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Fondazione FRI e UNIBO scelgono la formazione in videoconferenza

03/03/2020

Dalle istituzioni alle imprese, agli enti formativi fino ai privati, ognuno sta facendo la propria parte a favore della salute pubblica, adottando le misure di prevenzione e i suggerimenti igienici del consiglio dei Ministri. Anche Fondazione Fashion Research Italy e l’Università di Bologna si sono dunque adeguate alle direttive ministeriali prolungando la sospensione della tradizionale didattica in presenza. 

Ma la scelta è quella di non fermarsi davanti alle oggettive difficoltà causate da COVID-19, grazie alla formazione a distanza. Una soluzione sperimentale quella delle videoconferenze che consentirà di non penalizzare gli studenti dell’ateneo e della fondazione, eludendo i vincoli geografici attraverso un’aula virtuale e sistemi di condivisione avanzata e interazione via chat. 

"Augurandoci un prossimo miglioramento del contesto sanitario, che consenta la ripresa delle nostre abitudini, occorre guardare con positività al futuro. La scelta del rettore Ubertini, non può che essere d’esempio per tutti", sottolinea Alberto Masotti

Una sfida importante quella di convertire un ateneo internazionale al digitale che ha richiesto un rilevante impegno organizzativo di tutte le sue componenti ed il coinvolgimento di un network multidisciplinare di professionisti. Tra questi anche il team IT della Fondazione FRI che ha reso disponibile l’innovativa suite didattica del polo di Via del Fonditore 12, fin dalla prima edizione sede del Master UNIBO in Design & Technology for Fashion Communication che, da oggi, potrà dunque riprendere le lezioni da remoto. 

Riprenderanno progressivamente anche i corsi di Fashion Research Italy, a partire dalla seconda edizione di Fashion Film & Multimedia Design. Workshop, laboratori e tutte le attività di stampo pratico saranno recuperate non appena possibile secondo un nuovo calendario. 

"La formazione in videoconferenza", conclude Masotti, "non potrà certo sostituire l’esperienza d’aula, ricca di occasioni di confronto ed empatia, ma costituirà un potenziamento del servizio offerto ai nostri studenti".

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