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Duna Corradini: "La nostra schiuma è unica"

30/07/2019

La schiuma poliuretanica è uno dei prodotti più versatili in natura. Un materiale tanto leggero quanto resistente, capace di assumere le forme più svariate. Questa la forza della Duna Corradini, numero uno al mondo nel mercato delle schiume poliuretaniche espanse rigide. A pochi chilometri da Carpi (Modena), nello stabilimento di Soliera, si sviluppa, produce e commercializza schiuma poliuretanica in blocchi, lastre, pezzi speciali e sistemi liquidi, oltre ad adesivi poliuretanici e resine epossidiche. Come racconta l’ingegner Marta Brozzi, amministratore delegato e presidente del cda.

Come nasce la Duna-Corradini? “La nostra storia ha radici verso la fine degli anni Cinquanta. Nel 1957 a Correggio, Gustavo Corradini e Lucio Verzelloni hanno avuto un’intuizione: da oltreoceano vengono in contatto con un prodotto nuovo e innovativo. Secondo il tipico spirito imprenditoriale emiliano del ‘fare bene le cose’, hanno cominciato a studiare questo materiale e il processo produttivo e applicativo. L’azienda cresceva man mano che si moltiplicavano le possibilità del suo utilizzo nell’industria manifatturiera: dall’arredamento alle suole per le scarpe, all’isolamento termico. La Corradini diventa un riferimento a livello mondiale nel settore dei poliuretani e dunque appetibile: è così che negli anni Ottanta il colosso americano Dow Chemical è interessato a completare la sua filiera attraverso una tecnologia in dote a Correggio (Reggio). Dopo una joint-venture tra la creatura di Gustavo e la multinazionale del Michigan, quest’ultima a metà anni Ottanta ingloba, acquisendola, la Corradini Poliuretani”.

E si aprono le porte una nuova ‘avventura’ chiamata Duna…“Dall’acquisizione era rimasta fuori una linea prodotto: le schiume poliuretane rigide. Nasce la Duna-Corradini, di cui mio padre diventa socio e amministratore unico. Si inizia in un ‘capannincino’ a Soliera, per poi espandersi. Il mercato della schiuma poliuretanica rigida è forte e il nostro storico know-how merita di essere messo a frutto. Torniamo ad occuparci di altri segmenti del mercato; oltre alla coibentazione termica per la catena del freddo, ‘cold chain’, dalla carrozzeria refrigerata al banco refrigeratore, produciamo resine epossidiche, poliuretano e tecnologie d’ausilio per gli utilizzatori, creando un bel nucleo dedito alla ricerca e alla ecocompatibilità dei nostri prodotti”.


Leggi l'intervista integralee guarda la videointervista su Il Resto del Carlino

Scarica l'articolo dal sito di Confindustria Emilia Area Centro - Premio Mascagni edizione 2019

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