
Con cinque progetti finanziati per un totale di circa 2 milioni di euro,
CRIT,centro di ricerca di Vignola, nel modenese, specializzato in innovazione
tecnologica applicata all’industria - si piazza tra i primi dieci enti di
ricerca dell’Emilia-Romagna nell’ambito del programma Horizon Europe, azione
quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione che, per dotazione
finanziaria complessiva, costituisce il più vasto programma di ricerca e innovazione transnazionale al mondo.
Il posizionamento dell’hub tecnologico modenese è certificato
dall’ultimo report emesso da ArtER, la società consortile dell’Emilia-Romagna
per lo sviluppo dell’innovazione, l’attrattività e l’internazionalizzazione del
territorio. Il report di ArtER certifica anche il ruolo strategico dell’Italia
nell’ambito del programma Horizon Europe: il nostro Paese si piazza infatti al
quarto posto a livello continentale, con quasi 4,2 miliardi di euro di
contributi ricevuti ed oltre 5mila progetti ammessi al finanziamento. Il buon
risultato si riflette anche a livello territoriale: l’Emilia-Romagna è la terza
regione italiana per partecipazione a progetti e la quarta per contributi
ricevuti.
Horizon Europe è il programma dell’Unione Europea per il periodo
2021-2027: segue temporalmente il predecessore Horizon 2020 e ha una dotazione
finanziaria complessiva di 95,5 miliardi. Tra i suoi obiettivi figurano la
creazione e una migliore dispersione di conoscenze e tecnologie eccellenti, la
promozione della competitività industriale, il rafforzamento della ricerca e
dell’innovazione nello sviluppo, nel sostegno e nell’attuazione delle politiche
dell’UE, affrontando nel contempo le sfide globali dei cambiamenti climatici e
del conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
“Grazie a questo fondamentale programma l’Unione
Europea investe in ricerca e innovazione per generare un rilevante impatto
scientifico e tecnologico, da cui derivano importanti ricadute economiche e
sociali. Essere tra i principali protagonisti in Regione di questo strategico
programma europeo ci riempie di soddisfazione e costituisce un importante
riconoscimento della professionalità del nostro team e dell’efficacia del
network che abbiamo strutturato, grazie alla collaborazione instaurata con
Università e centri di ricerca in tutta Europa e anche al di fuori del nostro
continente”, sottolinea Marco Baracchi, direttore generale di CRIT.
I cinque progetti innovativi a cui partecipa CRIT coinvolgono oltre
sessanta partner tra aziende, università e centri di ricerca, spaziando in
settori industriali e ambiti di applicazione molto diversificati. Si va dal
progetto Metawave finalizzato a introdurre l’impiego di tecnologie a microonde
per migliorare l’efficienza produttiva e l’impatto ambientale di settori
industriali ad alto impiego energetico (ceramica, siderurgia, cementifici e
vetrerie), all’implementazione nelle Pmi delle soluzioni di Industria 5.0 del
progetto ONE4ALL; dallo sviluppo di robotica collaborativa e intelligenza
artificiale (progetto Masterly) allo sviluppo di oggetti e infrastrutture di
arredo urbano con bio-materiali e tecniche d’avanguardia del progetto Ambiance,
fino allo sviluppo di una piattaforma di supporto per startup finanziate
dall’Innovation Radar dell’Unione Europea (progetto Invest).