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MF Consultant, l’importanza della selezione del personale

15/07/2025

A prima vista, l’inserimento di una nuova risorsa in azienda può sembrare un processo lineare: definire il profilo, pubblicare l’annuncio, condurre i colloqui e scegliere il candidato. Ma cosa succede quando la scelta è sbagliata? Quanto costa davvero un inserimento poco allineato?

Secondo alcune stime, un errore di selezione può costare all’azienda fino al 200% dello stipendio annuo della risorsa. Ma non è solo una questione di numeri. L’impatto va ben oltre il bilancio economico e si riflette profondamente sul clima organizzativo, sull'efficienza dei team e sulla reputazione interna dell’azienda.

"Un inserimento errato non è solo una mancata corrispondenza di competenze: è una crepa nella cultura aziendale. Ogni nuova assunzione è un investimento di fiducia. Se quella fiducia viene tradita, il danno è trasversale: coinvolge manager, colleghi, clienti", spiega Marisa Ferrara di MF Consultant.

Le ricadute si manifestano in diverse forme. La produttività cala, il team si disallinea, aumentano le tensioni e si dilatano i tempi di realizzazione dei progetti. Inoltre, il turnover involontario genera un effetto domino: nuove selezioni, nuove formazioni, nuovi inserimenti. Un ciclo costoso, faticoso e spesso evitabile.

"Molti pensano che una cattiva selezione sia solo una questione di curriculum inadatto. Ma spesso il vero problema è la mancanza di coerenza valoriale: il candidato non si riconosce nella visione aziendale, e l’azienda non riesce a valorizzare la sua unicità”, continua Marisa Ferrara.

La soluzione non è soltanto affinare le tecniche di selezione, ma rivedere l’intero approccio al processo di recruiting. Serve un ascolto attivo dell'organizzazione e una chiara definizione del contesto culturale in cui il nuovo inserimento dovrà operare.

Investire in una selezione consapevole significa ridurre drasticamente il rischio di errore. Non si tratta di rallentare il processo, ma di renderlo più efficace. Attraverso strumenti evoluti di assessment, interviste motivazionali strutturate e un lavoro costante sull’employer branding, è possibile attrarre profili che non solo possiedono le competenze tecniche richieste, ma che sono realmente in sintonia con i valori e gli obiettivi dell’azienda.

"Una buona selezione è un atto di leadership, significa prendersi la responsabilità non solo di chi entra, ma anche di chi resta", conclude Ferrara.

Ecco perché un inserimento sbagliato non è mai solo un errore: è una lezione che costa cara. Ma è anche un’opportunità per migliorare i processi, ridefinire le priorità e costruire un’organizzazione più solida, coesa e consapevole. 

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