L’ultimo nato in casa Ferri si chiama Icut, un elegante trattorino, con tanto di cingoli, che in realtà è un porta attrezzi radiocomandato capace di gestire la manutenzione di argini e scarpate, a cominciare dallo sfalcio. Il perfetto esempio di cosa sia l’azienda di Tamara, fra Copparo e Ferrara: le radici nel passato (è stata fondata nel 1844) ma tutte le energie rivolte al futuro. Gisella Ferri è la titolare insieme al fratello Sandro e rappresentano la quinta generazione di questa famiglia, mentre la sesta è già pienamente in campo.
“La nostra azienda produce decespugliatrici idrauliche, trinciatrici, trinciatrici laterali e forestali, bracci decespugliatori, tagliaerba”, spiega Gisella Ferri. “Tutta la produzione si svolge nella sede di Tamara. Tre dati fra i tanti: si progetta col computer in 3D, si sfornano 5 mila rotori l'anno e si utilizzano robot di saldatura. Tra i clienti abbiamo aziende statali come l'Anas, amministrazioni pubbliche locali e società”.
Senza dimenticare l’export: “Spediamo all’estero il 75% del fatturato; abbiamo una filiale commerciale in Francia e supporti logistici in Germania e Stati Uniti. L'anno scorso abbiamo festeggiato i trent'anni di collaborazione con il Giappone. Da sempre investiamo molto in ricerca e sviluppo: il nostro obiettivo è la qualità, che comprende sicurezza e confort”.
“La nostra famiglia ha via via fatto crescere questa azienda. Mio padre, morto lo scorso anno, l'ha trasformata da bottega in azienda ma a mio nonno (visse 101 anni) si deve l'idea della Ferri odierna. Con noi in azienda operano già mia figlia Federica
e mio nipote Giacomo, pronti ad assumersi nuove responsabilità. E il legame con il territorio è forte: il personale risiede nella zona, così come la subfornitura, e se possiamo fare qualcosa per la comunità non ci tiriamo certo indietro”.
Leggi l'intervista integrale e guarda la videointervista a Luisa Pecorari sul Resto del Carlino Ferrara
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