L’azienda, nel bene e nel male, rappresenta una società in miniatura, che riflette le tendenze e i cambiamenti della comunità che la ospita. Il Coronavirus ha creato un po' di disorientamento anche in Crp Meccanica ma, dopo l'impasse iniziale, lucidità e determinazione sono tornati alla ribalta dell'organizzazione aziendale. La nostra intervista al direttore operativo Francesco Filonzi.
Cosa è cambiato in azienda da tre mesi a questa
parte?
"Con l’emergenza
sanitaria, ci siamo subito attivati per adempiere agli obblighi e alle nuove
procedure dettate dai protocolli aziendali e dalle linee guida di contenimento
del virus. Per entrare più nello specifico della nostra officina meccanica,
devo dire che è cambiato ben poco: ci siamo rimodulati con le presenze e
abbiamo tutti fatto squadra attorno a questa situazione per superarla insieme.
Crp Meccanica è
un’azienda che da oltre 50 anni si occupa di lavorazioni meccaniche Cnc di alta
precisione per i settori industriali più avanzati e tutti noi, operai,
impiegati e tecnici siamo abituati a standard molto elevati di lavoro e
professionalità.
È anche vero che
l’azienda rappresenta una società in miniatura, che riflette le tendenze e i
cambiamenti della comunità che la ospita, quindi è normale che l’emergenza
sanitaria abbia, soprattutto all’inizio, disorientato un po’ tutti e portato ad
una riorganizzazione interna… ma ci siamo “rimboccati le maniche” e abbiamo
affrontato il momento con quella lucidità e flessibilità che ci
contraddistingue come professionisti".
Come stai vivendo questa situazione?
"Con totale
serenità ed ho sempre portato questo mio modo di essere in azienda. Certo, dei
momenti di frizione tra colleghi ci sono stati, non dimentichiamoci che
rappresentiamo pur sempre “una piccola società in miniatura”.
Quali sono i sentimenti dominanti delle tue
giornate?
"Il sentimento
dominante è sempre lo stesso: cercare di essere sempre efficienti con le
risorse a disposizione".
Che cosa possiamo imparare da questa esperienza?
"Dal punto di vista
extra-lavorativo, possiamo fare una piccola riflessione sulla scritta in cinese della parola CRISI che è composta di due
caratteri: uno rappresenta il pericolo e l'altro rappresenta l'opportunità.
Del pericolo ne abbiamo parlato abbondantemente a tutti i livelli, delle
opportunità molto meno e secondo me l’apparizione del coronavirus dovrebbe diventare un invito all’umiltà
e ad un’accresciuta umanità".