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Un'idea nata per caso insieme a clienti e fornitori: è la cravatta che diventa mascherina nel momento in cui, per fretta o distrazione, ci dimentichiamo quella vera.
"È stata pensata per diventare un omaggio aziendale", sottolinea Gianmarco Messori, titolare della sartoria di famiglia che porta il suo nome, a Sassuolo. "È possibile realizzarla personalizzata con il logo dell'azienda. Sui social questa soluzione ha ottenuto decine di migliaia di visualizzazioni, migliaia di like e commenti e ordini da tutto il mondo, dal Messico a Dubai. Un modo per dire che non bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto, mai".
La soluzione alla smemoratezza è una cravatta in pura seta che, allo stesso costo di quella normale, all’estremità del codino si può allargare e trasformare in dispositivo di protezione a tutti gli effetti. La soluzione in questione, precisa Gianmarco Messori, "non è ovviamente sostitutiva della mascherina vera e propria. È costituita da tre strati, ma si tratta pur sempre di un dispositivo di emergenza".
