Il percorso di efficientamento energetico dei processi produttivi intrapreso da GranTerre, tra i principali player del food made in Italy e punto di riferimento nella produzione di salumi e formaggi stagionati, raccoglie i primi importanti risultati grazie alla collaborazione con il Gruppo Hera, una delle maggiori multiutility italiane, e Cpl Concordia, società specializzata nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi energetici.
Dopo la firma nel 2023 dell’accordo quadro tra le tre realtà industriali, che prevede un investimento di circa 20 milioni di euro in cinque anni, è stato infatti realizzato ed è già in funzione in località Montecavolo, nel comune di Quattro Castella in provincia di Reggio Emilia, il primo dei nove impianti che nei prossimi anni permetteranno di razionalizzare i consumi degli stabilimenti italiani di GranTerre, passando dal 27% al 50% di energia autoprodotta e perseguendo così gli obiettivi aziendali di carbon neutrality. Altri tre impianti, invece, sono in fase di realizzazione presso i relativi stabilimenti, mentre è stato avviato lo studio di fattibilità per ulteriori cinque soluzioni impiantistiche in altrettanti siti produttivi.
Una volta conclusi, gli interventi di efficientamento portati a termine grazie al know how maturato dal Gruppo Hera, anche attraverso la propria ESCo Hera Servizi Energia (HSE), e Cpl Concordia, permetteranno a GranTerre, oltre che di ottenere significativi risparmi energetici aumentando considerevolmente l’autoproduzione di energia, un beneficio ambientale quantificabile in circa 3.800 tonnellate di anidride carbonica evitate ogni anno, che corrispondono alla CO2 assorbita annualmente da un bosco di 35 ettari.
Sono molteplici le direzioni che i tre Gruppi industriali stanno esplorando per rendere sempre più sostenibili i processi produttivi del colosso alimentare: la costruzione di impianti fotovoltaici senza consumo di suolo, impianti di cogenerazione e trigenerazione e, più in generale, l’ampio ventaglio di tecnologie in grado di razionalizzare i consumi e garantire l’incremento dell’efficienza energetica in settori particolarmente energivori come quelli della trasformazione delle carni e il lattiero-caseario.
La road map verso la decarbonizzazione: dal fotovoltaico agli impianti di cogenerazione
Il primo intervento realizzato nell’ambito dell’accordo tra i tre gruppi industriali è l’impianto fotovoltaico attivato di recente sulla copertura dello stabilimento Caseifici GranTerre in località Montecavolo, nel Reggiano, che permette di produrre energia pulita ottenuta dal sole per un totale di 258 MWh all’anno, destinata interamente al sito produttivo, risparmiando all’ambiente l’emissione di oltre 60 tonnellate annue di anidride carbonica.
Entro la fine dell’estate, inoltre, è prevista la realizzazione di un impianto di cogenerazione presso lo stabilimento Salumifici GranTerre di Zola Predosa (BO): con una potenza pari a 1.067 kWe, produrrà contemporaneamente energia elettrica, acqua calda e vapore al servizio del sito produttivo fornendo allo stesso il 74% del fabbisogno di energia elettrica, il 34% del fabbisogno di vapore e il 95% di quello di acqua calda, evitando l’emissione in atmosfera di quasi 900 tonnellate di CO2 annue, che corrispondono all’anidride carbonica assorbita in un anno dagli alberi piantumati in 9 ettari di terreno.
Tra i progetti in dirittura d’arrivo si conta poi l’installazione, nei prossimi mesi, di altre due soluzioni impiantistiche, cioè un impianto fotovoltaico e uno di cogenerazione rispettivamente nei siti produttivi GranTerre di Sommacampagna (VR) e Chiusa (BZ).
Sono infine in fase di studio altri cinque progetti che, una volta ultimati, permetteranno a GranTerre, azienda energy intensive con un’attività caratterizzata da processi produttivi complessi, di migliorare ulteriormente l’efficienza energetica dei suoi stabilimenti e quindi dare un altro importante impulso al percorso di decarbonizzazione, uno dei driver dello sviluppo industriale del gruppo alimentare. In particolare, il Gruppo Hera e Cpl Concordia stanno portando a termine gli studi di fattibilità sulla realizzazione di impianti all’avanguardia in alcuni siti produttivi tra le province di Modena, Parma e Reggio Emilia.