Pochi settori come quello del packaging stanno affrontando di petto, tra le altre sfide, il tema della sostenibilità. E nella valle degli imballaggi per eccellenza, anche un’azienda storica come lo Scatolificio Schiassi di Villanova di Castenaso, sotto la guida della presidente Silvia Magnoni, ha risposto positivamente alle sollecitazioni, trasformando radicalmente la concezione di cartone ondulato.
Alla nascita della vostra società, il mondo era molto diverso. “Mio nonno, Giuseppe Schiassi, aprì i battenti nel 1952 in un piccolo scantinato in via delle Belle Arti, in centro a Bologna. All’epoca parlare di imballi voleva dire parlare di ingombranti scatole di legno. Poi, attraverso il lavoro dei suoi figli Gianni e Romana e attraverso il mio, che sono sua nipote, dalle radici dell’azienda è germogliato il seme dell’innovazione”.
Una parola chiave per molti, che fa rima anche con tutela dell’ambiente. “I clienti ci chiedono l’utilizzo di fibre riciclabili e riciclate, oppure vergini e con certificazione Fsc. Inoltre, come impone il mercato dei consumatori finali, ci domandano garanzie sugli alberi da cui vengono carta e cartone, oltre che la colla da amido di mais e, non ultimo, un inchiostro a base di acqua per la stampa flexografica. Oltre a chiederci, mentre piantumiamo gli alberi della Foresta Schiassi con la quale contribuiamo al rimboschimento, le stesse affidabilità e precisione di sempre”.
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