistema per dare servizi all’avanguardia», afferma Alessandra Poggiani, Direttrice Generale Cineca. Salute, clima, cybersecurity, privacy. Quello che colpisce è una ricerca che diventa espressione della vita quotidiana. «Ogni giorno, attraverso l’utilizzo dei nostri sistemi di supercalcolo, si scoprono nuove formulazioni di farmaci, si predicono catastrofi ambientali o metereologiche in tempo reale, si presidiano le analisi genomiche per le malattie autoimmuni, si simulano ciò che avviene nel sottosuolo per individuare eventuali giacimenti. Tutto questo è difficile da raccontare e senza il supercalcolo è difficile da fare», dice Poggiani. «Le tecnologie sono cambiate, ma la nostra natura è rimasta immutata. Nel tempo abbiamo sviluppato una serie di servizi per le tecnologie digitali», precisa Ubertini. Quello che non cambia è la necessità di essere di frontiera. «Lavorando per il sistema della formazione dei saperi non possiamo rimanere indietro. Siamo lo strumento tecnologico della ricerca in Italia, oggi con un perimetro che si è ampliato. Ciò che conta non sono (solo) le piattaforme, le tecnologie, gli strumenti. A fare la differenza sono le competenze multidisciplinari», dice ancora Poggiani. Così Cineca diventa fattore abilitante anche sulle nuove frontiere dell’AI generativa. Leonardo, inaugurato a novembre 2022, è il quarto calcolatore al mondo, ma numero 2 per applicazioni di intelligenza artificiale. Ora si lavora al calcolo quantistico come frontiera tecnologica dei supercalcolatori del futuro. L’Europa ha deciso di dotarsi di sei computer quantistici e uno sarà proprio al Cineca. Un richiamo al primo calcolatore. Quello che è difficile da spiegare è la velocità con cui si stanno evolvendo i sistemi. Una velocità straordinaria segnata da una contaminazione continua. Lo ripete come un mantra Poggiani. «Più la digitalizzazione diventa un fatto quotidiano, più le discipline meno scientifiche devono accompagnare lo sviluppo perché hanno l’opportunità di disegnare l’interazione». Il futuro bussa alle nostre porte e porta in dote un mosaico di colori.

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