“Unmute” è il titolo dell’edizione 2021 del DIG
festival: togliere
il muto, smutare,
gesto quotidiano nella nuova realtà iperconessa della pandemia ma che significa
anche dare e alzare la voce, ascoltare, dialogare. La pandemia ha, infatti,
ristretto la nostra visione sul mondo, ha silenziato e cancellato storie e temi
fondamentali; ovunque i broadcaster sono stati costretti a ridurre le
produzioni, i freelancer e i reporter indipendenti hanno dovuto ripensare il
senso stesso del proprio lavoro: nella penombra generata dall’emergenza
continua è tornato il
momento di rimettere l'informazione al centro, riportando in superficie temi e
voci rimasti troppo a lungo in disparte.
Dal 30
settembre al 3 ottobre 2021, DIG accoglierà giornalisti, freelancer,
attivisti e reporter sotto attacco, registi, studiosi e artisti che lottano per amplificare le loro indagini e
narrazioni sulla realtà. "Il festival, organizzato con l’obiettivo
di portare in Italia, in esclusiva, il meglio del giornalismo investigativo di
tutto il mondo, torna per il secondo anno a Modena per dare voce a quei
protagonisti e a quelle storie sottorappresentate dai media mainstream", con
queste parole il presidente Matteo Scanni
spiega cosa sia davvero DIG, associazione che ha dato vita al festival
internazionale nato per sostenere il giornalismo indipendente.
Storie, testimonianze, documentari e
protagonisti di questo tempo, sono l’anima di un festival che è nato in nome di
una missione – quella della difesa del giornalismo di qualità
– oggi più che mai necessaria e vitale per
riappropriarsi degli
strumenti con cui comprendere il mondo.
Un’occasione, per il grande pubblico, di conoscere il panorama internazionale
del giornalismo attraverso i tanti eventi tutti gratuiti che animano la
cittadina emiliana per 4 giornate. Non solo. DIG è anche una preziosa occasione di incontro tra
protagonisti che, dal 2015, si danno appuntamento durante il festival. Lo ha
sottolineato Alexander Nanau, il regista
romeno con due nomination agli ultimi Oscar e già presidente di giuria di DIG: "In questa epoca in cui la verità, e con essa tutti noi siamo sotto attacco, DIG è una casa dove tutti i coraggiosi che non hanno ancora rinunciato all’umanità si
incontrano".
Al Festival, infatti,
partecipano i rappresentanti di alcuni
tra i più importanti broadcaster e delle maggiori testate giornalistiche
internazionali e – grazie a una
selezione su
scala mondiale – sono premiati con i DIG Awards
le migliori inchieste e i migliori reportage dell’anno in formato video e audio. Ai
DIG Awards partecipano produzioni nazionali e internazionali realizzate da reti
televisive, quotidiani e magazine sia online che cartacei, radio, agenzie,
consorzi, collettivi, associazioni, istituzioni, autrici e autori freelance che
indagano su temi d’attualità di rilevanza sociale, economica, tecnologica,
ambientale e politica. A loro, DIG offre una
piattaforma, facilitando i contatti con le maggiori realtà europee e la
possibilità di vedersi finanziata un’inchiesta ancora in fase di realizzazione,
tramite DIG Pitch. Si tratta di un finanziamento di 15mila euro destinato a un’inchiesta e assegnato direttamente dalla
giuria internazionale di DIG.
Un unicum
nel panorama dei festival di giornalismo come ha sottolineato anche la
pluripremiata corrispondente del National Geographic e giornalista
investigativa, Mariana Van Zeller
che, come componente della Giuria del DIG Festival 2020, a proposito del
festival ha voluto commentare di "aver lasciato Modena ispirata e non solo per via dei tanti giovani e
talentuosi giornalisti che vi hanno partecipato. Ma per la forza di volontà, la
dedizione e il coraggio necessari a portare a compimento qualcosa del genere in
un anno così difficile. Nel momento in cui
avevamo più bisogno del giornalismo, è arrivato DIG".
Una dedizione e una forza di volontà nel condurre inchieste che DIG vuole condividere con tutti quelli che
credono nell’importanza del giornalismo di qualità, e
vogliono essi stessi diventarne protagonisti, sostenendo la campagna di crowdfunding
promossa con l’intento di "rendere il Festival più forte e più libero
anche grazie alla partecipazione del pubblico, attraverso contributi importanti
a sottolineare lo spirito inclusivo dell’iniziativa".
A tal proposito, in linea con lo spirito collaborativo che ha sempre contraddistinto DIG, il Festival ha deciso di aprirsi
ulteriormente alla sua community, dandole la possibilità di sostenerlo
attivamente. È
online, infatti,
la
campagna di crowdfunding lanciata per finanziare l’edizione 2021 di DIG. Il
100% delle donazioni raccolte saranno destinate alle attività della
quattro giorni modenese e al DIG Pitch. L'iniziativa “Sostieni
DIG. Sostieni il giornalismo investigativo”, promossa
sul sito di Produzioni dal Basso con una pagina dedicata, è una raccolta
fondi aperta fino al 3 ottobre che mobilita persone e risorse
con varie modalità di sostegno e “ricompense” dedicate a ogni tipo di
donazione.