L'ISTAT, già dal 2020, ha avviato un processo di complessiva revisione della classificazione ATECO, con lo scopo di ottenere una rappresentazione più fedele della situazione reale degli operatori economici operanti sul territorio dello stato. Tale processo si è concluso con la pubblicazione della classificazione ATECO 2025, in vigore dal 1° gennaio 2025.
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La classificazione o codice ATECO è la versione nazionale della NACE Statistical classification of economic activities in the European Community che, a sua volta, deriva dalla classificazione ISIC International Standard Industrial Classification of All Economic Activities. È una codifica che serve a individuare in maniera univoca l’attività svolta da un’azienda, attraverso un codice di una lettera e 6 cifre numeriche. ATECO ha lo scopo di dettagliare a livello nazionale la classificazione europea delle attività economiche NACE Rev. 2.1.
In Italia, il codice ATECO è utilizzato dalla Pubblica Amministrazione (ad esempio Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Camere di Commercio) con finalità di natura amministrativa e fiscale e, già dal 2008, è condiviso e adottato quale unica e comune regola di classificazione.
Ciascun operatore economico ha l’obbligo di individuare il codice ATECO (oppure i codici ATECO in caso di diverse attività) che rappresenta al meglio l’attività svolta e deve indicarlo negli atti, nelle dichiarazioni e nell’ambito degli altri adempimenti.
Ad esempio, il codice ATECO va riportato:
e viene utilizzato anche per individuare l'ISA da applicare.
Inoltre, il codice ATECO viene spesso utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per la selezione degli operatori economici che possono godere di determinate agevolazioni, di contributi o per accedere a bandi e gare.
Come già illustrato, la corretta individuazione e comunicazione delle attività svolte è rilevante sotto molteplici aspetti, con conseguenze ai fini fiscali, amministrativi e previdenziali.
Nell’individuazione o nella verifica del proprio codice ATECO è importante assicurarsi preliminarmente che l’attività che si intende intraprendere sia coerente con quelle previste dall’oggetto sociale; in caso contrario sarà necessario provvedere alla sua modifica, tramite un atto notarile.
In generale, la descrizione delle attività economiche esercitate dalle imprese deve comprendere solo le attività effettivamente esercitate, con rilievo verso terzi, e non le attività accessorie e intermedie, ad uso interno, che servono all’impresa solo per poter realizzare i beni e servizi effettivamente destinati al mercato.
L'eventuale distinzione tra attività prevalente e secondaria va effettuata rispettando il criterio del volume di affari: l’attività prevalente è quella che permette di produrre la maggior parte del fatturato di una società.
La descrizione dell’attività deve comprendere:
Nel caso in cui l’impresa svolga più attività, oppure svolga l’attività in più localizzazioni, occorre specificare quale è l’attività prevalente (o primaria) e quali sono le attività secondarie in ciascun luogo.
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La nuova classificazione ATECO 2025, che sostituisce integralmente ATECO 2007 – aggiornamento 2022, è entrata in vigore il 1° gennaio del 2025, in linea con quanto stabilito nella regolamentazione europea.
ATECO 2025 mantiene la stessa struttura della versione precedente e si caratterizza per la sua natura gerarchica articolata in sei livelli. Le attività economiche sono classificate, dal generale al particolare, in sezioni, divisioni, gruppi, classi, categorie e sottocategorie.
Ogni attività risulta quindi individuata da un codice di 6 cifre preceduto da una lettera. Ad esempio, l'attività di "Fabbricazione di carta da parati" è contraddistinta dal codice 17.24.00 all'interno della sezione C.
La classificazione ATECO 2025 contiene in totale 3.257 codici.
Rispetto alla classificazione ATECO 2007 – aggiornamento 2022:
ATECO 2025 ha modificato tutta la precedente versione, con impatti diversi in base al settore di appartenenza delle aziende. Dal confronto con la classificazione ATECO 2007 – aggiornamento 2022 si rilevano:
Le aziende i cui codici ATECO sono interessati da variazioni non dovranno fare alcunché, poiché il processo di riclassificazione sarà eseguito d’ufficio dalle Camere di Commercio, a partire dal 1° aprile 2025.
Le imprese soggette a variazioni saranno informate dell’avvenuto aggiornamento attraverso i consueti canali di comunicazione messi a disposizione dalla propria CCIAA.
Tuttavia, come osservato dalla Nota informativa congiunta di ISTAT, Unioncamere e Agenzia delle Entrate dell’11 dicembre 2024, considerato che la nuova classificazione introduce modifiche sia nella struttura dei codici che nei rispettivi titoli e contenuti, potrebbe sorgere la necessità di comunicare una diversa codifica, nel caso in cui il nuovo codice (o il nuovo titolo) attribuito non rappresenti correttamente l'attività effettivamente svolta dall'azienda.
I cambiamenti più numerosi nella struttura ATECO 2025 rispetto alla sua versione precedente hanno riguardato le sezioni C "Attività manifatturiere" e G "Commercio all'ingrosso e al dettaglio". Inoltre, è stata creata ex novo la Sezione K “Telecomunicazioni, programmazione e consulenza informatica, infrastrutture informatiche e altre attività dei servizi d'informazione”.
ATECO 2025, nella sua versione integrale, è consultabile sul portale dedicato di ISTAT al seguente link: https://www.istat.it/classificazione/classificazione-delle-attivita- economiche-ateco/.
Per sostenere le imprese e guidarle nel processo di aggiornamento o di identificazione del proprio codice ATECO 2025, siamo a disposizione per verificare e valutare modifiche alle proposte di ricodifica attribuite dalla Camera di Commercio.
Il Team Fisco e Diritto d’Impresa Nazionale e Internazionale ha attivato un servizio di consulenza gratuita per le aziende associate, che si realizza anche attraverso incontri one to one per l’analisi dei singoli casi.
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