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La Certificazione della Parità di Genere è una delle principali novità con cui il legislatore ha inteso dare concreta attuazione alla Missione V del PNRR, di “intensificare l’impegno ad eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale”.
Si tratta di un importante strumento a disposizione delle aziende di qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione in grado di misurare e valutare la conformità delle misure intraprese - o da intraprendere - rispetto al tema della parità di genere sul luogo di lavoro, beneficiando tra l’altro di agevolazioni fiscali e premialità nei bandi di gara.
Come sottolineano da NCG, brand di una società di consulenza storica e concentrata sulle esigenze delle pmi che opera anche in Emilia-Romagna offrendo servizi che riguardano principalmente l’ambito organizzativo ed economico-finanziari, le linee guida dettate dalla PdR 125 per ottenere la certificabilità risultano ancora non pienamente “mature” e sufficientemente chiare e rischiano di indurre in errore le aziende che intendono intraprendere il percorso di certificazione della “Parità di Genere”.
In particolare, i requisiti imposti dai “kpi quantitativi” non risultano di facile calcolo e non è così scontato che possano essere facilmente disponibili in azienda. Secondo la società di consulenza il rischio è dunque che si sviluppi un adeguato modello di gestione della parità di genere senza che questo poi possa essere certificato perché i kpi quantitativi non permettono di raggiungere lo score minimo necessario.
Nasce in quest’ottica il servizio di pre-certificazione messo a punto da NCG, una pre-verifica della certificabilità che permette di valutare in anticipo eventuali criticità tramite metodologie e strumenti snelli ed efficaci. “La prima cosa da fare è chiedersi: ‘Siamo certificabili?’. È fondamentale, infatti, assicurarsi che non ci siano dei punti critici prima si sviluppare il sistema, per evitare investimenti inutili in termini di costi e di tempo”, sottolineano da NCG.
Il servizio NCG di pre-verifica della certificabilità prevede un incontro conoscitivo (online o in presenza) per fornire istruzioni sui dati necessari da raccogliere; assistenza nella raccolta dei dati necessari; calcolo dello score di sintesi in base alla verifica dei kpi (in particolare quelli “quantitativi”) previsti dalla prassi per verificare il raggiungimento dello score minimo necessario alla certificazione dell’organizzazione; report e presentazione finale dei risultati.
