A Modena
l’edizione 2025 del Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso
dall’Associazione per la Responsabilità Sociale di Impresa, si è chiusa con la
presentazione della terza survey sulle imprese dell’Emilia-Romagna, con un
focus sulle aziende modenesi e il loro impegno verso gli obiettivi di sviluppo
sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 ONU. La ricerca è stata condotta da Focus
Lab, società modenese certificata B Corp e società Benefit ed ha coinvolto 40
imprese modenesi in rappresentanza di 10 settori produttivi per circa 30mila
dipendenti rappresentati.
Circa la metà
delle imprese intervistate ha una buona conoscenza degli SDGs, anche se il dato
modenese (46%) è leggermente inferiore rispetto alla media dell’Emilia-Romagna
(49%). Gli SDGs influenzano ancora parzialmente le strategie delle aziende; tra
i cambiamenti più significativi che hanno apportato, si segnalano iniziative di
responsabilità sociale, miglioramento delle pratiche ambientali e cambiamenti
nelle politiche di governance/economiche. Per le imprese campione, gli SDGs
prioritari sono: lavoro dignitoso e crescita economica (62%), salute e
benessere (51%), seguite da parità di genere, istruzione di qualità e lotta al
cambiamento climatico (38%). E se le priorità cambiano a seconda della dimensione
delle imprese, tra gli ostacoli che le aziende incontrano per attuare gli
obiettivi dell’Agenda 2030 ci sono soprattutto la mancanza di risorse
economiche per azioni in linea con gli SDGs e difficoltà gestionali
nell’integrarli nelle strategie aziendali.
“Dall’indagine
emerge che le imprese modenesi che hanno partecipato alla survey mostrano un
discreto livello di attenzione verso gli obiettivi internazionali di
sostenibilità Agenda 2030, ma con ampie differenze tra aziende certificate e
non certificate. – ha spiegato Walter Sancassiani, amministratore di Focus Labs, Benefit B Corp - Si rileva una maggiore priorità di iniziative verso il
lavoro dignitoso, la salute e il benessere dei dipendenti, progetti di supporto
alla comunità ed all’efficientamento ambientale. Nonostante gli ostacoli
economici e gestionali e, per alcuni aspetti, ancora la mancanza di conoscenze
mirate su nuovi strumenti, le aziende riconoscono le opportunità strategiche
offerte dagli SDGs specialmente in termini di collaborazione con vari
stakeholder e per il miglioramento del profilo di sostenibilità come fattore di
competitività”.
Dopo la presentazione dei dati sulla sostenibilità e il suo
utilizzo, si sono confrontati Elena Salda, Ceo di CMS e presidente
dell’Associazione per la Responsabilità Sociale di Impresa; Andrea Grillenzoni,
presidente di Garc spa; Lorenzo Scaramelli, area sostenibilità della Camera di
Commercio di Modena e Vittorio Molinari, assessore all’ambiente ed economia
circolare del Comune di Modena.
Tante le tematiche
affrontate nell’edizione 2025 del Festival, che hanno ruotato attorno al tema
della sostenibilità: si è parlato di cyberbullismo, moda etica, comunicazione
sostenibile e di intelligenza artificiale a supporto della sostenibilità. Massimo
Ceriotti, di Fondazione Sodalitas, in particolare, ha presentato alcuni dati
significativi dell’Osservatorio Sodalitas, incentrati proprio sui cambiamenti
in atto legati alla sostenibilità: oggi sul fronte sostenibilità sociale c’è
una forte convergenza tra ciò che percepiscono le aziende e i cittadini. Fra i
temi che si ritengono più rilevanti tra i 17 SDGS, spiccano quelli che
riguardano le persone: emergenza lavoro e stipendio adeguato, parità di genere,
salute e benessere.
E nonostante il
fatto che dall’ultimo rapporto Asvis emerga che le imprese che investono in
sostenibilità hanno un ritorno economico misurato concreto, ci sono ancora ampi
spazi di miglioramento.
Ma può
l’intelligenza artificiale aiutare a creare un percorso di sostenibilità
sociale e ambientale? Se ne è parlato con Rita Cucchiara, professore ordinario
di Ingegneria Informatica, direttore del Centro Interdipartimentale AIRI di
Unimore e direttore della sede di Unimore del Dottorato nazionale “IA per la
società”, e Fabio Ferrari, fondatore Ammagamma, consulente AI e innovazione
Unicef.
“Nei laboratori – ha raccontato la professoressa Rita Cucchiara - si lavora
ad ELIAS: un progetto da undici milioni di euro, che vede coinvolta Unimore,
per addestrare le macchine a disimparare (unlearning), portando le reti
intelligenti a dimenticare concetti come violenza e tossicità. Inoltre,
l’auspicio è che le prossime intelligenze artificiali, oggi molto energivore, siano
davvero più sostenibili”. “Che tipo di
persone stiamo diventando costruendo queste tecnologie? – si è chiesto, invece,
Fabio Ferrari, secondo il quale serve una cultura tecnologica identitaria
europea affiancata da una cultura umanistica per una società migliore.
Il Festival dello
Sviluppo Sostenibile 2025 si chiude, dunque, con nuove consapevolezze sulla
sostenibilità. Grande soddisfazione da parte degli organizzatori sia per la
partecipazione agli eventi che per le iniziative collaterali, fra le quali
spicca il Labirinto della Sostenibilità, un’installazione
verde ideata da THE ROOOM e a cura dell’Associazione per la Responsabilità
Sociale di Impresa e con la collaborazione di Mutina Arborea Consorzio
Forestale Impresa Sociale, che quest’anno ha avuto ben 2.874 visitatori
in piazza Grande.
“Il Festival dello
Sviluppo Sostenibile – ha detto Elena Salda, presidente dell’Associazione per
la Responsabilità Sociale di Impresa - si è confermato essere un importante
momento di confronto e apprendimento, abbiamo ascoltato professionisti ed
esperti che con le loro riflessioni ci hanno aiutato a comprendere diversi
aspetti della sostenibilità, sfatando falsi miti, di cui spesso tutti siamo
convinti, ponendoci di fronte a domande etiche profonde, ci hanno ricordato
l’importanza della comunicazione che va fatta con un linguaggio appropriato e
al tempo stesso accessibile, conoscendo le fonti e approfondendo i dati e
abbiamo parlato con tanti giovani, oltre cento studenti, che come sempre ci
hanno impressionato con la loro curiosità ed energia, il nostro motore per il
futuro”.