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E-Hub, l'incubatore per start up di Techboard ai nastri di partenza

18/11/2019

Sarà inaugurato lunedì 2 dicembre, presso Techboard Group, E-Hub, il primo incubatore privato per start up che operano nel settore hi-tech (elettronica e software). Ne abbiamo parlato col presidente di Techboard Group, Fabio Malagoli (foto in alto di Cristina Panicali).

E-Hub,che cos’è e qual è il suo obiettivo. 
"L’obiettivo è quello dellacondivisione delle competenze in un mondo sempre più specialistico eglobalizzato. Ci sono tante iniziative diincubatori per start up, ma sono ancora distanti dal mondo del lavoro reale.Noi vogliamo favorire, con azionisemplici e concrete, la partenza di start up che saranno leaziende del domani, fornendo esperienza, praticità, laboratori attrezzati,linee produttive, magazzini, relazioni con clienti, fornitori italiani o esteri.Da una parte ci sarà lo spazioper start up operanti nel nostro settore, quindi elettronica esoftware, dall’altra uno spazio per il coworking per chi non ha l’ambizione didiventare imprenditore ma vuole mettere a disposizione i suoi studi, acquisiree dare esperienza. Proviamo a valorizzare le potenzialità di giovani che avolte restano inespresse per mancanza di concretezza e di risorse". 

Comee quando nasce E-Hub? 
"L’idea nasce da richieste diclienti volte a ottenere supporto alla loro idea, e supporto non vuole direfinanza, ma esperienza, condivisione dell’iniziativa, guida nello sviluppodell’impresa. Questa richiesta, insieme all'idea di "fare sistema", un concetto che Montezemolo, ai tempi di Confindustria Modena, mi ripetevasempre, mi hanno fatto capire che è giunto il momento di mettere a disposizione dei giovani le risorse che ho:infrastrutture, esperienza, rete di conoscenze. In sei mesi siamo passati dall’idea alla piena operatività, con riscontrisorprendenti che vanno decisamente oltre ogni aspettativa. Al momento, prima dipartire, abbiamo già sette richieste di cui due approvate". 

Ungiudizio sul fenomeno start-up in Emilia. 
"Se ne sta parlando tanto e ilmiraggio di finanziamenti facili contribuisce a crearefermento. Credo però che si debba fare il secondo passo, quello di rendereconcrete le iniziative. Ho letto che nel 2018 ci sono state 7.400 start upinnovative con una crescita del 25%... ma quante sopravvivono davvero? Quantediventano aziende 'vere' che producono e creano occupazione e valore per il territorio?Siamo sicuri che ci siano davvero tanti imprenditori o il creare una start uppuò essere soltanto un sogno di avere un lavoro altrimenti non disponibile?". 

Ilfuturo di Techboard: piani e programmi di crescita. 
"I programmi di crescita sonosempre ambiziosi. Chiaro che poi bisogna fare i conti con fattori esterni che non sempreaiutano. Il 2019 sarà comunque un anno positivo, magari i volumi non brillerannoin modo particolare, ma ne abbiamo approfittato per lanciare tanti prodotti enuove iniziative che daranno i propri frutti già nel 2020.La Divisione di ElettronicaIndustriale nel 2019 ha trovato la sua dimensione definitiva e stiamo portandoavanti moltissimi progetti. Nel 2019 è anche “maturato” unprodotto completamente innovativo – il Prod@Eye – sistema per il controllodegli impianti di produzione che si è inserito nell’Industria 4.0. Alla Fiera Sicurezza abbiamo presentato il nuovo Digieye 2020, il primo videoregistratoreal mondo con riconoscimento facciale.Ma credo che l’iniziativa E-HUBpossa darci una spinta incredibile: grazie al “fare sistema” con le start upstiamo portando avanti progetti in sinergia i cui preamboli ci lasciano davvero ben sperare".

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