"Selezioniamo le migliori strutture ricettive per
garantire lo svolgimento dell'attività lavorativa da remoto e l'esperienza di
trovarsi in un luogo piacevole. Lo smartworking è una modalità di lavoro
destinata a rimanere ma occorre un'azione di informazione e sensibilizzazione
del suo corretto svolgimento".
Hanno le idee molto chiare Andrea
Droghetti e Marta Romero, i due giovani
consulenti che nell’atipica estate 2020, con le restrizioni
del Covid-19 a far da contesto, hanno sperimentato un nuovo modo di lavorare:
lo smartworking in luoghi di interesse.
Smace, acronimo di Smart work in a smart place, vorrebbe
rimettere la discussione sullo smart working sui binari giusti. "Lavorare
all’aria aperta, in giardino, nella baita in montagna o a due passi dalla
spiaggia riaccende il benessere psico-fisico e permette ai lavoratori di
ritrovare quell’equilibrio vita-lavoro che nella quotidianità lavorativa della
grande città si perde".
Da qui l’intuizione di creare un servizio
che aiuti le aziende e i lavoratori ad organizzare periodi di workation (work + vacation) durante
tutto l’anno: questo si traduce nel dare la possibilità agli smartworker di
lavorare in luoghi perfetti sia per l’operatività che per il relax al termine
dell’orario lavorativo. Il workation, quindi, non sostituisce i periodi di
vacanza intesi come interruzione e pausa dall’attività lavorativa. Esso
rappresenta una nuova esperienza di lavoro che aumenta, durante tutto l’anno,
le opportunità di scoperta di luoghi nuovi o ritorno in quelli cari.
Smace vuole promuovere il vero smartworking, spesso confuso
con homeworking o lavoro da remoto, trasmettendo una nuova cultura del lavoro
dalla quale molte professionalità possono trarre beneficio.
Confrontandosi, l’idea di business diventa
quella di portare dipendenti (singolarmente o in gruppo) in località
d’interesse immerse nella natura, specialmente nei periodi meno frequentati dal
turismo tradizionale. Che sia in autonomia, con la famiglia o con i colleghi,
un soggiorno Smace permette di ritrovare il tempo libero per le proprie
passioni, senza rinunciare alla comodità dell’ufficio.
Da settembre a novembre 2020, Marta e Andrea, con il
progressivo espandersi del team ai nuovi membri Max Bratti, Filippo Agosti e
Matteo Trimurti, partecipano al percorso dell’incubatore di StartupGeeks.
Questo gli permette di costituire a dicembre, presso la Camera di Commercio di
Ferrara, la startup innovativa Smace srl.
A inizio 2021 il team si espande con il commercialista
Massimo Sani, l’avvocato Robert Egidi, il chief information officer Luigi
Foscari e la social media manager Giulia Colasante. Con il team allargato Smace presenta a marzo 2021 la sua prime versione beta di piattaforma e
contestualmente entra a far parte di Confindustria Emilia.
Il lancio ufficiale del servizio
è previsto per il primo maggio 2021.
Guarda il sito web di Smace