La prima società di traduzione in Italia a ottenere la
certificazione per la parità di genere: è quanto annuncia Interlanguage, società
di Modena specializzata nei servizi linguistici per le imprese.
“Abbiamo ottenuto la certificazione in base alla prassi di
riferimento Uni PdR 125:2022”, specificano dalla sede di Strada Scaglia Est 134.
La parità di genere è un obiettivo centrale nell’Agenda 2030
dell’Onu ed è ripresa in Europa dalla Gender Equality Strategy per il
2020-2025, per promuovere questo traguardo all'interno delle organizzazioni
attraverso cambiamenti istituzionali e culturali.
Il raggiungimento dell'equilibrio di genere è un indicatore
efficace e misurabile di importanti benefici, sia per le imprese che per le
famiglie. Le aziende che applicano la parità di genere risultano più
produttive, più innovative, efficienti e si posizionano meglio sul mercato
rispetto ai concorrenti.
Per Interlanguage, che oggi conta una quota rosa dell'80%, “i
principi di equità salariale, equilibrio lavoro-vita privata, supporto alla genitorialità
e incoraggiamento della leadership femminile sono la quotidianità”.
Ma essere certificati per la parità di genere non significa
solo questo, precisano dall’azienda. “Significa anche avere una chiara
strategia a medio-lungo termine e la capacità di sistematizzare e trasmettere
una serie di valori e opportunità anche nella comunicazione. In altre parole,
creare una cultura aziendale inclusiva attraverso un linguaggio inclusivo”.
Essere consapevoli del valore dell'inclusività del
linguaggio e gestire il suo impatto sul pubblico di una determinata lingua,
continua Interlanguage, “è un’esigenza globale per tutte le aziende che sempre
più vengono valutate e scelte anche in base alla loro adesione o meno a modelli
di etica e sostenibilità. Come prima società di traduzione italiana certificata
e grazie alle nostre competenze sulla redazione, traduzione e localizzazione,
in Interlanguage possiamo offrire ai nostri clienti una partnership per gestire
la vostra strategia aziendale di comunicazione inclusiva”.
La UNI PdR 125:2022 è una prassi derivata da un tavolo di
lavoro sulla certificazione di genere delle imprese previsto dal Pnrr,
coordinata dal Dipartimento per le Pari Opportunità, Dipartimento per le
politiche della famiglia, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo Economico e dalla
Consigliera Nazionale di Parità.
È richiamata nella missione 5 del Pnrr che prevede lo
stanziamento di 9,8 miliardi per lo sviluppo di politiche d'inclusione sociale.
Tra queste figura la certificazione per la parità di genere che, oltre a
rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni
di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro e a premialità nella
partecipazione a bandi italiani ed europei.
L’adozione della certificazione di genere sarà
sostenuta anche da appositi incentivi di natura fiscale e in materia di appalti
pubblici. Inoltre, con i fondi del Pnrr, il Dipartimento per le pari
opportunità attiverà misure di accompagnamento e sostegno delle imprese di
medie e piccole dimensioni che vorranno certificarsi.