In alto il museo di San Colombano e via Santo Stefano
Oltre un centinaio di scatti che la immortalano. Istantanee mai banali e scontate che la rendono bella, bellissima, come i nostri occhi non sono abituati a vederla. Il fotografo Luciano Leonotti nella sua ultima pubblicazione ha dato sfoggio, prima ancora che di tecnica e perizia, di una passione incondizionata e cristallina. Passione filtrata attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica e rivolta alla dotta, grassa, rossa Bologna.
Perchè questo libro su Bologna? Realizzare un libro su Bologna è sembrato a Leonotti una scelta
doverosa, divenuta urgente e necessaria per una identità che il consumismo
turistico, ma non solo, ha eroso o ha disperso.
"Le città italiane sono il nostro
patrimonio più autentico e significativo, densamente cariche di stratificazioni
e simboli culturali, che ci aiutano ad avere coscienza di un percorso che
unisce il passato e il nostro presente", sottolinea Leonotti. "Negli anni Settanta e Ottanta c’è stato un grande
interesse per la lettura del paesaggio da parte di importanti fotografi,
sostenuti anche dalle istituzioni locali, che indagavano con sguardo
urbanistico e antropologico i mutamenti del territorio italiano, già anticipati
dal cinema neorealista. Quelle trasformazioni hanno portato a una
massificazione per cui oggi le periferie si presentano tutte uguali con
architetture deprimenti e spesso precocemente fatiscenti, e solo in alcuni
rarissimi casi illuminate da pregevoli edifici grazie a qualche illuminato
imprenditore. Per il resto non c’è nulla da vedere, se non uno sviluppo omologante indicato come consumo di suolo. Ma
anche le città sono consumate, ogni piccolo spazio è occupato dai parcheggi,
dai dehors, dai cartelli pubblicitari delle vetrine che vendono la stessa merce
globalizzata".
Il significato di questo libro è proprio quello di rivedere la
città, con i suoi segni, i suoi spazi rappresentativi, le piazze, le strade, i
palazzi storici, i musei, le chiese, e le nuove realtà culturali ed economiche,
con uno sguardo che non sia quello da iconografia statica di guida descrittiva,
ma capace di trasmettere nuova vita e nuovo senso.
Luciano Leonotti, fotografo,
art director, è docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di
Firenze. Ha pubblicato numerosi libri fotografici e nel 2011 è stato
selezionato da Italo Zannier per la cinquantaquattresima edizione della
Biennale di Venezia, Padiglione Italia.
Ha
esposto i suoi lavori in numerose mostre in Istituzioni pubbliche e private.
Come
art director ha lavorato presso le agenzie Euro Advertising e Cespe&Co di
Bologna e poi come libero professionista per aziende come Aeroporto di Bologna, Cesab, Cta, Ima, Mandarina Duck, Surgital. Qui il suo sito web:
Guarda il sito web di Luciano Leonotti.