Un progetto che unisce le forze del pubblico alle forze del
settore privato e che, piccolo particolare, nasce in piena emergenza Covid-19
per garantire ai cittadini fragili e agli invalidi over 75 e alle persone con
disabilità servizi di accompagnamento, trasporto e mobilità. Tutto questo è
"Bologna oltre le barriere". Ne abbiamo parlato con Silvana Fusari, responsabile
Relazioni esterne di PMG Italia.
“Bologna oltre le barriere”: in cosa consiste questo
progetto?
"Si tratta un percorso promosso da Fondazione
Innovazione Urbana e fortemente voluto dall’assessore Marco Lombardo e dal Disability
manager Egidio Sosio. È un’importante esperienza di condivisione tra diverse
risorse attive sul territorio, che è valsa al Comune di Bologna la candidatura
per il Premio europeo città accessibili. All’interno di questo percorso, PMG
Italia ha presentato diversi progetti. Ad esempio, uCarer, il primo software
che permette al Terzo Settore di organizzare i trasporti delle persone anziane
o disabili, coordinando richieste, autisti, turni e mezzi.
Poi c’è Bologna for Community, nato in collaborazione con il
Bologna Calcio: si tratta del primo servizio di accompagnamento delle persone
fragili alle partite di una squadra di Serie A.
Come ogni nostra iniziativa, anche Bologna for Community
nasce dalla volontà di contribuire a una società più inclusiva, in cui tutti
abbiano le stesse opportunità di accedere ai luoghi dello sport, della cultura
e dello svago.
L’emergenza sanitaria non ci ha frenati, anzi. PMG Italia ha
continuato ad affiancare “Bologna oltre le barriere” con dedizione,
riconfigurando le sue priorità in base alla nuova situazione che si è venuta a
creare. Con il lockdown, per esempio, gli utenti del piano Mais dei servizi
sociali del Comune si sono trovati in forte difficoltà a uscire di casa in
autonomia. Si tratta di persone anziane e con disabilità, che avevano bisogno
di supporto per reperire spesa, medicine, mascherine e altri generi di prima
necessità. A partire da quest’esigenza è stato stipulato il protocollo
“L’unione fa la spesa” che è diventato operativo nell’arco di pochi giorni".
Quali sono i partner di questo percorso virtuoso?
"PMG ha messo a disposizione i veicoli per le consegne
a domicilio, l’assistenza domiciliare e l’accompagnamento a visite mediche
urgenti. Vitale è stata la collaborazione con il Comune di Bologna, le insegne
della grande distribuzione e Auser, che ha coordinato un’ampia squadra di
volontari. Grazie al supporto di alcune realtà locali, questo servizio resterà
operativo fino al 31 dicembre 2020".
La seconda ondata della pandemia ha cambiato le carte in
tavola.
"La seconda ondata della pandemia ci ha messi di fronte
a un nuovo scenario. Il progetto “Bologna oltre le barriere”, nato come
risposta a un’emergenza immediata, resterà fortemente necessario anche per
tutto il 2021. Anzi, la nostra intenzione è quella di renderlo permanente. Pertanto,
siamo pronti ad accogliere nella nostra squadra qualsiasi realtà intenzionata a
dare una risposta concreta ai reali bisogni manifestati dalla comunità, in
un’ottica di Responsabilità Sociale d’Impresa".
È possibile esportare questo modello anche a Modena e a
Ferrara?
"Non è solo possibile, ma è auspicabile. PMG Italia
Società Benefit nasce in Emilia ma lavora in tutt’Italia con 900 mezzi
circolanti, più di 650 Comuni o enti pubblici coinvolti e il sostegno di oltre
70mila sponsor. Il nostro lavoro è quello di coprogettare soluzioni innovative,
funzionali ed efficaci che portino benessere alla comunità e al territorio.
Proprio di recente abbiamo fatto un passaggio importante, trasformandoci in
Società Benefit. Ciò significa che, senza venire meno alla nostra natura di
azienda profit, ci siamo impegnati formalmente a perseguire alcune finalità di
beneficio sociale, che sono descritte in un Manifesto e si articolano su cinque
aree: cultura e sport, territorio, digitale, ambiente ed educazione. Per noi è
un segnale di responsabilità e trasparenza nei confronti di tutti gli
stakeholder che ci danno fiducia".