
Vent’anni nel mondo dello sviluppo software non sono un traguardo, ma la solida conferma di un percorso metodologico e strategico. Make IT nasceva a Bologna nel 2005 con una missione ben definita: portare l’affidabilità, la solidità e il rigore dell’ingegneria all’interno di un settore spesso dominato dall’improvvisazione. Questa visione - che pone la qualità del codice e la robustezza architetturale al centro di ogni progetto - non è mai venuta meno. Al contrario, si è evoluta con coerenza, integrando in modo sostenibile i più grandi salti tecnologici, dal low-code all’Intelligenza Artificiale, per trasformare l’IT dei propri clienti in un asset strategico, scalabile e controllabile.
È questa esperienza ventennale, costruita sul metodo, a permettere oggi all’azienda bolognese di affrontare una delle sfide più complesse per il panorama imprenditoriale: la riprogettazione dei sistemi legacy e obsoleti. Make IT festeggia i 20 anni e apre una nuova frontiera nel reverse engineering.
Molte imprese italiane convivono con software obsoleti, che continuano a sostenere processi critici e oggi fonte di costi, rigidità e rischio competitivo. È una criticità diffusa: i sistemi informativi obsoleti costituiscono una vera e propria triade di rischi crescenti - maggiore vulnerabilità agli attacchi informatici, minore efficienza operativa e limiti nascosti all’evoluzione del business a causa di tecnologie ormai superate. L’obsolescenza digitale è un rischio strategico: aumenta le spese di manutenzione, limita la flessibilità e riduce la capacità di innovare. Ma dietro quei sistemi esiste un valore nascosto - la conoscenza dei processi e delle logiche operative che hanno reso efficiente l’organizzazione.
L’obiettivo è preservare il sapere aziendale che il software contiene. Con oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo software, Make IT ha creato una tecnologia proprietaria di reverse engineering basata su Intelligenza Artificiale.
“L’Intelligenza Artificiale analizza il software e ne ricostruisce automaticamente la logica, tracciando flussi di dati, regole operative e integrazioni con altri sistemi. Trasforma così il codice in conoscenza accessibile e riutilizzabile, pronta per alimentare nuove soluzioni moderne e scalabili. L’AI reverse engineering non serve a riparare il passato, ma a rigenerarlo, trasformando l’obsolescenza in un’opportunità strategica di crescita e innovazione”, spiegano da Make IT. “Questo approccio consente di ottenere tre risultati fondamentali per il business: una riduzione concreta di tempi e costi legati alla gestione di software obsoleti; la creazione di una base solida su cui far evolvere il sistema informativo aziendale, considerato un vero e proprio asset strategico; il pieno controllo di applicazioni spesso parzialmente abbandonate o difficili da gestire, trasformate in strumenti affidabili e utilizzabili appieno”, sottolineano ancora dall’azienda bolognese.
Ogni progetto racconta la storia di un’impresa: le sue abitudini, le scelte tecniche, le soluzioni trovate nel tempo per rendere più efficiente il lavoro. L’obiettivo di Make IT è preservare quella storia, valorizzarla e farla evolvere. L’AI non serve a cancellare il passato, ma a leggerlo meglio, a estrarne ciò che ancora ha valore e a metterlo al servizio del futuro.
Dopo 20 anni di esperienza Make IT sa che l’innovazione nasce anche dalla capacità di leggere il passato. Con l’AI reverse engineering, ciò che prima richiedeva costi proibitivi oggi diventa sostenibile e strategico. L’obiettivo è preservare quella storia, valorizzarla e farla evolvere, mettendo la tecnologia al servizio del futuro dei propri clienti.
“Guardando al futuro, Make IT si pone come protagonista nella nuova era dell’AI applicata al business: la sua missione è trasformare la complessità digitale in opportunità concrete di crescita e innovazione per le imprese. Il ventennale non è solo un traguardo celebrativo, ma l’inizio di una fase in cui competenza, visione e tecnologie all’avanguardia convergono per trasformare ogni progetto in un vero investimento strategico.
Grazie all’esperienza accumulata, Make IT non si limita a sviluppare soluzioni, ma crea strumenti intelligenti capaci di valorizzare il patrimonio di conoscenze delle aziende, confermandosi partner affidabile per chi vuole innovare senza perdere la propria storia e guidare il futuro con decisione e lungimiranza”, concludono dalla società bolognese.