L’industria europea si prepara a un salto di paradigma. PROSPECTS 5.0, progetto strategico finanziato dall’Unione Europea nell’ambito di Horizon Europe, punta a tracciare una roadmap condivisa per la trasformazione industriale in chiave sostenibile, resiliente e orientata alla centralità umana. Un cambiamento che non riguarda solo le tecnologie, ma soprattutto il modo in cui le imprese operano, includono e valorizzano le persone.
A tal proposito la delegazione europea del progetto ha fatto tappa a Mirandola per visitare lo stabilimento di B. Braun Avitum Italy, unica realtà produttiva italiana selezionata tra i 14 casi industriali europei considerati modello nella transizione 5.0.
Unimore, con il team guidato dal Prof. Mauro Dell’Amico del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria, ha lavorato alla prima versione del nuovo Industry 5.0 Assessment Framework, uno strumento concepito per misurare l’allineamento strategico e operativo delle imprese ai principi dell’Industria 5.0. Alla sua co-creazione ha contribuito attivamente anche B. Braun Avitum Italy, uno dei casi industriali del progetto, insieme agli altri use case coinvolti, portando la prospettiva concreta delle aziende. NSBProject, in qualità di innovation broker del progetto, ha supportato la fase di co-creazione promuovendo il confronto con stakeholder e altri progetti europei. Il Framework è attualmente in fase di validazione e sarà reso disponibile a tutte le realtà industriali europee a partire dal 2026.
Lo strumento di auto misurazione (self assessment) sarà accessibile da una piattaforma digitale attraverso cui piccole, medie e grandi imprese europee, potranno anche ottenere suggerimenti e, laddove necessario, interventi consulenziali, formativi ed organizzativi. Basato su 28 indicatori che i partner di progetto valideranno nel corso del 2025, come un termometro da tarare, diventerà patrimonio comune disponibile a tutte le realtà industriali europee che vogliano conoscere a che punto è il proprio processo di trasformazione 5.0 e come progredire. Dalle analisi sulla base dei 3 pilastri (human centricity, resilienza e sostenibilità) e da una mappatura a livello europeo è emerso che:
• solo il 7,1% dei lavoratori europei riceve formazione continua sul lavoro;
• appena il 5,5% delle imprese è attiva in tecnologie low-carbon o circolari;
• meno del 25% delle PMI europee adotta sistemi avanzati di simulazione o digital twin.
Alla visita dello stabilimento di B. Braun Avitum Italy ha preso parte anche l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), partner accademico del progetto, che già nel giorno precedente ha accolto la delegazione straniera a Modena, presso il Datacenter, e ha presentato una prima analisi del contesto industriale italiano e dei principali settori potenzialmente trainanti per la transizione 5.0.
“Secondo l’analisi condotta all’interno del Work Package coordinato da Unimore il concetto di Industry 5.0 sta guadagnando rilevanza nei documenti strategici e nelle politiche dell’Unione Europea, ma la sua attuazione concreta è ancora limitata. La maggior parte delle aziende europee si trova in una fase di transizione tra Industria 4.0 e 5.0, con un crescente interesse verso la centralità dell’uomo, la sostenibilità ambientale e la resilienza industriale, ma con ancora scarse metriche condivise per valutarne il progresso. In Italia, si riscontra un buon livello di maturità tecnologica e un’attenzione crescente verso l’innovazione sostenibile, ma permane un divario in termini di adozione di pratiche centrate sul benessere dei lavoratori, sulla diversità e sull’inclusione”, commenta il Prof. Mauro Dell’Amico, coordinatore del progetto per Unimore.
“Abbiamo introdotto i cobot nella nostra camera bianca, dove produciamo dispositivi medici complessi, per affiancare gli operatori nella fase di assemblaggio di kit per la dialisi: si tratta di aiutanti preziosissimi, capaci di autodiagnosticarsi, adattarsi ai cambiamenti del prodotto e modulare in tempo reale le misure di sicurezza in base al comportamento umano”, spiega Enrico Corazzari, engineering director di B. Braun Avitum Italy. “È un esempio concreto di collaborazione uomo- macchina per migliorare resilienza, sostenibilità e centralità della persona nei processi industriali”. L’adozione dei cobot rientra nella strategia dell’azienda di integrare tecnologie avanzate per garantire la massima sicurezza, efficienza e sostenibilità, in linea con gli obiettivi di Industry 5.0.
“PROSPECTS 5.0 non è solo un progetto di ricerca – spiega Andrea Jester, co-fondatore di NSBproject, innovation broker del progetto – ma uno strumento concreto per orientare le imprese e i decisori politici verso modelli industriali più umani, digitali e sostenibili. Il framework sarà testato nel corso del 2025 su più ecosistemi industriali e include 28 indicatori che misurano la centralità della persona, la resilienza e la sostenibilità di un’impresa. I dati saranno raccolti in una piattaforma digitale interattiva e resi accessibili alle PMI per attivare percorsi personalizzati di trasformazione”. NSBproject, in qualità di Innovation Broker, guiderà il processo di valorizzazione e trasferimento sul mercato del framework, accompagnando imprese e policy maker con strumenti di assessment, formazione e consulenza.
“I risultati delle attività di ricerca svolte nell'ambito del progetto PROSPECTS 5.0 faciliteranno la collaborazione tra le diverse entità europee coinvolte nella transizione verso l’Industria 5.0, tra cui aziende, centri di ricerca, università e autorità pubbliche. – aggiunge Ziga Valic, coordinatore del progetto e manager responsabile delle relazioni istituzionali europee di Flandersmake centro di innovazione belga per l’industria manifatturiera - L'analisi dei casi d'uso pilota fornirà indicazioni per il quadro politico emergente e mostrerà come l'industria europea possa rimanere il motore della prosperità accelerando e rendendo possibile la duplice transizione verde e digitale”.
La tappa a Mirandola non è casuale. B. Braun Avitum Italy, parte del Gruppo B. Braun – tra i principali player mondiali nel settore dei dispositivi e delle tecnologie mediche – è stata selezionata come unico caso italiano tra le 14 realtà industriali europee più avanzate nell’integrazione di soluzioni digitali collaborative. Il sito di Mirandola è presente dal 1992 con un polo d’eccellenza a livello globale per la R&S e la produzione. Qui, infatti, si producono ogni anno oltre 10 milioni di dispositivi medici, destinati a tutti i paesi in cui il Gruppo è presente. Gli investimenti recenti hanno introdotto robotica collaborativa (i “cobot”) e tecnologie intelligenti che aumentano l’efficienza, migliorano le condizioni di lavoro e riducono l’impatto ambientale.
L’Industry 5.0 rappresenta un nuovo paradigma: non più solo innovazione tecnologica, ma innovazione di valore, fondata sulla sinergia tra tecnologia e benessere umano. Il progetto PROSPECTS 5.0 lo dimostra, traducendo una visione in strumenti pratici, scalabili e accessibili. Le imprese che desiderano conoscere questo processo e prendere parte attiva nella transizione possono entrare a far parte della Community 5.0 di Prospects5.0 così da diventare parte attiva del nuovo paradigma: https://prospects5-0.eu/#getinvolved.