Antoniano, da più di 60 anni, è sinonimo, a Bologna e in Italia, di solidarietà, speranza e cultura. Anche nell'anno della pandemia Antoniano Onlus non rinuncia alla sua cena di finanziamento. La cena ci sarà lunedì 30 novembre, con una modalità molto suggestiva e particolare. Qui sotto la nostra intervista al fundraiser Federico Lanzoni.
Antoniano
è, senza tema di smentita, una istituzione che rappresenta l'essenza della solidarietà attiva e laboriosa emiliana. Ha superato i 60 anni e oggi, nel mezzo di questa pandemia... che si
fa? Qual è la vostra ricetta di resistenza?
"Le
porte dell’Antoniano sono sempre rimaste aperte per accogliere chi ci ha
chiesto aiuto. All'inizio dell'emergenza, ci siamo organizzati per
garantire un pasto completo ai nostri ospiti attraverso la distribuzione, nel
chiostro del convento di Antoniano, di kit alimentari da asporto. Poi, con
l'abbassamento delle temperature e l'arrivo delle giornate più rigide, abbiamo
deciso di accogliere nuovamente gli ospiti nelle nostre sale: è fondamentale,
per chi vive in strada o si trova in una situazione di disagio e bisogno, poter
contare, seppure con tutte le misure di prevenzione previste, su un luogo caldo
e al coperto in cui poter vivere in maniera serena almeno il momento del pasto.
Per garantire il corretto distanziamento tra le persone, è stato riorganizzato
il servizio quotidiano della mensa Padre Ernesto in tre turni, così da servire
in sicurezza oltre 150 pasti al giorno. Prima di questa crisi, la
nostra mensa accoglieva circa 130 ospiti al giorno: nell'arco di pochissimi
mesi abbiamo registrato un aumento del 15%. Ogni giorno, incontriamo volti
nuovi: spesso di tratta di persone che hanno subito la netta riduzione o la
totale perdita del lavoro e, prive di risorse, hanno ormai terminato anche i
loro piccoli risparmi. Complessivamente, negli ultimi mesi, Antoniano ha
incontrato circa 150 persone nuove, persone che in passato, non si erano mai
rivolte a noi. Questa emergenza ha inasprito anche i problemi quotidiani delle
famiglie che, in alcuni casi, si sono trovate in difficoltà con la spesa e il
pagamento di affitto e bollette. Al momento, supportiamo oltre 50 famiglie, 20
delle quali si sono rivolte a noi proprio in seguito all’emergenza sanitaria.
Per stare accanto a mamme, papà e bimbi in difficoltà, abbiamo organizzato una
distribuzione di pacchi alimentari con tutti i beni di prima necessità. Da
inizio emergenza a oggi i pacchi alimentari consegnati sono stati oltre 700".
Che cos’è il dono
solidale con cui chiedete alle aziende di festeggiare il Natale?
"Il
regalo solidale è importante per il valore simbolico che ha in sé. Per
un'azienda scegliere un prodotto solidale significa comunicare il sostegno
verso la causa di Antoniano a dipendenti, clienti e fornitori. La frase simbolo
di questa campagna di raccolta fondi da aziende "diventa una grande
impresa per la solidarietà" vuole unire l'impegno di ogni azienda dal
punto di vista produttivo e dal punto di vista della responsabilità sociale
d'impresa. Per un dipendente o un collaboratore, sapere che la propria azienda
ha a cuore le persone in difficoltà e che vivono in povertà è certamente un
esempio oltre che un valore aggiunto".
Con Alce Nero da
quest’anno avete inaugurato una nuova collaborazione.
"In realtà è da anni che noi di Antoniano con
Alce Nero costruiamo progetti a sostegno di chi vive in condizioni di povertà.
Quest'anno abbiamo voluto creare un regalo solidale diverso e originale
rispetto al classico panettone o pandoro, una confezione che unisce la materia
prima essenziale del pasto per eccellenza: il pane. Infatti, questa confezione
regalo contiene la semola integrale di grano duro Cappelli biologica Alce Nero
e un ricettario firmato da chef e pasticceri che negli anni hanno collaborato
alla Scuola del Pane e alla Scuola di Cucina di Antoniano e Alce Nero. Dieci
ricette di Matteo Aloe, Giuseppe Boccuzzi, Matteo Calzolari, Gino Fabbri e
Simone Salvini per riscoprire il piacere di preparare il pane fatto in casa e
la tradizione dolciaria bolognese. L'acquisto di questo cofanetto
garantirà un pasto alla mensa di Padre Ernesto di Antoniano Onlus. Da più di
sessant’anni, infatti, Antoniano porta avanti un impegno costante per le
persone che vivono in condizioni di grave emarginazione, le sostiene e le
accompagna attraverso un percorso fatto di rispetto, solidarietà, condivisione
e fraternità".
Last
but not least… in programma c’è una cena di fundraising molto particolare. Di
che si tratta?
"Anche
quest'anno, come ogni Natale, ci stiamo avvicinando all'evento di raccolta fondi. La grave
emergenza sanitaria che ci vede tutti coinvolti, ci obbliga a mantenere le
distanze ed è per questo che quando abbiamo pensato se cancellare questo evento
o trovare una soluzione per far fronte a questo momento, l'entusiasmo ha
prevalso e la cena di solidarietà si farà in delivery. Grazie
all'amicizia che ci lega allo Chef Massimiliano Poggi che insieme ai suoi amici
chef dell'associazione Tour-tlen doneranno il loro tempo e la loro arte
culinaria per creare un menù di cinque portate fantastico. La cena
si terrà lunedì 30 novembre, le cene verranno consegnate dai nostri volontari.
Sarà un modo per sentirci uniti anche se saremo distanti, sarà come essere
seduti virtualmente alla stessa tavola con l'obiettivo comune di aiuto alle
famiglie che hanno bisogno del nostro aiuto".