L’Emilia-Romagna si conferma essere terra
dell’eccellenza manufatturiera e dello studio costante di soluzioni innovative:
l’ultimo esempio è costituito da un progetto di alta ricerca tecnologica
sviluppato proprio lungo la via Emilia, che consente di realizzare nuovi
materiali hi-tech per il settore automotive grazie al recupero delle fibre di
carbonio, garantendo così - in un’ottica di economia circolare - importanti
ricadute positive per la filiera regionale della motoristica. Alta ricerca
tecnologica, eccellenza manifatturiera e sostenibilità economica ed ambientale
trovano dunque la perfetta sintesi nella nostra regione grazie al progetto TEAM
SAVE (Tecnologie Abilitanti e Materiali in Soluzioni Avanzate per il
Veicolo Elettrico), che mette a frutto la collaborazione avviata tra
istituti di ricerca tecnologica, sia pubblici che privati, e partner
industriali: tra i primi figurano l’Università di Bologna (con i Centri
Interdipartimentali di Ricerca Industriale in ambito Meccanica Avanzata e
Materiali ed Aerospaziale), il Future Technology Lab dell’Università di Parma,
SCM Group e CRIT Srl, mentre le aziende del settore automotive coinvolte nel
progetto sono Dallara, Elantas e Curti.
RECUPERARE, RIUTILIZZARE, RISPARMIARE (E NON
INQUINARE)
Partiamo dal contesto: la fibra di carbonio – molto
costosa ma anche altamente performante - è utilizzata nei settori che
richiedono materiali resistenti e leggeri, come ad esempio quello del motorsport
che tra Rimini e Piacenza vede un’altissima concentrazione di imprese
d’eccellenza, con realtà del calibro di Maserati, Ferrari, Lamborghini, Ducati,
Dallara, Pagani ed altre. La domanda globale di composti in fibra di carbonio
sta crescendo al ritmo del 20-25% l’anno, per il 2022 è previsto un volume
complessivo di circa 200mila tonnellate; analogo andamento sta avendo il
mercato di riferimento, che nel 2024 varrà complessivamente oltre 130 miliardi
di dollari. Si stima che, ogni anno a livello globale, gli scarti di
produzione della fibra di carbonio ammontino a circa 7mila tonnellate: diventa
quindi evidente il vantaggio economico che deriva dal riciclo efficiente di
questo prezioso materiale, oltre agli indubbi benefici
ambientali. Grazie alle attività dei gruppi di ricerca del progetto TEAM
SAVE sono stati messi a punto processi produttivi innovativi per l’integrazione
di nanofibre polimeriche in componenti e in adesivi strutturali, per aumentarne
le prestazioni meccaniche. Il progetto ha inoltre sviluppato stampi innovativi
per componenti pensati inizialmente per veicoli elettrici ultraleggeri, ma
estendibili anche al settore sportivo, navale, spaziale, biomedicale,
dell’edilizia e della conservazione dei beni culturali.
DAL LABORATORIO ALLA FABBRICA E POI ALLA PISTA
Queste nanotecnologie e processi hanno permesso di
ottenere tre prototipi – un motoruota elettrificato, un sistema di
sospensione dotato di braccetti ultraleggeri incollati e sensorizzati e un
sedile con fibra di carbonio da riciclo - che verranno inseriti all’interno
della nuova versione del veicolo solare elettrico a quattro ruote “Emilia 4”,
la prima cruiser con queste caratteristiche sviluppata dall’Università di
Bologna e vincitrice nel 2018 dell’American Solar Challenge, e che anche
quest’anno debutterà in diverse competizioni nazionali e internazionali quali
l’Italian Solar Challenge di Imola e la 24 hours iLumen European Solar
Challenge di Zolder. Questo veicolo innovativo rappresenta un banco di
prova altamente impegnativo per processi e materiali, e le abilità acquisite
porteranno vantaggi alle value chain della motoristica e dei materiali
compositi, in termini di conoscenza e capacità di innovazione, con
l’auspicabile obiettivo di fare rete intorno alle competenze di filiera acquisite.
“I risultati raggiunti grazie al progetto TEAM SAVE
rappresentano il punto di partenza per una nuova filiera regionale per il
recupero delle fibre di carbonio: ne beneficeranno le diverse imprese
manifatturiere del territorio che impiegano in misura crescente i materiali
compositi, ed inoltre rappresenta un perfetto esempio di promozione della
sostenibilità economica ed ambientale dei processi produttivi, in linea con le
direttive regionali ed europee” afferma Marco
Baracchi, dg di CRIT srl, centro di ricerca tecnologica con
sede a Vignola (Modena), che ha curato la valorizzazione e diffusione dei risultati
del progetto agli attori industriali territoriali, al fine di favorirne
l’adozione e l’ulteriore sviluppo.
ll progetto TEAM SAVE è finanziato dalla Regione
Emilia-Romagna tramite il POR FESR 2014-2020 ed il Fondo per lo Sviluppo e la
Coesione (FSC).