Francesco Costa con “Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano” (Mondadori) vince la 60esima edizione del Premio Estense.
Il verdetto è arrivato alla quarta votazione, caratterizzata, come da tradizione, da un confronto vivace e partecipato tra la giuria tecnica del Premio Estense, presieduta da Alberto Faustini, e composta da Giorgia Cardinaletti, Luigi Contu, Paolo Garimberti, Jas Gawronski, Cristiano Meoni, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni, Fabio Tamburini e Luciano Tancredi, e quella popolare.
Le due giurie si sono riunite sabato 28 settembre alle 14 al Circolo dei Negozianti a Palazzo Roverella, a Ferrara, per discutere e votare il vincitore all’interno della quartina finalista composta da: Francesco Costa con“Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano” (Mondadori), Luca Fregona con“Laggiù dove si muore. Il Vietnam dei giovani italiani con la Legione straniera” (Athesia-Tappeiner), Nello Scavo con “Le mani sulla guardia costiera” (Chiarelettere) e Barbara Stefanelli con “Love harder”(Solferino).
Il Premio Estense, che dal 1965 premia l’eccellenza del giornalismo italiano e nel 2024 festeggia il prestigioso traguardo dei 60 anni, quest’anno con 72 titoli ha registrato il più alto numero di volumi candidati della storia della manifestazione.
Durante l’evento di premiazione, andato in scena sabato 28 settembre alle 18 al Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara e condotto come da tradizione da Cesara Buonamici, anche il ricordo di Franco Di Mare, vincitore del “Riconoscimento Gianni Granzotto” nel 2018. “Franco Di Mare, sul fronte di guerra ma anche nel raccontare le cose all’apparenza più semplici, aveva la capacità di entrare nelle nostre case con garbo. Ha vinto il Premio Granzotto proprio perché era un portatore di stile nell’informazione e oggi lo ricordiamo anche per questo”, ha dichiarato il presidente della giuria tecnica Alberto Faustini.
Nel corso della cerimonia, sono state consegnate l’Aquila D’Oro 2024 a Francesco Costa e il 40° “Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione” ad Antonio Caprarica, assegnatodalla giuria presieduta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e composta da dieci imprenditori dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Simone Amidei, Roberta Barbieri, Ivan Franco Bottoni, Marco Fantoni, Alessandra Guzzinati, Filippo Manuzzi, Stefano Reggiani, Giuseppe Rubbiani, Elena Salda e Monica Talmelli) con il parere favorevole della giuria tecnica. Il riconoscimento, istituito nel 1985 in memoria di Gianni Granzotto, presidente per vent’anni delle giurie dell’Estense, è conferito a chi si è particolarmente distinto per correttezza, impegno e professionalità nell’ambito dell’informazione.
Il presidente della giuria tecnica del Premio Estense, Alberto Faustini, ha commentato: “La vittoria di Francesco Costa ci dice che c’è una grande attenzione alla politica estera, a quello che sta per accadere in America, soprattutto a quell’America meno conosciuta. Il suo racconto rappresenta un altro modo di interpretare il nostro mestiere”.
Francesco Costa, giornalista e vicedirettore del giornale online “il Post”, esperto di politica statunitense e più volte inviato sul campo, dal 2015 cura il progetto giornalistico «Da Costa a Costa», composto da una newsletter e da un canale su YouTube. In “Frontiera” offre una visione unica degli Stati Uniti raccontando il momento affascinante e contradditorio, poco compreso e per certi versi unico nella loro vicenda nazionale, che stanno attraversando.
L’autore commenta così il risultato: “È una gioia molto grande vincere la 60esima Edizione del Premio Estense. L’Italia non è un Paese che ha dati brillanti relativi alla lettura dei libri di saggistica. Il fatto che questo premio dia la possibilità di discutere di saggi e di quanto possano essere utili a comprendere il mondo in maniera a volte più accurata di quanto faccia la cronaca quotidiana è un aspetto molto importante. È difficile fare una previsione sui risultati elettorali della campagna elettorale americana perché nei sondaggi i candidati sono appaiati, l’unica considerazione che possiamo fare con qualche certezza in più è che, chiunque vinca, l’America resterà un Paese inevitabile e ineludibile, sarà come sempre una potenza contestata - lo è già adesso - ma non potremo fare a meno di guardare da quella parte”.
Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense, ha dichiarato: “Il Premio Estense compie 60 anni, un traguardo e anche il segnale evidente del progressivo consolidamento della manifestazione, attestato dal numero sempre crescente di candidature (72 titoli nel 2024) e dall’attenzione mediatica, a testimonianza del percorso realizzato e dell’importante lavoro di promozione culturale, fondamentale anche per la visione imprenditoriale”.
“Siamo orgogliosi di essere a fianco del Premio Estense, un'iniziativa che celebra l'eccellenza del giornalismo e del pensiero critico, e di essere testimoni del suo crescente prestigio come evidenziato dalla straordinaria qualità delle opere finaliste. Nei mesi scorsi ci siamo impegnati per promuovere in quattro città italiane un ciclo di incontri con i finalisti e il grande riscontro avuto ha rafforzato ulteriormente la nostra convinzione che la finanza possa avere ruolo attivo nel promuovere la cultura per la crescita delle persone e della società”, dichiara Monica Liverani, amministratore delegato Azimut Capital Management SGR, per il secondo anno consecutivo main partner del Premio Estense, e Chief Sustainability Officer Azimut Holding.
La 60esima edizione del Premio Estense si è realizzata con la media partnership di ANSA, Rai Cultura e Rai Radio1.