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Ricerca di nuovi mercati e innovazione: Carpi si prende le misure

03/07/2018

Un distretto che presenta elementi di innovazione accanto ad alcune innegabili difficoltà, all’interno del quale sono in atto mutazioni significative, e una polarizzazione tra grandi aziende, con oltre 50 dipendenti, e piccole e piccolissime, maggiormente in difficoltà ma dotate sia di una forte vocazione all’innovazione di prodotto, che capaci di muovere i primi passi per ampliare la propria presenza sui mercati esteri: questa, in estrema sintesi, la fotografia del settore fornita dal 12° Osservatorio del settore tessile abbigliamento nel distretto di Carpi, realizzato dall’Istituto di ricerca R&I e presentato da Daniela Bigarelli, alla presenza, oltre che di imprenditori e associazioni di categoria, dell’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, del docente di Economia Industriale all'Università di Parma Franco Mosconi e dell’assessore all’Economia del Comune di Carpi Simone Morelli.

E proprio quest’ultimo ha sottolineato come l’Osservatorio, che in questo caso ha presentato i dati dal 2013 al 2017, rappresenti un importante strumento sia per comprendere punti di forza e debolezze, così come le linee evolutive del comparto, sia per programmare politiche di sostegno efficaci: "Da qualche anno ci stiamo impegnando molto con il progetto Carpi Fashion System e che la direzione sia quella giusta lo dimostra il successo di Moda Makers".

Le imprese operative a oggi nel distretto sono 783, di cui 236 imprese finali e 547 di subfornitura. Nel 2017 il fatturato complessivo ammonta a 1.336 milioni di euro, e la previsione 2018 indica un incremento. A soffrire maggiormente, nel periodo 2013-2017, sono state le imprese di minori dimensioni, sia fra le imprese che lavorano per il mercato finale sia fra quelle di subfornitura. Quello che più penalizza il distretto, che continua a proporre prodotti di fascia medio-alta prevalentemente destinati all’abbigliamento femminile, è la dipendenza ancora molto elevata dal mercato interno, che ha rallentato i consumi. Tuttavia, come sottolineato da Daniela Bigarelli, si registra un aumento della propensione all’esportazione, soprattutto per le imprese di dimensioni più ridotte. Ad aumentare sono anche gli investimenti in promozione, la partecipazione a fiere e missioni commerciali, così come le risorse destinate a ricerca e sviluppo.

Tra le necessità più importanti
segnalate dalle imprese finali, ai primi posti vi sono l’ingresso in nuovi mercati esteri, la ricerca di nuove tipologie di clienti, un aumento della qualità e una riduzione dei costi di produzione. La subfornitura sottolinea anche la necessità di promuovere il distretto nel suo complesso sui mercati esteri, con un’attenzione specifica a comunicazione, immagine e marketing.

Dal canto suo, Mosconi
ha sottolineato l’importanza di aumentare le esportazioni e gli investimenti in conoscenza, mentre l’assessore Costi ha ricordato i numerosi interventi della Regione in favore delle Pmi, e l’attenzione particolare dedicata al settore del Fashion, individuato come strategico per tutta l’Emilia-Romagna: "Occorrono prodotti unici, di alta qualità, realizzati con processi innovativi. Noi siamo a fianco delle aziende in questo percorso, e auspichiamo che gli imprenditori, anche grazie alle associazioni di categoria, si giovino sempre di più degli strumenti, sia in termini di risorse economiche che di competenze e conoscenze, che la Regione sta mettendo a loro disposizione".

L’Osservatorio è promosso dal Comune di Carpi finanziato da Regione Emilia-Romagna insieme a Carpi Fashion System, il progetto di valorizzazione delle aziende del distretto moda promosso da Cna, Lapam-Confartigianato, Confindustria Emilia e dal Comune di Carpi, con il determinante contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.

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