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Motori Bonora, il 2021 chiuso a 10 milioni di euro

13/01/2022

Diego Bonora, Ceo di Motori Bonora
Diego Bonora, Ceo di Motori Bonora

Motori Bonora, storica azienda centese specializzata nella produzione di motori elettrici asincroni, ha chiuso l’esercizio 2021 in decisa crescita. Il valore dei ricavi si attesta attorno ai dieci milioni di euro, con un incremento di circa il 50% rispetto all’anno precedente. 

“Viste le criticità generali, in primis causate dall’emergenza sanitaria, un simile andamento era difficilmente prevedibile soltanto qualche mese fa”, spiega il CEO Diego Bonora, oggi alla guida dell’azienda fondata dal padre Giorgio, “anche se una parte dell’incremento dei ricavi era atteso visti i rincari delle materie prime che hanno comportato un adeguamento delle quotazioni di vendita”.

Gli attuali volumi consentono non solo di recuperare la flessione registrata nel 2020 (-12%), ma superano abbondantemente i livelli pre-Covid (in media +25%). Per sostenere ulteriormente la crescita, l’azienda ha avviato per il 2021-22 un nuovo corposo piano d’investimenti in automazione Industria 4.0, devolvendovi complessivamente il 10% del fatturato annuo.

“Per ringraziare tutti i lavoratori e i collaboratori che nei due anni di pandemia hanno garantito la massima collaborazione, trovandosi a operare anche in difficili condizioni a causa della situazione sanitaria”, prosegue Bonora, “abbiamo deciso di riconoscere un bonus straordinario a ognuno di circa 1.200 euro, di cui parte in buoni spesa, e calibrato sulla presenza al lavoro (da segnalare che le assenze Covid non sono state considerate)”.

Per l’impresa centese, nonostante le forti incertezze, il 2021 ha visto inoltre un generale consolidamento dei rapporti di partnership con i più importanti clienti tradizionali. “Ma una parte significativa della crescita è stata realizzata grazie all’acquisizione di alcuni nuovi prestigiosi clienti sul mercato tedesco, che operano nel settore automazione industriale, trasmissioni di potenza e macchine lavorazione legno”, afferma Bonora. “Clienti dai quali ci attendiamo un rafforzamento del rapporto di fornitura già nei prossimi mesi”.

Anche per questo, le previsioni per il 2022 rilevano un ulteriore sviluppo, sempre che le attuali turbolenze generali non compromettano il raggiungimento degli obiettivi di crescita. 

“Particolare preoccupazione è causata dalla nuova impennata dei contagi che rende difficile una corretta programmazione della produzione”, avverte il CEO di Motori Bonora. “Inoltre, permane una scarsa disponibilità di alcune materie prime che, innescando forti tensioni sui prezzi, ha anche portato ad un deciso innalzamento dei costi energetici”.

Quello energetico è un tema su cui l’azienda di Cento lavora da tempo: già nel 2010 è stato installato un impianto fotovoltaico integrato, che garantisce l’autoproduzione di quasi la totalità dell’energia elettrica necessaria all’attività e permette una significativa riduzione delle emissioni di CO2 (più di 1.000 Ton dall’avviamento) e quindi l’impatto economico dovrebbe risultare meno penalizzante.

La società, fondata da Giorgio Bonora nel 1945 e associata a Confindustria dal 1946, ha sempre avuto un profondo radicamento sul territorio, evitando ogni forma di delocalizzazione. Anche nei momenti più critici, quando il mercato è stato invaso da prodotti d’importazione a prezzi insostenibili, Motori Bonora ha puntato su produzioni con maggior valore aggiunto, valorizzando la propria struttura produttiva di via Reno Vecchio. 

Da ormai un paio di decenni le maggiori risorse sono dedicate a soluzioni tecniche personalizzate, che vengono fornite alle più importanti aziende, appartenenti a vari settori industriali come trattamento aria e acqua, tessile, alimentari, ceramica e altri. 


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