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"A Finale non ci facciamo mancare nulla"

27/04/2020

Come sarà la nuova normalità? Che cosa avviene all'interno del mondo produttivo in questi momenti di timore e disorientamento? Lucia Palazzini (foto in alto), responsabile Marketing dell'azienda Casoni di Finale Emilia (Modena), ci racconta la sua esperienza. "Tutti noi ci chiediamo come sarà il futuro, è normale. Sicuramente sarà diverso, cambieranno alcune situazioni che prima facevano parte della nostra quotidianità e che ora dovremo rivedere, a partire dalle cose più semplici".

Quale sarà la nuova normalità?    
"Dal punto di vista lavorativo la Casoni, essendo tra quelle aziende che non hanno mai chiuso durante la quarantena, ha prontamente adottato tutti i dispositivi di sicurezza per i suoi collaboratori. Questo ha fatto sì che ognuno di noi, sin dalle battute iniziali, si abituasse all'idea che qualcosa sarebbe cambiato per un lungo periodo e che si ponesse, di conseguenza, particolare attenzione alle potenziali situazioni che causano il contagio".

Come è cambiato il tuo modo di lavorare da due mesi a questa parte?    
"La nostra azienda è sempre stata operativa: non solo lo stabilimento produttivo ma anche gli uffici. Casoni per fortuna era già pronta per il lavoro da casa cosicché il personale dei vari comparti, amministrativo, acquisti, commerciale e marketing, ha potuto svolgere quasi tutte le attività senza il bisogno di recarsi fisicamente in ufficio".

Che cosa ti ha colpito maggiormente di questa esperienza?
"Mi ha colpito la capacità del nostro team di gestire la crisi e gli imprevisti con velocità ed efficienza. Credo proprio che in futuro il team working a distanza sarà una delle maggiori competenze richieste dalle aziende, al di là delle competenze tecniche".      

Finale Emilia, area nord della provincia modenese. Da un’emergenza all’altra: dopo il terremoto il Coronavirus. Il vaccino della resilienza, da queste parti, è un obbligo.
"Scherzando con gli amici diciamo sempre che non ci facciamo mancare nulla. A parte gli scherzi, è indubbio che noi emiliani abbiamo una marcia in più: siamo riusciti ad affrontare a testa alta il periodo post sisma 2012 e imparato ad affrontare la quotidianità quasi 'giorno per giorno', senza perdere di vista l'obiettivo finale. Forse, è proprio questo atteggiamento imparato da quell'evento traumatico che ci ha fatto reagire così in fretta anche in questa ulteriore difficoltà. Ci siamo chiesti cosa potevamo fare per aiutare la nostra comunità e ci siamo dati da fare per creare un igienizzante per mani, risorsa scarsa di questi tempi, che abbiamo donato agli ospedali locali e al Comune di Finale Emilia, riconvertendo parzialmente alcuni impianti e linee di produzione".

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