Ognuno dei 27 dipendenti Bancolini Symbol ha chiuso il 2022
con un tanto inaspettato quanto gradito regalo aziendale: buoni acquisto per un
valore di 1.200 euro. Spiega Irene Castelli, Amministratore Unico della
società: “Nel 2022 l’azienda ha registrato ottimi risultati, con un +30% del
fatturato rispetto al 2021, mentre l’aspettativa di crescita nel nostro mercato
in Europa era del 6-10%. Mi è sembrato giusto condividere questo risultato con
chi, in questi anni, lo ha reso possibile, ovvero i nostri dipendenti,
soprattutto in un momento difficile, segnato da inflazione e aumento del costo
della vita”.
E Valeria Musso, una dei beneficiari del dono e responsabile
della comunicazione aziendale, si fa portavoce di tutti i colleghi e aggiunge:
“Si è trattato di un premio che ci ha fatto molto piacere, non solo per il suo
valore, ma anche per il gesto, un importante e tangibile segno di fiducia nei
nostri confronti”.
Bancolini Symbol, che a giugno di quest’anno festeggerà 40
anni dalla sua fondazione, è stata l’artefice della diffusione del codice a
barre in Italia, diventando leader nei sistemi e
soluzioni mobili per l’identificazione automatica e la raccolta dati e partner
nella svolta digitale delle aziende.
Proprio alle soglie della pandemia,
nel 2019, la guida della società è passata alla figlia dei fondatori: in questi
due complicati anni, Irene Castelli ha lavorato a un cambiamento capace di preservare
i valori storici e l’esperienza dell’azienda, guardando nel contempo al futuro
e a nuovi valori.
La svolta è resa possibile da un percorso strutturato che
ha come obiettivo quello di diventare una “Organizzazione Positiva”. Il
percorso ha coinvolto dapprima un gruppo di nove dipendenti per poi estendersi
a tutti. Continua Castelli: “Sono convinta che le
aziende siano strumenti di crescita e formazione, organismi che hanno la
responsabilità di evolvere continuamente per il bene comune, andando oltre le
logiche del puro profitto. Bancolini Symbol è da sempre conosciuta per la
correttezza, la trasparenza e l’affidabilità che ha saputo trasmettere negli
anni ai propri dipendenti e al mercato. Quello che mi interessa oggi è generare
valore per la collettività attraverso un cambio di sguardo che parta prima di
tutto da questi valori e dalle persone che la rappresentano. Ho voluto iniziare
un percorso di cambiamento verso un nuovo assetto centrato sull’individuo, sul
noi e sull’impatto che ciascuno di noi può portare all’interno e all’esterno
dell’organizzazione, un ecosistema volto a creare valore per l’azienda e per il
cliente”.
Le Organizzazioni Positive nascono
all’interno della Scienza della Felicità, una recente teorizzazione di un
concetto tanto semplice quanto innovativo: la felicità è il punto di partenza e
non la meta finale. Tali organizzazioni si basano su 5 pilastri: Più
positività, meno negatività; Più NOI, meno IO; Più essere, meno fare e avere;
Più disciplina, meno caos.
La strada intrapresa, che ha portato
anche alla formazione e creazione del nuovo ruolo aziendale di Chief Happiness
Officer, sta già dando risultati non solo, come abbiamo visto, in termini
economici, ma ne sta beneficiando profondamente la qualità del lavoro: le
procedure sono più snelle, i conflitti vengono minimizzati e le decisioni
accelerate, c’è maggiore responsabilità individuale e più benessere.
Conclude Castelli: “Essere figlia di
imprenditori ed ‘ereditare’ un’azienda è sicuramente una fortuna, ma bisogna
poi saperla guidare in base ai propri valori, renderla parte della propria
identità. Le persone in azienda mi seguono, i partner riconoscono e apprezzano
il cambiamento, sono soddisfatta e viviamo un momento di entusiasmo
contagioso”.