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Spazzolificio Bustese entra a far parte di SIT Società Italiana Tecnospazzole

22/04/2025

Da sinistra: Alessandro Acquaderni, Andrea Acquaderni, Tullio Tellini, Paolo Acquaderni e Marco Acquaderni davanti allo stabilimento SIT Tecnospazzole di Casalecchio di Reno (BO)
Da sinistra: Alessandro Acquaderni, Andrea Acquaderni, Tullio Tellini, Paolo Acquaderni e Marco Acquaderni davanti allo stabilimento SIT Tecnospazzole di Casalecchio di Reno (BO)

Spazzolificio Bustese, azienda storica di Arconate con quasi 80 anni di esperienza nella produzione di spazzole tecniche industriali, entra a far parte di SIT – Società Italiana Tecnospazzole, realtà manifatturiera emiliana con sede a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, e 117 anni di storia, oggi alla quinta generazione della famiglia Acquaderni. L’operazione rappresenta un importante passo di crescita e consolidamento per il gruppo, ma soprattutto un esempio virtuoso di come due imprese familiari, profondamente radicate nel proprio territorio e accomunate da una visione industriale e umana, possano unirsi sotto il segno dei valori condivisi: attenzione alle persone, passione per il mestiere, responsabilità e spirito di squadra. 

Spazzolificio Bustese, con un fatturato superiore ai 3 milioni di euro, continuerà a operare in piena autonomia produttiva nella storica sede di Arconate, dove 35 persone portano avanti quotidianamente una manifattura d’eccellenza rivolta a centinaia di clienti in tutto il mondo. A loro si aggiungono ora i 125 collaboratori di SIT, formando un gruppo di 160 persone. Anche il parco clienti si amplia: i quasi 400 clienti serviti ogni anno da Bustese si uniscono ai 2.500 del Gruppo SIT, attivi in oltre 70 paesi nel mondo. A sorprendere è anche la varietà produttiva: ogni anno, Spazzolificio Bustese realizza circa 1.200 articoli unici, che vanno ad aggiungersi ai 3.500 articoli distinti prodotti da SIT. Quasi 5.000 tipologie diverse di spazzole tecniche partono ogni anno da Lombardia ed Emilia-Romagna per raggiungere applicazioni industriali in tutto il mondo. Dalla tipografia al tessile, dalla lavorazione del metallo all’automotive, passando attraverso l’aerospace e la meccanica di precisione, l’eccellenza “Made in Italy” prende forma, una setola alla volta.

Il signor Tullio Tellini manterrà il ruolo di amministratore delegato di Spazzolificio Bustese, continuando a guidare la squadra con la stessa passione e dedizione che l’ha sempre contraddistinto. “Innovazione nella continuità è la nostra Purpose,” afferma Alessandro Acquaderni, CEO di SIT, “e crediamo che questa unione rappresenti appieno questo spirito: da una parte l’esperienza, la storia e il know-how di Spazzolificio Bustese, dall’altra la volontà comune di guardare avanti insieme, con umile entusiasmo, per affrontare le sfide future della spazzolatura tecnica”. Nel suo discorso durante un recente evento interno del Gruppo SIT, Tullio Tellini ha parlato di “forte emozione, fede nella spazzolatura tecnica e sincero entusiasmo nel costruire insieme il futuro con la squadra SIT”. 

L’obiettivo condiviso è chiaro: rafforzare il servizio al cliente, sviluppare soluzioni tecniche avanzate, creare nuove opportunità per le persone già presenti in SIT e in Spazzolificio Bustese, e per quelle che si uniranno a questo progetto nei prossimi anni.

Il fattore umano e valoriale è stato semplicemente tutto”, afferma Alessandro Acquaderni, che guida l’azienda insieme ai fratelli Marco e Paolo, al padre Andrea e a un’affiatata squadra di manager. “Abbiamo iniziato a conoscerci nel 2022, ma solo nel 2024, dopo due anni di collaborazione commerciale, ci siamo resi conto di quanto fossimo allineati nei valori profondi. Questo ha reso naturale dare forma a un progetto comune”.

Quando le scelte si fondano sui valori, il risultato è qualcosa di più di un’operazione industriale. La decisione di Spazzolificio Bustese di unirsi a SIT, realtà italiana e familiare, a fronte dell’interesse anche di operatori esteri, ha significato mettere al centro le persone, il lavoro italiano e la responsabilità verso il territorio. In un’epoca segnata da incertezze internazionali, questa operazione è un segnale forte: continuare a creare valore in Italia è possibile, costruendo su valori condivisi e visione di lungo periodo. L’unione tra queste due realtà, una lombarda e una emiliana, è anche un messaggio positivo per il territorio e per il tessuto industriale italiano: un esempio di come la tradizione manifatturiera possa rinnovarsi guardando al futuro, senza perdere la propria anima.

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