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A Modena la Mostra d’Architettura “Circolare”

21/04/2023

Alcune opere esposte alla Mostra d’Architettura “Circolare” al cortile del Leccio a Modena, organizzata dall'Ordine Architetti Modena
Alcune opere esposte alla Mostra d’Architettura “Circolare” al cortile del Leccio a Modena, organizzata dall'Ordine Architetti Modena
Un momento dell'inaugurazione della Mostra d’Architettura “Circolare” al cortile del Leccio a Modena, organizzata dall'Ordine Architetti Modena
Un momento dell'inaugurazione della Mostra d’Architettura “Circolare” al cortile del Leccio a Modena, organizzata dall'Ordine Architetti Modena

La Mostra d’Architettura “Circolare” al cortile del Leccio a Modena è organizzata dall’Ordine Architetti di Modena nell’ambito della seconda edizione del Festival dell’Architettura “Rigenera Circolare”, un evento il cui tema è legato alla architettura circolare intesa come processo di trasformazione, di rigenerazione, ai cicli naturali degli interventi edilizi per la città del domani più accogliente, bella, creativa, flessibile.

Tra le varie attività nell’ambito del Festival, gli Ordini Architetti dell’Emilia-Romagna hanno realizzato una “Guida all’architettura contemporanea” della Regione Emilia-Romagna con l’intento principale di far comprendere l’importanza dell’architettura contemporanea del terzo millennio anche a chi non la conosce in profondità, strutturando la lettura, seguendo i principi del New European Bauhaus, attraverso le categorie di bellezza, sostenibilità, inclusione.

Fino a sabato 29 aprile, negli orari di accesso al Cortile del Leccio del Complesso San Paolo, in via Francesco Selmi 67 a Modena, sarà possibile vedere una selezione delle opere inserite in “EmiliaRomagna 0023-Guida di Architettura Contemporanea”, oltre ad alcuni progetti che la Commissione interna dell’Ordine aveva proposto la pubblicazione. Il percorso di visita dell’esposizione si svolge in senso circolare, iniziando dalle opere dei capoluoghi regionali e proseguendo con quelle modenesi. 
Le opere presentate comprendono residenze private, edifici produttivi, edifici e spazi pubblici, interventi di restauro e recupero di contenitori dismessi. I progetti sono stati realizzati in un ventennio attraversato da momenti di crisi e fasi di rilancio: dalla crisi finanziaria del 2008 al sisma del 2012 e poi il sostegno alla ricostruzione, tra nuovi interventi pubblici e la nuova stagione dei finanziamenti europei. 

Nonostante i repentini cambiamenti socioeconomici a scala nazionale, il progetto di architettura è rappresentato da uno scenario regionale ricco di opportunità”, spiega Sofia Cattinari, presidente dell’Ordine Archetti di Modena. “Quando il progetto si dimostra attento e sensibile, trova sostegno nel settore produttivo in costante sviluppo, e nel settore pubblico attraverso l’utilizzo frequente dei fondi europei. Come conseguenza di questa buona pratica, anche gli investimenti del settore delle costruzioni spesso si pongono in modo attivo e innovativo, sia nell’ambito della residenza che del terziario”.

L’architettura modenese degli anni 2000 si colloca al compimento del programma di sviluppo del policentrismo insediativo e della crescita demografica, quindi essenzialmente connessa ai soli processi di trasformazione economica”, continua Cattinari. “La scelta parziale dei progetti inseriti nella guida è frutto di un confronto tra architetti e amministrazioni comunali e si è concentrata su nuove costruzioni, restauro dell’esistente e rigenerazione degli spazi urbani”.

L’indagine rileva che il territorio affida agli architetti la vetrina dei suoi prodotti migliori e puntando sulla comunicazione della propria immagine si generano edifici iconici, firmati anche da archistar. Questo fenomeno si sviluppa nei poli produttivi, coinvolgendo le aziende di vari settori, dall’automotive alla ceramica, dal fashion alla meccanica di precisione.

Il benessere cittadino si riflette anche nelle scelte che interessano il bene pubblico: biblioteche, asili, luoghi di culto e spazi urbani si concretizzano in architetture di rilievo. Inoltre, anche nel territorio rurale, sono presenti casi che hanno saputo interpretare in modo innovativo la tradizione locale”, conclude la presidente dell’Ordine Architetti di Modena. “Il ventennio è stato segnato dal sisma del 2012, al cui disastro la provincia ha risposto con un’efficace ricostruzione, impegnando studi tecnici, non solo locali. La rapida ricostruzione ha determinato un edificato rinnovato a forte contenuto tecnologico con differenti metodi di consolidamento e restauro”.

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