Lo scorso 30 agosto, presso la residenza municipale, è stata firmata la convenzione tra l’amministrazione
del Comune di Alto Reno Terme e Tema srl: la società del Gruppo Monti Salute
Più, da aprile proprietaria delle Terme di Porretta, concede infatti l’uso
gratuito del Grottino Chini al Comune.
Un importante passo avanti,
raggiunto dopo un lavoro intenso durato qualche mese, che permetterà di sbloccare
i fondi – 100.000 euro da parte della Regione Emilia-Romagna, 35.000 euro
da parte del FAI in quanto “luogo del cuore” – che il Comune ha già ricevuto e
che destinerà al restauro del gioiello architettonico di Porretta.
Inserito nello straordinario
compendio delle Terme Alte di metà ‘800, il Grottino Chini è un capolavoro
del liberty italiano, che ora potrà quindi essere restaurato e reso
accessibile al pubblico.
Il Grottino Chini è una “sala bibita”,
cioè un ambiente dedicato alla somministrazione delle acque salsobromoiodiche per
assunzione come bevanda. Meta di cure termali durante la belle époque,
prende il nome da Galileo Chini, che a inizio Novecento realizzò le piastrelle
in maiolica che rivestono le pareti interne. La manifattura Chini è tuttora
in attività a Borgo San Lorenzo (FI).
Sull’intero comparto delle Terme
Alte c’è l’impegno del Gruppo Monti Salute Più per riportare il complesso all’antico
splendore, in accordo con la Sovrintendenza.
“È grande la soddisfazione
per avere raggiunto questo accordo – commenta il Sindaco di Alto Reno Terme, Giuseppe
Nanni – perché la sottoscrizione della convenzione ci dà la possibilità di restaurare
quest’opera, straordinaria per Porretta e il suo hinterland. Il Grottino Chini
è un’opera pregevole che può attirare turisti e persone interessate all’arte;
per noi è un valore aggiunto per tutto il complesso termale, che sta vedendo un
momento di grande recupero. La speranza è che Porretta e le sue terme tornino all’attenzione
dei turisti e di chi trae grande beneficio dalle cure termali. Anche questo
accordo è un segnale di una proficua collaborazione con il Gruppo Monti Salute
Più”.
“Siamo molto felici
di aver sbloccato questa situazione – afferma il Prof. Antonio Monti,
patron del gruppo – perché gli importanti fondi che il Comune ha ricevuto meritano
di arrivare rapidamente a destinazione, e permettere così a cittadini e turisti
di riscoprire una delle parti più affascinanti dello storico complesso termale.
Per noi questo lavoro si inserisce nel più ampio progetto di recupero e
valorizzazione dell’intero comparto, comprendente sia le terme nuove riaperte
da aprile, sia il complesso storico. Siamo inoltre al lavoro per arricchire
ulteriormente l’offerta del villaggio termale, con una riqualificazione del
Parco Najadi, iniziata questa estate con un ricco calendario di eventi, e l’ampliamento
dell’area verde con il recupero e rilancio di Valverde: le virtù terapeutiche delle
12 sorgenti termali si coniugano perfettamente al benessere derivante dalla natura
di questo territorio. Il progetto che abbiamo avviato è una sfida imponente in
cui la collaborazione tra ente pubblico e impresa privata è fondamentale e sta
già dando i primi frutti”.