di Marcello Conti
"Il Premio Estense è uno dei
fiori all'occhiello della città di Ferrara. È una delle più importanti
manifestazioni culturali che Confindustria Emilia propone alla
comunità". A parlare è Riccardo Fava, amministratore delegato di Baltur e
Italtherm, due importanti aziende nell’ambito del riscaldamento e della
climatizzazione. Per ben otto anni, dal 2006 al 2014, è stato presidente della
Fondazione Premio Estense. "Il Premio Estense", continua ,"ha avuto, fin dai
primi anni, una impostazione originale e ben definita che lo ha
contraddistinto. Una impostazione che tutti i presidenti nel corso del tempo
hanno cercato di tutelare. Mi riferisco al meccanismo duale giuria
tecnica-giuria popolare".
Il nostro incontro avviene
all’interno di Palazzo Roverella. Bel palazzo ferrarese di origine
cinquecentesca, oggi ancora attivo grazie alla presenza di un circolo che
organizza attività e incontri. Ma per le sue sale è passata anche la storia del
Premio Estense. "In questa grande sala", ci spiega Fava "avviene il confronto
tra la giuria tecnica e quella popolare. Il presidente della fondazione e
quello della giuria tecnica stanno in fondo alla sala e conducono, fungono da
moderatori del dibattito tra i giurati. Al fianco della sala principale ci sono
altre stanze dove, durante il confronto, si trascorrono i momenti di pausa, per
bere un caffè o una bibita, ma anche per scambiare, in maniera più riservata, considerazioni
su volumi in discussione".
Se nel palazzo che ci circonda
in passato si sono decisi i vincitori dell’Aquila d’Oro, ora Fava riflette sul
futuro del Premio: "Per salvaguardare l'originalità dell'impostazione di questo
premio cosa sarebbe opportuno fare? Cercare - e in questo senso si è già
avviato un percorso virtuoso - di dare al Premio una visibilità e un respiro
sempre più allargato, anche oltre ai confini nazionali, cercando di coltivare
relazioni e collaborazioni con enti e istituzioni anche esterne al nostro Paese. Poi l'altro aspetto - e anche qui si è già attivi - è la
digitalizzazione del premio".
Passato e futuro, ma intanto c’è
anche il presente del Premio, ovvero i finalisti di quest’anno. "La quartina
finalista di quest'anno è una quartina che, come da tradizione riflette, l'alto
livello qualitativo delle opere che si sono candidate. Gli autori di quest'anno
si distinguono non solo per le capacità narrative e per l'approfondimento delle
varie tematiche trattate, ma anche per la serietà, la garanzia di informazione
attendibile, documentata, verificata. Un aspetto importante in tempi in cui
internet facilita molto, come tutti sappiamo, la diffusione di informazioni
false. Quindi i mie complimenti più sinceri a tutti i finalisti, e anche al
premiato del Granzotto Andrea Purgatori".
- Guarda la videointervista di Marco Santangelo con Riccardo Fava
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