Quando si parla di esportazioni, la domanda è sempre la stessa: “Ma quanto mi costa davvero spedire questa merce all’estero?”. Tuttavia la risposta non è sempre immediata, in quanto il calcolo dei dazi doganali, varia a seconda del Paese, del tipo di prodotto e del suo valore.
Fortunatamente, oggi esistono diversi strumenti online che permettono di ottenere una stima dei dazi doganali in modo rapido e trasparente. Ma attenzione: saper leggere quei numeri e interpretarli in un contesto che richiede competenze specifiche.
È qui che entra in gioco Confindustria Emilia, che grazie al suo team specializzato in internazionalizzazione supporta le aziende con un'analisi dettagliata dei costi e una visione d’insieme indispensabile per evitare sorprese e pianificare con consapevolezza.
Nel corso dell’articolo vedremo quali sono i portali più affidabili per calcolare i dazi doganali online e come Confindustria Emilia può fare la differenza nel tuo progetto di espansione internazionale.
Negli ultimi mesi del 2024, il panorama del commercio internazionale è stato attraversato da una rinnovata ondata di politiche protezionistiche.
Le tensioni geopolitiche, il riassetto delle catene di fornitura globali e l’aumento delle misure di salvaguardia hanno portato diversi Paesi ad adottare o irrigidire regimi tariffari nei confronti di beni provenienti da determinati mercati.
Il culmine è stato raggiunto con le politiche daziarie statunitensi, che hanno rivoluzionato gli standard a cui eravamo abituati dopo decenni di abbattimento delle barriere tariffarie.
I dazi doganali rappresentano un’imposta applicata all'importazione (e talvolta all'esportazione) di merci, calcolata generalmente in percentuale sul valore del bene.
Possono essere ad valorem (in base al valore), specifici (fissi per unità di misura) o misti.
La loro funzione principale è protezionistica: disincentivare l’ingresso di beni esteri per favorire l’industria domestica.
È vero anche che l’imposizione di dazi ha un impatto diretto sulla competitività delle imprese esportatrici, comportando un aggravio di costi che può rendere eccessivamente onerosa l’esecuzione dei contratti internazionali.
Oggi, quindi, diventa fondamentale per le imprese dotarsi di strumenti efficaci per determinare preventivamente quali dazi si applicheranno ai loro prodotti nei diversi mercati di destinazione.
Numerose piattaforme web, molte delle quali gestite da autorità doganali o organismi internazionali, permettono di accedere a queste informazioni in modo trasparente e aggiornato. Ecco un elenco dei principali portali consultabili:
I dazi non dipendono solo dal prodotto in sé, ma anche dal Paese in cui il prodotto viene considerato "originario".
Il “made in” – formalmente noto come origine non preferenziale – gioca un ruolo decisivo nella determinazione dell’aliquota applicabile. Una medesima merce, se prodotta in Italia o in un Paese terzo, può essere soggetta a regimi doganali radicalmente differenti.
Poiché la determinazione dell'origine e il relativo calcolo dei dazi applicabili può richiedere analisi complesse – legate a processi produttivi, trasformazioni sostanziali o regole specifiche – è essenziale che le imprese affrontino questi aspetti con un approccio tecnico e strategico oltre che con visione d’insieme.
L’Area Internazionalizzazione di Confindustria Emilia è a disposizione per assistere le imprese nella corretta valutazione dell’origine doganale dei beni, nella classificazione tariffaria e nell’analisi dei costi connessi all’esportazione.
Inoltre, fornisce consulenza su come strutturare le supply chains in modo da ridurre l’impatto economico dei dazi e cogliere le opportunità offerte dagli accordi di libero scambio.