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La P.E.I. di Giorgio Tabellini sostiene il progetto tiroide con Fondazione ANT

07/07/2025

Giorgio Tabellini, fondatore di P.E.I.
Giorgio Tabellini, fondatore di P.E.I.
Ambulatorio mobile ANT - Bus della prevenzione oncologica
Ambulatorio mobile ANT - Bus della prevenzione oncologica

La P.E.I. (Protezione Elaborazioni Industriali) di Giorgio Tabellini festeggia i suoi 45 anni di attività sostenendo il PROGETTO TIROIDE organizzato a Bologna da Fondazione ANT Italia ONLUS. L’Ambulatorio Mobile - Bus della Prevenzione ANT presso la Casa di Quartiere Fondo Comini in via Aristotele Fioravanti 68 a Bologna offrirà nei giorni giovedì 10 e venerdì 11 luglio (orari 9-13 e 14-18) 48 visite gratuite riservate alla cittadinanza per la diagnosi precoce dei noduli tiroidei. Per prenotare si può telefonare al 335 7456877. La campagna di prevenzione è realizzata in collaborazione con le Cucine Popolari di Roberto Morgantini e con il Fondo Comini.

Giovedì 10 luglio alle 12.30 Giorgio Tabellini sarà presente all’ambulatorio mobile in via Fioravanti 68 per incontrare la stampa con Federica Mazzoni, presidente del Quartiere Navile, Raffaella Pannuti, presidente di Fondazione ANT, e Roberto Morgantini, vice-presidente delle Cucine Popolari.

Giorgio Tabellini celebra i 45 anni di vita della sua azienda P.E.I. a Calderara di Reno (Bologna) e i 40 anni dell’odierno braccio produttivo del gruppo, che è la S.P.E.R. di Solarolo Rainerio (Cremona) guidata col socio Vittorio Mardegan. Partito nel marzo 1980 in un’officina di cento metri quadrati con tre dipendenti, Tabellini, 81 anni, è oggi al vertice di un gruppo tra i leader europei del settore che conta 420 dipendenti (anche in Serbia e Brasile), 60 milioni di fatturato annuo su venti mercati mondiali (50% export), oltre 70 brevetti internazionali e 34mila metri quadrati di aree produttive coperte (www.pei.it). Per restituire “in minima parte, ma con il cuore” qualcosa ai territori che hanno permesso a P.E.I. e S.P.E.R. di raggiungere questi obiettivi, Tabellini ha deciso di offrire queste due giornate di prevenzione gratuita per il tumore alla tiroide dedicate alle persone in condizione di fragilità sociale di Bologna e Cremona, dove ne beneficeranno prossimamente i frequentatori della Mensa San Vincenzo de Paoli.

“Il progetto voluto da PEI è un esempio straordinario di responsabilità sociale d’impresa - commenta Raffaella Pannuti, Presidente di Fondazione ANT - Dimostra come l’alleanza tra aziende e Terzo Settore possa generare un impatto davvero positivo per la comunità e per le fasce più fragili della popolazione. Ringraziamo Giorgio Tabellini per la sensibilità con cui ha scelto di celebrare questo importante anniversario della sua creatura”.

Giorgio Tabellini è ben noto per aver ricoperto cariche di primissimo piano come la presidenza di Cna Bologna (1997-2005) e Cna Industria Italia (2005-2013) nonché la presidenza di Aeroporto Aviazione Generale TAG Bologna (2007-2013) e della Camera di Commercio di Bologna (2013-2018): in questi ruoli è stato decisivo promotore della quotazione in Borsa della società aeroportuale bolognese e della creazione di Bologna Welcome.

Sicurezza e prevenzione sono le stelle che hanno guidato il cammino imprenditoriale di Tabellini da sempre. La P.E.I. è infatti specializzata nell’ambito della sicurezza sul lavoro e delle protezioni per le macchine utensili: “Era il primo ottobre 1969 – racconta Giorgio Tabellini -, avevo 25 anni, allora ero capo officina di un’azienda a Bologna. Stavo mettendo in lavorazione una macchina utensile e ci finii dentro, lasciandoci tre dita della mano destra. Mentre ero ancora sdraiato sul lettino dell’ospedale Rizzoli presi due decisioni: che dovevo tornare a studiare e che dovevo dedicarmi alla protezione dagli infortuni sul lavoro. Ricominciai a studiare di sera e mi diplomai in Ragioneria, poi mi iscrissi alla facoltà di Economia, diedi 16 esami e mi fermai perché non ce la facevo a portare avanti gli studi insieme al lavoro sempre più impegnativo: ero socio di un’azienda a Pontecchio Marconi prima di fondare la P.E.I. Non c’erano protezioni nella lavorazione delle macchine utensili, per cui il mercato era molto favorevole e allo stesso tempo agivo in un settore che ovviamente per me era molto importante: proteggere gli operatori da infortuni come quello che avevo subìto io”.

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