Nel 2007 l’imprenditore modenese Fabio Galvani ha dato il via a un progetto che va oltre il concetto di sport tradizionale e si presenta come un faro di inclusione per i ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico o disturbi cognitivo-relazionali. Oggi l’associazione lavora con 300 ragazzi, seguiti da 40 educatori e 11 volontari, e offre 24 diverse discipline sportive. Per FARE INSIEME Charity, Lucrezia Lanzani intervista Fabio Galvani, fondatore di Ness1 Escluso
FARE INSIEME CHARITY è lo spin-off del progetto FARE
INSIEME dedicato alla presentazione di alcune onlus e società no profit, realtà
fortemente presenti nei territori di Bologna, Ferrara e Modena e che svolgono
un lavoro straordinariamente importante e cruciale per l’intera comunità
di Lucrezia Lanzani*
“Inclusività: capacità di includere più
soggetti possibili nel godimento di un diritto, nella partecipazione a un’attività
o nel compimento di un'azione; più in generale, propensione, tendenza ad essere
accoglienti e a non discriminare, contrastando l’intolleranza prodotta da giudizi,
pregiudizi, razzismi e stereotipi”.
Modena, 2017, Fabio Galvani decide che è
arrivato il momento di fare qualcosa per il prossimo. Prende ispirazione dalla
storia di Oskar Schindler: un imprenditore di successo che decide di usare il
proprio denaro per aiutare il prossimo. Nasce così “Ness1 Escluso”, un ente di
terzo settore che aiuta ragazzi di qualsiasi età, dai 3 ai 50 anni, con
disabilità cognitive e spettri autistici. «La disabilità cognitiva prevede una
prima attività esclusiva, ti insegno lo sport, poi un’attività inclusiva, te lo
faccio fare con atleti normotipici», spiega il fondatore Fabio Galvani.
L’obiettivo è infatti quello di migliorare le condizioni dei ragazzi, dando
loro la possibilità di credere in qualcosa di sano come lo sport.
«Per prima cosa, abbiamo individuato un
gruppo di 24 atleti, metà di loro per fare calcio, e metà per multisport, una
volta alla settimana, con due educatori. Tutto questo completamente gratis per
i ragazzi, che vengono seguiti solo ed esclusivamente da professionisti»,
racconta Fabio Galvani.
L’attività gratuita è possibile grazie ad
una rete di partner privati che, ad oggi, permette all’associazione di lavorare
con 300 ragazzi, seguiti da 40 educatori e 11 volontari (che operano in maniera
collaterale) e le consente di offrire 24 discipline sportive diverse.
«La sai la differenza tra squadra e
gruppo? Il gruppo è un insieme di persone, se si identificano dei ruoli, spesso
complementari, diventa una squadra. Io ho una squadra di lavoro che crea una
struttura di professionalità che aiuta la crescita dell’associazione», ricorda
Galvani.
Durante il periodo di COVID-19, Ness1
Escluso ha lavorato per costruire una rete di relazioni con un solo e unico
obiettivo: far fare sport gratuito a ragazzi con disabilità cognitive. Qui
entra in gioco il personale qualificato, in un rapporto 1:1 o 1:2 con i
ragazzi: ciò significa che ogni atleta viene seguito personalmente da uno o due
educatori. Con la distanza, però, lo scopo è diventato quello di “distrarre” i
ragazzi e “distaccarli” dalla quotidianità, far capire loro che non sono stati
dimenticati, grazie ad ore di ginnastica online o all’aperto e al progetto
“#Ness1EsclusoAttivo”, in cui gli atleti sono stati coinvolti in un concorso
fotografico.
«Ness1 Escluso è un progetto di vita:
abbiamo organizzato un corso sulla sessualità e l’intimità e ne stiamo
preparando uno sulla self-care. I prossimi anni si concentreranno anche sul
“Dopo di Noi” e sulla consapevolezza di ciò che desiderano fare. I ragazzi passano
da atleti a individui e diventano opportunità per la società», conclude
Galvani.
*Lucrezia Lanzani è una studentessa del Liceo Steam
Emilia, ha sedici anni e da sempre è interessata a tematiche sociali. Da tre
anni presta attività di volontariato in diverse realtà della sua comunità.
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