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FARE INSIEME - Ep. 124 - NIER, quella sana ossessione di decifrare la complessità

«Così lanciamo lo sguardo oltre il presente»

17/04/2023

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Arrivare prima di altri con coraggio, consapevolezza, determinazione, conoscenza. A Bologna, verso la fine degli anni Settanta, nasce una società che punta sin dagli esordi sui servizi integrati. Oggi NIER conta 215 professionisti e opera in molti mercati con più di 500 clienti attivi. Il fatturato si aggira intorno ai 18 milioni di euro. Per FARE INSIEME Giampaolo Colletti intervista Maria Teresa Vestrucci, Amministratrice Delegata di NIER Ingegneria

di Giampaolo Colletti
@gpcolletti

Photocredit: Giacomo Maestri e Francesca Aufiero

Si incamminano per sentieri ancora poco battuti. Intraprendono percorsi nuovi e inesplorati. In qualche modo precorrono i tempi. Ecco i pionieri, ossia donne e uomini – ma anche aziende accese da quelle donne e da quegli uomini – scesi in campo per fare la differenza. La storia che stiamo per raccontare parla proprio di loro ed è quindi strettamente connessa al concetto di pioniere. Perché NIER – società impegnata a erogare servizi di consulenza, realizzazione di piani di sicurezza sul lavoro e analisi ambientali e di valutazione del rischio, ma anche tanto altro – da sempre è così. Pioniera.

La storia.
La sua storia inizia nel lontano 1977 a Bologna. E sin dagli esordi si sceglie il percorso di società cooperativa focalizzata su due grandi temi: energia e sicurezza nucleare. Negli anni ’80 poi il passaggio ai temi ambientali e ai grandi rischi, con la creazione di una struttura più solida e con importanti risorse di calcolo. Un anticipo di quelle sfide contemporanee alle quali oggi tutte le aziende sono chiamate a prendere parte. «All’epoca alcuni grandi problemi emergenti – crisi energetica, sicurezza dei sistemi complessi come i reattori nucleari e poco dopo l’ambiente – potevano essere affrontati in modo innovativo grazie alla rivoluzione tecnologica del tempo. Ossia grazie a sistemi di calcolo fino ad allora proibitivi, che diventavano disponibili permettendo di sposare dati, ad esempio quelli meteorologici e del parco edilizio italiano, con modelli di trasmissione del calore dalle pareti di un edificio e di produzione di energia da parte di un impianto», afferma Maria Teresa Vestrucci, amministratrice delegata di NIER Ingegneria. Un modo per fare analisi mirate. Le tematiche ambientali, che si affermano negli anni ’80, dilatano l’esigenza di analisi di sistema con reperimenti e informatizzazione di dati, modelli matematici ed elaborazioni che permettono di conoscere, valutare e prendere decisioni in modo innovativo. Energia, rischi industriali e ambiente sono gli aspetti che contraddistinguono il primo periodo di NIER. «Per inciso, quello che oggi è maturato grazie alla rivoluzione digitale –ossia Internet of Things, Virtual Prototyping e analisi dinamiche – è frutto di una semina avvenuta in quel periodo. Poi durante gli anni ’90 la tematica del rischio e l’approccio sistemico ai problemi emergenti si diffondono sempre di più sotto la spinta di direttive, regolamenti europei e norme internazionali, interessando sempre più settori industriali e dandoci l’opportunità di impegnarci in ulteriori ambiti applicativi», precisa Vestrucci. Poi ancora nel 2002 la scelta di diventare società per azioni. «Siamo cresciuti cogliendo alcune opportunità del mercato degli ultimi decenni, puntando a essere una società di consulenza che offre servizi qualitativamente elevati e puntando molto sulla consulenza integrata. Con il cliente, partendo da un’esigenza specifica, spesso si sono aperte strade per attività più ampie e strutturate, che comprendevano non solo un singolo aspetto ma l’attività del cliente a livello più ampio. Diventare società per azioni ci ha permesso di avere una struttura più robusta e di interfacciarci anche con grandi clienti nei vari mercati», dice Vestrucci. Eccolo ancora una volta quel coraggio di essere pionieri. Oggi l’azienda conta 215 professionisti e opera in molti mercati con più di 500 clienti attivi. Il fatturato si aggira intorno ai 18 milioni di euro, con una crescita negli ultimi anni del 10-15% e con un raddoppio di introiti e persone negli ultimi cinque anni.

Il fattore ESG.
Si lavora in tutti i settori della consulenza ingegneristica e le aree di attività sono quattro: sostenibilità, sicurezza occupazionale, ingegneria dei sistemi e ingegneria del software. Alla base c’è una forte specializzazione tecnica. Basti pensare che quasi il 20% delle persone nella squadra ha un PhD. «Vogliamo offrire un servizio specialistico di alto livello. La consulenza tecnica che proponiamo contribuisce alla ridefinizione delle interconnessioni attraverso l’innovazione, le metodologie e le tecnologie, ponendosi in alleanza con i clienti e nell’ottica della smart society», precisa Vestrucci. I servizi vanno dalla sicurezza sul lavoro alla consulenza in materia di sostanze pericolose, dalle analisi e certificazioni energetiche al test di software, dagli studi di affidabilità delle macchine alla manutenzione predittiva, dal design e validazione del software alla progettazione di un sistema di raffreddamento di un reattore a fusione nucleare. Tra i clienti ci sono le pubbliche amministrazioni e i privati di ogni settore: automotive, costruzioni e infrastrutture, ferroviario, grande distribuzione, Oil & Gas, logistica e trasporti, manifatturiero. Qui si parla di sostenibilità integrata e ingegneria di sistema. «Siamo una realtà che punta sui servizi integrati, vogliamo essere partner a tutto tondo dei nostri clienti. D’altronde in un mondo interconnesso, il singolo problema del cliente è collegato in modo più o meno diretto ad altri della sua vita e della sua attività. Come prassi lanciamo il nostro sguardo oltre il presente. Per capire il mondo che verrà», conclude Vestrucci. Lo ricorda anche lo storico payoff: l’onore di essere utili. Solo così si guarda davvero al futuro.

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