Mirco Ballotta in
Cms ricopre il ruolo di responsabile Qualità. La pandemia da Coronavirus ha stravolto il mestiere, ma gli ha offerto due lenti nuove di zecca con cui guardare questo tempo sospeso trascorso con i suoi affetti. La tecnologia è stato un prezioso alleato ma le relazione umane in presenza sono un'altra cosa. Ai naviganti del prossimo decennio gli piacerebbe recapitare un messaggio in bottiglia molto particolare.
Come
è cambiato il tuo lavoro con l’emergenza Coronavirus?
"Ci siamo dovuti
riorganizzare attivando adeguate turnazioni di lavoro: per chi non era abituato è stato abbastanza duro
all’inizio. Occorre rispettare tutte le regole di sicurezza e di
distanziamento sociale quindi non possiamo avvicinarci troppo ai colleghi e
dobbiamo organizzare riunioni esclusivamente in modalità telematica. Non si può
più lavorare in team in maniera convenzionale, che per me è sempre stato
fondamentale: più teste trovano più soluzioni e sviluppano un’idea comune
migliore. Chi, come me, si occupa di qualità sa quanto sia importante la comunicazione,
la vicinanza ai colleghi per mostrare eventuali difetti sui prodotti.
Di colpo mi sono dovuto abituare a farlo a distanza. Per fortuna la tecnologia
ci ha agevolato".
E
il rapporto con i colleghi?
"Sono una persona decisamente estroversa, da responsabile punto tutto sul
contatto umano e lavoro molto sulle relazioni: spesso una pacca su una spalla o
una battuta detta al momento giusto aiutano a creare un ottimo feeling con i
propri collaboratori. Con il virus sono certamente cambiati i rapporti umani ma
ho cercato comunque di non perdere il sorriso e di non farmi mai vedere
preoccupato, mantenendo sempre un clima disteso e sereno. Soprattutto nella
fase più grave della pandemia, mi sono trovato ad avere a che fare con colleghi
molto spaventati rispetto a quanto stava accadendo, e ho quindi sempre tentato
di tranquillizzarli, facendo loro capire che seguendo le regole e le
linee-guida che ci erano state date in azienda, il rischio da contagio sarebbe
stato veramente minimo. All’opposto, ho poi dovuto gestire anche collaboratori
disinteressati e incuranti, richiamandoli all’attenzione e sensibilizzandoli a un maggiore rispetto delle nuove direttive. È necessario far convivere le
diverse realtà senza però farle scontrare tra loro. Appena la situazione lo
permetterà organizzerò una grigliata con tutto il mio team".
Il
tuo ménage familiare ne ha risentito?
"Ho un bimbo di 2 anni
che mi ha sempre tenuto molto impegnato.
Quando non ero al lavoro mi sono
dedicato sempre e solo alla mia famiglia e ho riscoperto quanto sia importante
riservare il giusto tempo alle persone che ami. Per fortuna ho un bel giardino
e durante la quarantena abbiamo potuto trascorrere molto tempo all’aperto".
Un
messaggio in bottiglia per le generazioni future. Quale insegnamento ti
piacerebbe fosse recapitato?
"Posso dirti quello che cercherò
di insegnare a mio figlio: dai a tutti il rispetto che meritano ed impegnati,
fai del tuo meglio. Non importa dove arriverai: se avrai fatto il massimo non
potrai rimproverarti niente".