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Quick Load: “C’era una volta il robot. Ora ci siamo noi”

01/09/2020

Cartesiani, in virtù dei tre assi che si incrociano ad angolo retto, oppure antropomorfi, con le articolazioni meccaniche che si innestano l’una sull’altra sul modello del corpo umano. Sono i robot che la Quick Load di Castel Guelfo progetta, costruisce e, per gli antropomorfi, importa dal Giappone, fin dal 1997 e sotto l’abile coordinamento di figure come Davide Valentini, fondatore del gruppo, legale rappresentante e responsabile dell’area commerciale.

I vostri robot non assomigliano a quelli di Asimov, ma aiutano lo stesso l’uomo. “I nostri robot servono a creare isole di automazione che facilitino il funzionamento delle linee di produzione delle aziende clienti, di ogni dimensione e attive in settori che spaziano dall’automotive alle macchine utensili. Principalmente, si tratta di celle per carico e scarico e sbavatura pezzi, che siamo in grado di assemblare a partire da macchinari di importazione, come quelli della giapponese Nachi, fornitore di Toyota, oppure di realizzare in proprio”.

Poi, una volta che la macchina gira, pensate a tutto il resto.“Quella dell’automazione è una rivoluzione che, legata a doppio filo all’evoluzione digitale, sta investendo ogni forma di produzione. Per questo noi, tra clientele esigenti, maestranze iperqualificate e fornitori di primo livello, abbiamo presto iniziato ad andare ben oltre la mera realizzazione del prodotto. Forniamo un ‘pacchetto chiavi in mano’, fatto di macchinari all’avanguardia ma anche delle relative tecnologie di gestione”.

Leggi l'articolo online su Il Resto del Carlino

Scarica l'articolo dal sito di Confindustria Emilia Area Centro - Premio Mascagni edizione 2020

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