A Pavullo c'è una radio semiclandestina che dal 28 marzo lavora per galvanizzare le sue truppe. L'editore, per dirla come i massmediologi, è un editore decisamente impuro: nella vita fa valvole a cartuccia per il settore oleodinamico, non certo prodotti editoriali. La testata risponde al nome di Radio Vis e le sue dirette rivivono tramite la piattaforma di podcast Spreaker. L'azzardo comunicativo è opera di Fabio Catani, l'uomo Marketing di Vis Hydraulics.
Direttore
buongiorno, quante assunzioni prevede per il nuovo radiogiornale? Apriamo le
selezioni?
"Ecco, mi
mancava giusto il titolo onorifico. Radio Vis è un esperimento comunicativo completamente
home made".
Il payoff
è quanto mai evocativo.
"Beh, direi
di sì: informazioni e musica ai tempi della quarantena da parte delle ragazze e
dei ragazzi di Vis Hydraulics, Mecof e Pink".
Alla
Vis, alla Vis Hydraulics, gli animali più particolari li cerchiamo anche su
Linkedin". Il jingle di apertura della prima puntata è un capolavoro degno
degli Skiantos.
"L'importante nella vita è non
prendersi mai troppo sul serio. Figurarsi in questo momento di cesura epocale. Abbiamo
la fortuna di avere un repertorio naturale di cabaret, avanspettacolo ed
esibizioni canore che rivive ogni anno con la nostra
cena di Natale, durante la quale prende vita il Vis Factor. In azienda c'è
chi ha conservato tutto il materiale audio-video: ho attinto con grande divertimento
da lì. Nel prosieguo della nostra avventura radiofonica non avrò il problema
dell'approvvigionamento. Daniel se mi leggi sei avvertito".
La prima
diretta non è andata affatto male.
"La prima
puntata è andata in onda il 28 marzo ed è stato un successo tra i nostri
ragazzi. Ha totalizzato più di 300 ascoltatori, considerando
che siamo in 310 dipendenti, non male. Qualcuno ha potuto riascoltarsela
tramite podcast e condividerla con clienti e fornitori: un modo per ricordare a
tutti che ci siamo nonostante le immani difficoltà".
Qual è la
ricetta radiofonica di Radio Vis?
"Trovare un
modo per restare vicini anche se siamo lontani: è una linea editoriale, per
rimanere all'interno della metafora iniziale, molto semplice nella sua essenza.
Alle informazioni più tecniche e puntuali sull'emergenza si alternano momenti
più frivoli e giocosi sulle vite dei nostri ragazzi. Le loro intuizioni culinarie,
le loro playlist musicali ammazza-noia, i loro suggerimenti di lettura…".
Congediamoci con un messaggio in stile Radio Vis. Un
messaggio però rivolto verso l'esterno, indirizzato a tutti gli uomini e a
tutte le donne della nostra Italia.
"Niente paura ragazzi. Ai nostri
fantastici operatori sanitari affidiamo la battaglia contro il virus, a noi tutti spetta
la battaglia contro paura e negatività. La gioia e la forza delle risate
che possono essere sprigionate dalla “radio di quarantena” sono un arma letale,
ne abbiamo avuto la prova in questi 10 giorni di trasmissioni. Ci sarà da correre
e ricostruire. Occorre essere in forma e soprattutto di buon umore".