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Mirco Ballotta: "Il mio messaggio in bottiglia per le generazioni future"

15/06/2020

Mirco Ballotta in Cms ricopre il ruolo di responsabile Qualità. La pandemia da Coronavirus ha stravolto il mestiere, ma gli ha offerto due lenti nuove di zecca con cui guardare questo tempo sospeso trascorso con i suoi affetti. La tecnologia è stato un prezioso alleato ma le relazione umane in presenza sono un'altra cosa. Ai naviganti del prossimo decennio gli piacerebbe recapitare un messaggio in bottiglia molto particolare.

Come è cambiato il tuo lavoro con l’emergenza Coronavirus? 
"Ci siamo dovuti riorganizzare attivando adeguate turnazioni di lavoro: per chi non era abituato è stato abbastanza duro all’inizio. Occorre rispettare tutte le regole di sicurezza e di distanziamento sociale quindi non possiamo avvicinarci troppo ai colleghi e dobbiamo organizzare riunioni esclusivamente in modalità telematica. Non si può più lavorare in team in maniera convenzionale, che per me è sempre stato fondamentale: più teste trovano più soluzioni e sviluppano un’idea comune migliore. Chi, come me, si occupa di qualità sa quanto sia importante la comunicazione, la vicinanza ai colleghi per mostrare eventuali difetti sui prodotti. Di colpo mi sono dovuto abituare a farlo a distanza. Per fortuna la tecnologia ci ha agevolato".

E il rapporto con i colleghi?
"Sono una persona decisamente estroversa, da responsabile punto tutto sul contatto umano e lavoro molto sulle relazioni: spesso una pacca su una spalla o una battuta detta al momento giusto aiutano a creare un ottimo feeling con i propri collaboratori. Con il virus sono certamente cambiati i rapporti umani ma ho cercato comunque di non perdere il sorriso e di non farmi mai vedere preoccupato, mantenendo sempre un clima disteso e sereno. Soprattutto nella fase più grave della pandemia, mi sono trovato ad avere a che fare con colleghi molto spaventati rispetto a quanto stava accadendo, e ho quindi sempre tentato di tranquillizzarli, facendo loro capire che seguendo le regole e le linee-guida che ci erano state date in azienda, il rischio da contagio sarebbe stato veramente minimo. All’opposto, ho poi dovuto gestire anche collaboratori disinteressati e incuranti, richiamandoli all’attenzione e sensibilizzandoli a un maggiore rispetto delle nuove direttive. È necessario far convivere le diverse realtà senza però farle scontrare tra loro. Appena la situazione lo permetterà organizzerò una grigliata con tutto il mio team".

Il tuo ménage familiare ne ha risentito?
"Ho un bimbo di 2 anni che mi ha sempre tenuto molto impegnato. Quando non ero al lavoro mi sono dedicato sempre e solo alla mia famiglia e ho riscoperto quanto sia importante riservare il giusto tempo alle persone che ami. Per fortuna ho un bel giardino e durante la quarantena abbiamo potuto trascorrere molto tempo all’aperto".

Un messaggio in bottiglia per le generazioni future. Quale insegnamento ti piacerebbe fosse recapitato? 
"Posso dirti quello che cercherò di insegnare a mio figlio: dai a tutti il rispetto che meritano ed impegnati, fai del tuo meglio. Non importa dove arriverai: se avrai fatto il massimo non potrai rimproverarti niente".  

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