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I cosiddetti NEET (giovani che non studiano né lavorano, o cercano lavoro) rappresentano un problema sociale molto importante nel nostro Paese, tuttavia non c’è solo un’emergenza occupazionale che riguarda solo i giovani. Analizzando con attenzione le dinamiche del mercato del lavoro emerge anche il fenomeno dei disoccupati over 50, persone che hanno perso e perdono il lavoro dopo aver superato una soglia anche psicologica particolarmente critica: quella dei 50 anni di vita. Il dato confortante è che i numeri sulla disoccupazione in questa fascia d’età sono in recessione, ma per chi non ha specializzazioni e perde il posto di lavoro superati i 50 anni, trovare opportunità professionalizzanti e ritrovare il lavoro, e con questo la propria dignità, è molto difficile tanto che molte persone impiegano diversi mesi,queste persone impiegano anni, a ritrovare un lavoro vero e proprio e non tutte lo trovano.
Fondazione Futuro, ente benefit di Agenzia Generali Via Emilia Est, è nata anche per questo motivo, da un’intuizione del presidente Pierluigi Bancale e di sua moglie Fernanda Conte, che hanno voluto offrire aiuto concreto alle persone a rischio di emarginazione sociale.Con questa consapevolezza, Fondazione Futuro, che opera dal 2018 per restituire dignità ha varato il Progetto Il Talento Riscoperto e promuove la campagna “#DONAUNTALENTO”, per dare una nuova speranza alle persone che hanno perso il lavoro non più giovani e che hanno necessità di seguire percorsi di reinserimento lavorativo, anche attraverso il supporto di figure preparate sotto il profilo psicologico.
Dall’11 al 24 marzo 2024 Fondazione Futuro promuove la campagna di raccolta fondi #DONAUNTALENTO con numero solidale 45592, con un messaggio su Rai Sostenibilità e su altre reti nazionali. Il ricavato sostiene il Progetto “Il Talento Riscoperto” che è il progetto di Futuro che si rivolge proprio a sostenere la ricerca di chi ha perso il lavoro in età adulta e vuole far incontrare domanda e offerta di lavoro.
“Fondazione Futuro – spiega Pierluigi Bancale – vuole essere un luogo dove dare dignità alle persone emarginate, costruire insieme percorsi e fornire strumenti sociali utili alla loro autorealizzazione. Proprio per questo abbiamo iniziato un percorso formativo, rivolto ai beneficiari del progetto ‘Il Talento Riscoperto’, donne e uomini over 50 disoccupati, che attraverso questo e altri progetti possono rientrare nel mondo del lavoro”.
Futuro è nata nel 2018 per offrire un aiuto concreto a persone emarginate o a rischio di esclusione, attraverso strumenti, sociali ed educativi, utili alla loro autorealizzazione. Offrire ascolto e donare un aiuto concreto mettendo a disposizione strumenti utili alla autorealizzazione per ridare un futuro a chi ne ha più bisogno. E’ questa la mission della realtà nata dall’idea di Pierluigi Bancale, titolare dell’Agenzia Generali di via Emilia Est a Modena, che proprio a partire dall’esperienza imprenditoriale e dalla storia personale del fondatore ha deciso di fondare Fondazione Futuro.
“Tutto iniziò da una storia vista in tv in una normale serata passata a casa con la mia famiglia e i miei figli – spiega lo stesso Bancale -. Un uomo, sulla cinquantina, aveva perso il lavoro. Da lì una serie di conseguenze lo avevano portato in strada. Finire in strada aveva significato per lui perdere anche la moglie (si erano separati) e rimanere totalmente solo, senza mezzi, senza strumenti. Io invece ero a casa mia circondato dal calore della mia famiglia. Pensai… vorrei fare qualcosa per lui. Ma non dargli un assegno. Si sa una somma di denaro prima o poi finisce. Vorrei dargli degli strumenti che lo possano aiutare a ritrovare un lavoro a ritrovare un Futuro. A partire dal 2018 ho deciso di investire nell’associazione e pian piano di strutturarla affinché potesse procedere a passo spedito aiutando nel lungo periodo le persone”.
Sono diversi i progetti su cui Fondazione Futuro è attualmente impegnata, oltre a “Il Talento Riscoperto”, dedicato al reinserimento lavorativo di disoccupati over 50, anche “Fa.Te” per migliorare l’occupabilità di donne sotto occupate o inoccupate; “Unici e basta” per trasmettere i saperi dagli anziani alle nuove generazioni; “Un villaggio per crescere”, il laboratorio per bambini da zero a sei anni attivo presso l’emporio sociale Portobello; “Tre Step” per i diversamente abili.
