È stato inaugurato a Modena Est il nuovo impianto di Hera
costruito con l'aiuto di Elettromeccanica Tironi. Con un investimento di circa
7,5 milioni di euro Hera ha messo in campo una nuova tecnologia per migliorare
la resilienza del sistema di distribuzione locale da un lato e, dall’altro, per
assicurare a Modena la capacità elettrica necessaria al suo sviluppo
produttivo.
"Un investimento lungimirante che anticipa
le future necessità derivanti dalla transizione energetica, in linea con
quanto previsto dal Gruppo Hera all’interno del proprio piano
industriale", ha affermato l'ad del Gruppo Hera Stefano Venier. 'In particolare, la
multiutility con Inrete Distribuzione Energia ha elaborato un modello previsionale che
stima, entro il 2050, incrementi del fabbisogno elettrico medio annuo
nell’ordine del 25%".
"La minicentrale sarà ecologica e smart", ha commentato Matteo Tironi, ad dell'azienda modenese. "Siamo felici di aver partecipato a questo importantissimo
progetto per la nostra città fornendo i 2 trasformatori da 50 MVA in estere
naturale, i due complessi a bobina mobile (bobine di Petersen) e due
trasformatori formatori di neutro".
Un cuore pulsante per l’approvvigionamento dell’energia
elettrica, il quinto in città, che offrirà nuova potenza. "Il sistema
manifatturiero dell'Emilia-Romagna non è in grado di reggere se non ha la
garanzia delle sue reti", ha commentato l'assessore regionale allo
Sviluppo economico Vincenzo Colla. "Il tema dell’elettrico è ormai
fondamentale e sono investimenti del genere a fare la differenza".
Per il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, "con
questo trasformatore consentiamo alla nostra comunità di ricevere energia in
modo potenziato. Abbiamo più di 160 milioni di investimenti privati sul tavolo
che stiamo sbloccando, tutte imprese già presenti sul territorio che vogliono
potenziarsi, aumentare l’occupazione e, partendo da Modena, stare nel mondo".
Quella inaugurata a Modena Est è la
prima di una serie di cabine primarie che saranno realizzate entro il
2025, a Modena e non solo: anche a Madonna dei Baldaccini, nel comune di
Pavullo, è infatti in corso di progettazione una nuova cabina primaria,
e in tutto il territorio appenninico modenese è in atto una vasta
attività di rinnovamento e potenziamento delle linee elettriche aeree
più soggette a eventi atmosferici estremi quali vento, neve e ghiaccio:
un piano per la resilienza delle reti elettriche che impegnerà
investimenti per quasi 9 milioni di euro e coinvolgerà circa 65 km
dell’infrastruttura che serve la montagna modenese.