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Azimut: “Ultime notizie dalla Cina”

25/05/2020

Il webinar "Scenario globale: linea diretta con la Cina", che si è tenuto il 25 maggio, è il primo di una serie che è stata organizzata da Confindustria Emilia in partnership con Azimut Capital Management, che sarà sponsor principale di Farete 2021 e 2022. L’obiettivo, visto lo stop che quest’anno avrà Farete, la grande vetrina delle aziende di Bologna, Ferrara e Modena, è di offrire agli imprenditori occasioni di lettura della realtà e di riflessione su come agire. D’obbligo quindi partire dalla Cina. Stefano Chao, Responsabile Az Investment Shanghai, in linea da quella città, ha fatto il punto della situazione post crisi coronavirus e riavvio dell’economia cinese.

“Proviamo a dare conto di cosa sta succedendo in Cina dopo il lookdown: dopo un inizio cauto (poca gente per strada e nei negozi, nonostante fosse ripreso il lavoro), da fine marzo vi sono diversi segnali che dicono come la situazione stia tornando alla normalità (il traffico, l’uso della metropolitana, la riapertura delle fabbriche, delle scuole, dei negozi, dei ristoranti). Perfino la crescita dell’inquinamento è un elemento significativo perché mostra che l’attività industriale è ripartita”.  

“Certo”, continua Chao, “vi sono delle regole, è obbligatorio l’uso delle mascherine, in ogni palazzo (sia residenziale sia commerciale) è previsto il controllo della temperatura, e il governo ha dato il via, con i due giganti della tecnologia cinesi Alibaba e Tencent, a un ‘contact tracing app’, attivo da tre mesi, che opera come un semaforo assegnando a ogni utente un colore: verde indica che sei sano, giallo che sei sospettato o in quarantena e rosso indica che sei un paziente confermato Covid-19; il sistema utilizza grandi quantità di dati sugli spostamenti, pagamenti online ecc, per capire se nelle ultime settimane gli utenti possono aver lavorato, vissuto o viaggiato con una persona confermata o sospettata di avere il virus. Si può dire, concludendo questo aspetto, che i controlli rimangono abbastanza severi, ma la normalità sta prendendo il sopravvento: a inizio maggio, per la Festa del Lavoro che prevedeva un weekend lungo, oltre 150 milioni di persone sono andate in vacanza”.

Quindi, in termini di offerta, il mercato sembra ripartito. Ma sul fronte della domanda? “I dati che abbiamo”, spiega Chao, “mostrano che anche in questo caso le cose si muovono positivamente. Lo dicono le file davanti ai negozi, la crescita del 10% di vendite al dettaglio sulle piattaforme dell’e-commerce, l’aumento delle vendite di auto e perfino di scavatrici industriali, segno che si punta al riavvio del settore delle costruzioni”.

E qui veniamo ad alcune riflessioni importanti per gli investitori. “Ormai da una decina d’anni”, sostiene Chao, “l’economia cinese non dipende più dalle esportazioni e dalla produzione ma dalla domanda e dai consumi interni: più del 70% della crescita che si è vista in Cina negli ultimi dieci anni deriva dai consumi interni. Questo deriva dagli importanti cambiamenti avvenuti nella società cinese e, in particolare, dalla crescita della classe media (che è definita come una famiglia con reddito superiore ai 15 mila euro): dieci anni fa rappresentava il 17% della popolazione urbana, oggi i 2/3. I consumatori cinesi e la classe media cinese saranno un forte motore di crescita per la Cina nel prossimo decennio”.

I consumi sono guidati dal miglioramento della condizione economica della popolazione. Questo comporta che il costo del lavoro è cresciuto e che il paese non è più un “low cost producer”, come continuano a esserlo Vietnam, Bangladesh, Cambogia, ecc. Si sta specializzando sempre più in settori importanti, nell’industria del futuro. 

“Delle 25 aziende più importanti al mondo in campo tech, 13 sono americane e 12 sono cinesi”, conclude Chao. “Il mercato e-commerce cinese non solo è il più grande al mondo (da tempo sta avendo grande espansione, rappresenta il 30% delle vendite complessive in Cina, con una crescita in questi mesi di un ulteriore 10%, dovuto al lookdown) ma, tra i primi dieci al mondo, è già più grande, in termini di fatturato, dei nove altri paesi (Usa, Regno Unito, Giappone, Corea del Sud, Germania, Francia, Canada, India e Russia). Ecco perché, nonostante lo stop della pandemia, il mercato cinese continua a essere estremamente interessante, a maggior ragione per il fatto che, nonostante le future opportunità di crescita, le azioni cinesi sono attualmente quotate a valutazioni contenute, sia sui mercati sviluppati sia in quelli emergenti. E in questo ambito, le performance di Azimut, grazie alle competenze che può offrire, continuano a essere di alto livello”.

A inizio workshop, Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro, e Monica Liverani, amministratore delegato di Azimut Capital Management SGR Spa, hanno puntato l’attenzione al lavoro fatto insieme per costruire questi incontri.

“Ci sembra importante”, ha sottolineato Tiziana Ferrari, “a ormai tre mesi dall’inizio di questa crisi sanitaria, ritrovarci non per parlare di Covid-19, ma per guardare avanti, a Farete che si aprirà l’anno prossimo, alla partnership che abbiamo consolidato con il gruppo Azimut, che è ricca di contenuti. E proprio sui contenuti abbiamo costruito tre momenti: oltre a quello di oggi, sono in programma l’8 e il 15 giugno, ma poi vi sarà un altro ciclo nella seconda parte dell’anno. Sono occasioni per dare spunti di riflessione e informazioni su temi che a nostro avviso sono rilevanti per imprese che ormai hanno ripreso l’attività, anche se non tutte a pieno regime, visto che la crisi sanitaria nel mondo è ancora forte e quindi impone una ripartenza progressiva. 

"La fiducia reciproca che si è creata con Confindustria Emilia”, commenta Monica Liverani, “nasce dalla condivisione di valori importanti, legati alla sostenibilità e al territorio: ci unisce l’impegno concreto a favore del tessuto imprenditoriale”.

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